Oltre il mare e la terra, le foto di Lou Embo ci mostrano persone e antiche tradizioni, gesti e riti che si ripetono invariati da sempre.
Mi piace guardare prima le immagini quando sfoglio un nuovo libro di foto.
Mi sembra giusto non lasciarmi condizionare dai testi e dal nome del fotografo. Non devono servire mille parole per spiegare una foto, e queste non ne hanno bisogno: parlano da sole e prendono per mano l'osservatore mostrandogli piccole realtà che non vogliono dimostrare nulla, solo mostrarsi e raccontarsi.
E il fotografo le ha ascoltate con pazienza ed affetto.
Si sente.
Poi scopro che il fotografo è una Lei e capisco meglio la delicatezza con la quale la ricerca è stata effettuata e la complicità dei soggetti ritratti: mai rubati ma sempre partecipi, a volte seri, a volte con un sorriso.
Come scrive Augusto Pulliero nei bei testi che accompagnano le foto (ora sì che posso leggerli), "Guardare alla laguna, da una riva dell'isola di Pellestrina è entrare nella poesia. È percepire una rappresentazione. C'è il cielo. E lo si vede tutto. C'è un grande spazio d'acque, fitto di luci e di tremori. E c'è quiete, senza tempo". E la poesia c'è tutta nelle foto di Lou Embo, ma non solo. Lou non ha voluto offrirci la sua visione poetica di Pellestrina, ma Pellestrina stessa. Il libro può essere considerato alla stregua di un ampio reportage, di un documento, di una ricerca: la brava fotografa di origine belga non è nuova a progetti di questo tipo, ricerche sui luoghi - spesso le isole italiane - e le tradizioni, e "Pellestrina" è un altro suo bel libro di 120 pagine tutte occupate da foto a colori.
Lou ama andare in giro con l'attrezzatura ridotta al minimo. Questo le dà la libertà di muoversi, di guardare e pensare. Non lavora mai su commissione, ma segue le sue idee, i suoi progetti, il suo istinto, e un'attrezzatura ingombrante la rallenterebbe o bloccherebbe. Un'attrezzatura ingombrante è invadente e tiene a distanza il fotografo dai soggetti ripresi: uomini, donne, vecchi e bambini alle prese con le loro occupazioni di sempre, l'eterno ripetersi di gesti e di azioni come l'eterno ripetersi del sole che illumina il mare, la sabbia, le cose e le persone di Pellestrina. Le illumina, le scolpisce, le definisce, gli dà vita e, nell'ultimo guizzo sul filo lontano dell'orizzonte, rinnova la sua promessa per il giorno dopo.
Rino Giardiello © 12/2006
Riproduzione Riservata
Foto a sinistra:
Quella dei merletti è, a Pellestrina, un'arte antica.
L'AUTORE
Lou Embo è belga, per la precisione di Anversa. Ancora molto giovane è incoraggiata dal padre alla carriera di fotografa e segue corsi di perfezionamento ad Amsterdam. Diviene freelance e nel 1956 espone in mostre personali. Nel 1957 realizza una serie di reportage sulla vita culturale nel proprio paese con particolare attenzione per gli artisti della pittura contemporanea come Magritte, Delvaux, Jaspers, Labisse ed altri.
Sempre nel 1957 ottiene il 1° Premio al Concorso Internazionale della Fotografia a Mosca. A partire dal 1986 pubblica per la Vianello Libri "Bruges, la Venezia del nord", "Toscana, gente di vino", "Mauritius, la perla dell'oceano indiano" e una collana di cinque volumi sulle piccole isole italiane. Ha inoltre realizzato, sempre con la Vianello Libri, "Children" un percorso fotografico dedicato ai bambini nel mondo.
IL LIBRO
Titolo:
Pellestrina. L'isola delle tradizioni
Autori:
foto di Embo Roiter Lou
testi di Pulliero Augusto
Traduttore: Watson G.
Editore: Vianello Libri
Data di Pubblicazione: 2005
ISBN: 8872001730
Dimensioni: circa 240x285mm
Pagine: 120
DOVE SI TROVA
L'isola di Pellestrina è una sottile striscia di terra di circa 11 km di lunghezza a sud dell'isola del Lido di Venezia.
L'isola è percorsa da una strada asfaltata che va dall'imbarcadero di S. Maria del Mare (Nord) a quello di Pellestrina (Sud) che si trova di fronte al cimitero dal quale parte una stradina sterrata che si conclude nella riserva naturale del bosco di Ca' Roman.
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