STAMPE EMOSTATICHE. UN PROCEDIMENTO DI STAMPA ALTERNATIVO E CREATIVO
Rino Giardiello, settembre 2002

Con una semplice matita emostatica al nitrato d'argento è possibile realizzare in casa della carta sensibile per ottenere delle stampe a contatto uniche nel loro genere. Basta aggiungere un po' di acqua distillata e dell'alcool. Increduli? Vediamo nei dettagli questo semplice procedimento.

Tutto l'occorrente necessario per preparare l'emulsione: pennello, alcol, acqua distillata e matita caustica (nitrato d'argento) sminuzzata. Il tutto è di facile reperibilità. Per evitare di dover fare i conti con il sole (soprattutto d'inverno può essere un problema), si può ricorrere ad una lampada UV. L'esposizione avverrà a vista.

Ma con tante buone carte in giro perché dobbiamo pasticciare con strane emulsioni casalinghe di pessima qualità?
Questa potrebbe essere la prima domanda da porsi vedendo le foto di questo articolo e capendo che non si tratta altro che di stampe a contatto su una carta sensibile realizzata in casa con prodotti poveri, ma guardandole bene e scoprendone il fascino capirete che nessuna buona carta di oggi può fornire gli stessi risultati.
Il tutto è partito da un vecchio articolo dove si spiegava come preparare da sé delle carte da stampa economiche. Un po' incuriosito Merlino ha cominciato a fare delle prove ma i risultati erano tutti deludenti: inutile tentare qualsiasi confronto con le carte già pronte! Tra le varie foto di pessima qualità se ne vedevano alcune peggiori delle altre, cioè quelle dove l'emulsione aveva deciso di boicottare Merlino formando grumi ed addensandosi diversamente a seconda delle zone.

Queste foto, a differenza di quelle buone, avevano un certo fascino anche se il soggetto non era quello adatto: anziché tentare di competere con le carte tradizionali cercando di ottenere buoni risultati, perché non puntare tutto su delle foto particolari stampate su un supporto unico non reperibile in commercio?

In breve Merlino inizia a spalmare senza troppa cura emulsioni realizzate con la più semplice delle ricette che tra un po' vi spiegherò e ad aggiungere altre sostanze in modo da avere grumi e differenze di densità. Più tempo ha richiesto invece la scelta dei soggetti dato che non tutti si valorizzavano su questa carta. Alla fine la scelta è caduta su una serie di foto alla Weston e su alcune vecchie stampe in bianconero scattate in giro per i paesi d'Abruzzo, soggetti ideali che avevano già in partenza un'aria "antica".

La formula chimica adottata è estremamente semplice ed economica in quanto sfrutta quel po' di nitrato d'argento contenuto nelle normali matite emostatiche che andranno pertanto sacrificate e ridotte in polvere. Questa polvere, mescolata con acqua distillata e alcool costituirà l'emulsione da stendere con un pennello (va bene anche quello da barba) su dei cartoncini Fabriano o similari. Logicamente questa operazione va compiuta al buio o in condizioni di scarsissima luce.

Per evitare cocenti delusioni, occorre fare attenzione al tipo di matita emostatica: non tutte sono a base di nitrato d'argento per cui conviene consigliarsi con il farmacista o cercare qualche indicazione sull'astuccio. Nel caso questo tipo di matita non sia reperibile non serve a nulla utilizzare quelle all'albume di rocce ma conviene acquistare del nitrato d'argento in polvere in un negozio di prodotti chimici oppure stesso in farmacia. Sulla carta bene asciutta avverrà la stampa, ma anche questa non si effettuerà in modo tradizionale bensì ricorrendo alla luce solare (o ad una lampada UV) e stampando a contatto. Necessitando di negativi di grandi dimensioni conviene senz'altro stampare su pellicola lith delle foto già in nostro possesso in modo da poterne modificare le dimensioni ed il taglio.

Rino Giardiello © 09/2002
Pubblicato su FOTOGRAFIA REFLEX - febbraio 1988
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