CONTAX 159 MM
Test e come "imbrogliare" il MultiMode

Rino Giardiello, gennaio 1998

La sigletta MM nasconde le grandi innovazioni di questa reflex, erede della collaudatissima 139 Quartz.

Nadir Magazine © Contax 159 MMMM, ovvero, Multi Mode, la prima Contax in grado di offrire degli automatismi in più (addirittura tre tipi di program differenti!) rispetto alla solita priorità dei diaframmi. Inoltre, seguendo la tendenza del momento, la Contax 159 sfoggia un velocissimo 1/4000 di secondo ed un tempo di sincroflash di 1/250, ancora oggi tra i più veloci possibili. La Nikon aveva contemporaneamente aggiornata la FE con la FE2, altra reflex dalle prestazioni supervelocistiche ma senza i programmi di esposizione. La cosa che lasciava più perplessi riguardo queste due fotocamere era la robustezza. "Quanto potrà durare un otturatore così veloce?" ci si chiedeva nel 1984, dubbio più che legittimo dato che le ammiraglie delle due case (RTS II ed F3) avevano entrambe tempi di sincroflash più lenti (1/125). Quindici anni dopo, sia le Nikon che le Contax non hanno dimostrato cedimenti, o almeno, non nell'otturatore e nella sua meccanica. Entrambe le reflex, però, non hanno conosciuto la fama e la diffusione dei precedenti modelli e trovarle usate è difficile (chi le ha in buone condizioni non se ne disfa).

IL LOOK E LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE

La Contax 159 MM, pur mantenendo l'inconfondibile stile Contax (design Porsche), finalmente sostituisce il delicato rivestimento in similpelle con una morbida gomma che consente una presa comoda e sicura, molto resistente anche nel tempo. La scocca è quella della 139, piccola, leggera e maneggevole, il rumore dello scatto anche: secco e metallico. Si usa con facilità, è oltremodo istintiva, e sono stati eliminati o migliorati molti particolari. Lasciamo perdere le prestazioni velocistiche e vediamo le vere differenze. 1) Il mirino è più luminoso ed è sostituibile (quello della 139 no). 2) I dati nel mirino (tutti) sono molto ben leggibili in qualsiasi condizione di luce grazie ad un nuovo sistema. 3) Il tempo di esposizione più lungo in automatico è di ben 60 secondi contro gli 11 della 139. Io ho trovato molto più utile questo anziché il tempo più veloce. 4) Pur potendo utilizzare il vecchio winder della 139, la 159 dispone di un nuovo winder con impugnatura, molto bello e veloce. Il mirino è luminoso anche secondo i parametri attuali e fornisce tutte le informazioni necessarie riguardo tempi e diaframmi ed all'avvenuta corretta esposizione con i flash dedicati. I tanto incriminati LED permettono di leggere i dati anche in condizioni di scarsa luminosità. La 159 ha tutto quello che si richiede ad una fotocamera completa: schermi di messa a fuoco sostituibili, tasto per il controllo della profondità di campo, possibilità di effettuare esposizioni multiple, prestazioni superbe unite ad affidabilità e robustezza, leggerezza, dimensioni contenute, facilità d'uso e maneggevolezza. L'esposizione è media con prevalenza centrale, la solita delle Contax, molto precisa anche se ci si doveva fare l'abitudine. Gli esposimetri Contax hanno sempre avuto la tendenza a lasciarsi abbagliare dalle alte luci. Basta un lampione acceso in una scena notturna che la Contax preferirà i valori del lampione a quelli del buio circostante (che, invece, porta ad errori di tipo opposto la maggior parte delle altre fotocamere).

L'INGHIPPO DELLE DUE M (MM)

Tra le tante cose belle della nuova 159, una senz'altro deluse molti utenti Contax: le nuove prestazioni MultiMode funzionavano solo con una nuova serie di obiettivi Zeiss MM. La differenza è, in apparenza, tutta in un minuscolo piedino sul fondo dell'obiettivo che si deve innestare sul corpo informandolo che c'è un obiettivo MM adatto al funzionamento in Program, ma c'è ben di più. La meccanica degli obiettivi MM e la precisione del diaframma sono curati in modo tale da soffrire il meno possibile di ritardi ed imprecisioni tra quanto vi viene detto nel mirino e quanto verrà impostato realmente, problema non eccessivo dato che a pochi fotografi, lavorando in program, viene in mente una simile maniacale precisione (altrimenti lavorerebbero in manuale) e all'atto pratico le imprecisioni vengono sempre compensate. È una pignolaggine forse eccessiva (squisitamente teutonica) e, accontentandosi degli "errori" come in tutte le altre marche, si può mettere un pezzetto di stuzzicadenti al posto giusto e permettere alla 159 e successive Contax di funzionare in program con qualsiasi obiettivo senza problemi.

I PROGRAMMI

La Contax 159 offre tre programmi di esposizione, uno normale, uno che privilegia la profondità di campo (LP) ed uno che privilegia i tempi veloci (HP). Devo dire di non averli mai amati e di averli utilizzati pochissimo, come del resto tutti i programmi presenti sulle fotocamere in mio possesso. Non sono mai d'accordo con loro e, dopo qualche inutile discussione, torno alla solita priorità di diaframmi. È una opinione personale, quindi prendetela come tale.

CARATTERISTICHE TECNICHE

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Esposizione: manuale, automatica a priorità di diaframmi e con tre programmi di esposizione- Esposimetro: con cellula al silicio (1 in più rivolta sul piano pellicola per la luce lampo) - Misurazione della luce: TTL media con prevalenza centrale - Mirino: copertura 95% - Otturatore: a tendina a scorrimento verticale controllata elettronicamente al quarzo - Tempi di otturazione: da 1/4000 a 1 sec + posa B in manuale e fino a 60 sec. in automatico - Alimentazione: 2 batterie all'ossido di argento da 1,5 volts - Innesto obiettivi: Contax/Yashica - Dorso: intercambiabile - Peso: grammi 500 (solo corpo). Effettua le esposizioni multiple facilitate, dispone di winder dedicato e numerosi accessori per tutte le esigenze. È compatibile con gli obiettivi e la maggior parte degli accessori attuali. Comoda la possibilità di poter inserire un normale scatto flessibile nella presa di quello elettromagnetico.

SUL CAMPO

Le Contax 159 MM sono ancora in grado di svolgere egregiamente il loro compito al di là delle prestazioni velocistiche che sono ancora ai vertici. L'otturatore veloce non ha mai dato problemi, mentre qualcuno ne dava la parte elettronica. L'assistenza italiana dice che per la 159 non si trovano più tutti i pezzi di ricambio, per cui, trovandone una d'occasione, controllatene bene l'efficienza. Sul campo la 159 è comoda e pratica, anche se c'è da dire che rispetto alle altre Contax è meno dolce e lo scatto è una secca schioppettata, degno erede di quello della 139 Quartz. Il consumo di pile, tanto criticato all'epoca, oggi è da considerarsi bassissimo. Quotazione: intorno al mezzo milione (solo corpo) a seconda delle condizioni e dello stato d'uso (ma possono anche arrivare a 700'000 lire).

Rino Giardiello © 01/1998
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OBIETTIVI NON-MM IN PROGRAM?

La soluzione c'è: una semplice "zeppa" (la parte centrale di uno stuzzicadenti della giusta sezione o qualsiasi altro oggetto idoneo che non vada a finire all'interno della fotocamera) nella scanalatura a destra del bocchettone portaottiche. Impostate il diaframma del vecchio Zeiss non MM sul valore più chiuso ed il gioco è fatto (e funziona con qualsiasi altro obiettivo anche universale). In questi anni molte decine di 167, RX e 159 con la "zeppa" non hanno mai dato problemi né sbagliato l'esposizione ma, ovviamente, il trucco lo mettete in pratica sotto la vostra totale responsabilità.