CARTA D'IDENTITA' DEGLI OBIETTIVI LEICA
Recensione del prezioso Manuale di Ghester Sartorius
Agostino Maiello, settembre 2000

Sul nome Leica non c'è molto da dire. Un marchio storico, anzi "il" marchio storico per eccellenza: si deve alla Casa tedesca l'invenzione del formato 35mm, e la realizzazione di alcuni degli obiettivi più famosi e meglio riusciti della storia della fotografia.

Questo libro, come dice il nome, aiuta il lettore ad orientarsi nel panorama della variegata produzione Leica. Non si tratta di un saggio storico, ma semplicemente di una guida, molto pratica e sintetica, a tutta la produzione di ottiche Leica, dagli anni '20 fino alle ultimissime realizzazioni.

Ad ogni ottica, o ad ogni sua versione, è dedicata una pagina, che contiene una breve descrizione dell'obiettivo ed una serie di dati tecnici: anni in cui è stato in produzione, numeri di matricola, numeri di codice, lenti e gruppi, pezzi prodotti, peso, ed altre informazioni. Viene inoltre indicato un "indice di rarità", frutto di una valutazione effettuata dall'autore, che dà un'idea di quanto sia facile o difficile reperire quella determinata ottica. Comunque né qui né altrove nel volume si trovano indicazioni sul valore economico degli obiettivi; una scelta che condividiamo in pieno.

Abbiamo accennato all'autore: si tratta di Ghester Sartorius, napoletano, scomparso nel '99 ed unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori esperti ed utilizzatori Leica ("leichisti", diceva lui, a differenza del più diffuso "leicisti") a livello mondiale. Il libro è, in effetti, il completamento dell'altro suo volume "Carta d'identità delle fotocamere Leica", dalla stessa impostazione ma rivolto alle fotocamere. Entrambi sono editi dalla Editrice Reflex.

Si parte dalle prime ottiche fisse, i 50mm prodotti grossomodo nel decennio 1920-30, per poi analizzare la vasta produzione di ottiche a vite, dai primi Elmar fino ai più recenti Super Angulon, Summarit, e via discorrendo.

Dopo la sezione dedicata alle ottiche a vite, si arriva nel cuore del volume. Con la M3 (1954), infatti, inizia l'epoca delle Leica con innesto a baionetta. Inizialmente le ottiche erano basate su quelle con innesto a vite, poi nel corso degli anni il corredo si è evoluto ed ha proseguito di vita propria, anche perché nel 1960 la Leica smise di produrre fotocamere con innesto a vite.

Il corredo Leica M non ha bisogno di presentazioni: qualità ottica ai massimi livelli e sogno inconfessato per molti appassionati, trova nel libro di Sartorius un'adeguata descrizione, realizzata con cura e precisione, indicando i consueti dati tecnici, se l'ottica era stata prodotta in Germania o in Canada, e talvolta fornendo delle sintetiche note sulla resa dell'obiettivo. L'ultimo obiettivo di cui si parla è il Tri-Elmar 28-35-50mm f/4, un originale "trifocale" presentato nel 1998.

Si passa poi al corredo Leica R, nato nel 1964 con la presentazione della Leicaflex, la prima reflex Leica. In questa sezione non ci sono più le indicazioni sui pezzi prodotti (il dato non è mai stato reso disponibile, per comprensibili motivi di riservatezza), mentre tutto il resto rimane immutato: una fotografia dell'obiettivo a centro pagina, dati tecnici e altre informazioni subito sotto.

Considerato che nel corso degli anni l'innesto Leica R è stato modificato due volte (per le Leicaflex SL ed SL2 prima, e per la R3 poi), questo libro è anche utile per chi, volendosi orientare nel mercato dell'usato, voglia evitarsi la sgradita sorpresa di tornare a casa con un obiettivo nuovo fiammante e vedere che non può essere montato sulla propria gloriosa SL2… Precise indicazioni sulle varie versioni a una camma, a due camme o a tre camme tranquillizzeranno coloro che si stanno per avventurare nel mondo dell'usato Leica. Per esempio, nel caso dell'Elmarit 28/2.8 è andata così: nel 1970 è uscita la prima versione, che fino ad una certa matricola era a due camme e poteva essere montata solo sulle Leicaflex SL ed SL2. A partire dalla matricola 2.726.021, l'ottica diventa a tre camme, e può andare solo sulle le Leica R. Nel 1994, poi, esce una seconda versione la quale, pur avendo sempre tre camme, va bene sia con le Leica R che con le Leicaflex SL ed SL2.

Informazioni del genere sono indispensabili per chi, alle prese con fotocamere ed obiettivi usati, voglia essere certo di costruirsi un corredo senza problemi di compatibilità.

Anche in questa sezione non mancano commenti sulla resa delle ottiche, dati sulle varie edizioni limitate commemorative o celebrative, indicazioni sul luogo di produzione (Germania, Canada) o sul produttore originario dell'ottica (Minolta, Schneider, Sigma, Zeiss).

Dopo la corposa sezione centrale, si trovano una breve disamina delle poche ottiche "americane" (o meglio, statunitensi), prodotte negli USA nell'immediato dopoguerra per far fronte alla domanda interna, una sezione dedicata ai moltiplicatori di focale, ed un lungo e dettagliato schema per individuare i giusti accessori per i vari obiettivi.

Chiudono il testo una rappresentazione degli schemi ottici di praticamente tutti gli obiettivi descritti nel volume, ed una tabella con le indicazioni dei numeri di matricola a seconda dei vari anni: in questo modo, avendo un obiettivo Leica è facile risalire all'anno di fabbricazione. Chi scrive ha così scoperto di possedere un interessante Xenon f/1.5 del 1939, e scusate se è poco. Per la cronaca, si tratta di un'ottica che la Leica (allora Leitz) fabbricò su licenza Schneider per contrastare il rivale Zeiss Sonnar 50/1.5… erano, come si vede, gli anni in cui l'industria ottica tedesca era la più prestigiosa a livello mondiale.

Tirando le somme, si tratta di un volume assai ben realizzato (gradevoli anche l'impaginazione e la qualità della carta), ricco di informazioni utili e proposto ad un prezzo ragionevole (55mila lire). Non è l'ideale per avvicinarsi al mondo Leica, dal momento che è più un "prontuario", un libro da consultare, che un libro da leggere. Ma le pubblicazioni rivolte a soddisfare le curiosità degli appassionati del marchio non mancano di certo: peraltro alcune sono indicate nella piccola bibliografia proposta da Sartorius. Questo libro invece nasce per soddisfare un'esigenza pratica, quella di una verifica veloce di un dato ottico, meccanico o cronologico che sia, ed in questo soddisfa pienamente gli scopi che si prefigge.

Agostino Maiello © 9/2000
Riproduzione Riservata