FOTOGRAFIA COME TERAPIA
Attraverso le immagini di Luigi Ghirri
Andrea Casiraghi, aprile 2000

Anna D'Elia ci regala un libro di una semplicità spiazzante, un soffio leggero che si dischiude tra parole ed immagini, un piccolo frammento d'intellettualità della fotografia e del suo essere soprattutto pensiero e azione. Un piccolo libro, semplice e bello, emozionante e rilassante.
Tanti racconti si abbracciano alle fotografie di Luigi Ghirri, si accostano con leggerezza e poesia, si uniscono con perfezione e di ogni immagine ne danno interpretazione e gusto. Racconti si snodano e ripercorrono i passi ideali di un'arte, di una fotografia come rappresentazione della realtà, come rappresentazione soggettiva di una realtà esistente e nascosta. Vedere, accarezzare con lo sguardo cose e situazioni, sapere cogliere attimi poetici nell'insieme delle cose che ci circondano.

Meditazione, la fotografia è anche questo, una tranquillità che fa pensare che raccoglie in immagini tutta la sua poetica, tutta la sua immensa e intricata semplicità. Ogni immagine è una storia, ci dice D'Elia, ogni immagine è una visione del fotografo e dell'osservatore, un binomio indistruttibile che rende grande e alternativa proprio questa nostra e amata fotografia. Colui che scatta crea una storia, vede un'immagine e la interpreta, la seziona e ne trova il particolare, la riprende prima che questa sparisca, svanisca, voli via. L'osservatore afferra l'immagine, la guarda, la comprende e su di essa ci crea una sua interpretazione, un'interpretazione magari anche distante da quella del fotografo, ma vera e fondamentale altrettanto.

Questo è il momento analitico che emerge durante la lettura del libro. Il preambolo sono le semplicissime, forse le più semplici, fotografie di Ghirri, il libro le ripercorre, le analizza, le altera. Ogni racconto sembra un'interpretazione, un'interpretazione che è novella nascente dalla visione dell'immagine. D'Elia ci costruisce intorno dei racconti di semplice efficacia; non è teoria fotografica, come il titolo del libro potrebbe erroneamente invogliare l'interpretazione, ma la dimostrazione esemplare che dalle immagini ognuno può creare dieci, cento, mille storie; mille racconti e novelle bellissime che sono corollario e talvolta ali alle medesime foto. La fotografia è quindi pensiero pensante, momento di riflessione e di immaginazione. Sembra raccogliere in se i sensi dell'uomo e sembra rilasciarli regalandoli all'osservatore, spettatore ingenuo di situazioni lontane, di avvenimenti belli e di memoria storica, reale e sociale.

Andrea Casiraghi © 04/2000
Riproduzione Riservata

L'autrice
Anna D'Elia, critica e storica dell'arte, insegna Pedagogia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Bari. Ha pubblicato, oltre ad alcuni racconti: L'Universo futurista (1989); Le città visibili (1990); Pensare la città (1997).

Fotografia come Terapia,
attraverso le immagini di Luigi Ghirri.

Dettagli del libro
• Titolo: Fotografia come terapia. Attraverso le immagini di Luigi Ghirri
• Autore: D'Elia Anna
• Editore: Meltemi
• Data di Pubblicazione: 1999
• Pagine: 120