LE NIKON F3 SPECIALI
Luca Vascon, luglio 2002

Poche reflex hanno avuto tante versioni e varianti come la vendutissima e longeva Nikon F3. La prova della F3 "normale" è qui.

F3P

La F3P (la P sta per "press") fu commercializzata in limitato numero di esemplari, nel 1983.

Era un modello dedicato ai professionisti del giornalismo (pare si dovesse dimostrare di essere professionisti, al momento dell'ordine) e veniva venduta col motore MD4, lo schermo di messa a fuoco di tipo "B" non intercambiabile ed il dorso MF-6B (che permette di lasciare fuori la coda del rullino nel riavvolgimento motorizzato).

Già a prima vista si nota qualcosa di diverso rispetto ad una normale F3 HP: il pentaprisma in titanio con verniciatura nera ruvida presenta il classico contatto caldo per il flash sul pentaprisma (ma funziona in TTL solo sul contatto coassiale al riavvolgimento), il pulsante di scatto e la ghiera dei tempi sono più alti, il pulsante di scatto è ricoperto in gomma e privo di filettatura per lo scatto flessibile, il contascatti è più grande.

Tutta la macchina è tropicalizzata nel pulsante di scatto, nel pentaprisma ed in tutte le parti soggette ad infiltrazioni di acqua e polvere.

Guardando la F3P più da vicino possiamo notare anche che sono stati tolti molti comandi giudicati inutili e macchinosi per il giornalista. È priva dell'autoscatto, del comando per le esposizioni multiple, della tendina di oscuramento del mirino e del blocco di sicurezza contro l'apertura accidentale del dorso. Solo alcuni esemplari presentano l'iscrizione F3P.

F3 LIMITED

La F3 Limited è una macchina che io non ho mai visto altro che nei libri e nelle riviste specializzate. È uscita nel 1994 per il solo mercato giapponese.

È in tutto e per tutto identica alla F3P tranne che per la scritta "F3 Limited" sul corpo macchina, il motore ed il dorso speciale, la cinghia in edizione speciale, e la lussuosa confezione simile a quella della F5 "50year edition".

F3T

La F3T è una versione della normale F3HP, carrozzata in titanio, pentaprisma compreso. Venne prodotta dal 1982, prima in finitura "Champagne", color titanio, una vera bellezza, di un colore insolito, un grigio caldo quasi perlato. L'ho tenuta in mano un paio di volte in tutta la mia vita, e vi assicuro che è davvero un bellissimo oggetto dal quale è difficile non restare stregati.

Il peso scende, grazie all'uso del titanio, a 740g rispetto ai 760g della F3HP: una differenza irrisoria.

Non fu proprio acclamata dai professionisti che la trovavano, giustamente, troppo appariscente. Per giunta la finitura superficiale è molto delicata: se trattata rudemente mostra subito segni di usura, come quasi tutte quelle che si trovano nei mercatini.

Così nel 1984 fu sostituita da un modello con finitura nera ruvida, molto più robusta anche di quella tradizionale: questo modello è il più comune.

L'uso del titanio dovrebbe rendere la macchina anche molto più robusta, oltre che un poco più leggera, ma visto anche i notevoli problemi di lavorazione che questo materiale comporta, si capisce che è stata soprattutto una questione d'immagine.

È accertata l'esistenza di una edizione limitata della F3T avorio, in circa 300 esemplari, confezionata in scatola di legno, abbinata ad un 50mm f/1.4 recante lo stesso numero di matricola del corpo macchina, provvista di certificato di autenticità.

F3H

Non poteva mancare, dopo le versioni speciali di F ed F2, una F3 con motore ad alta velocità.

Adotta uno specchio semiriflettente ed un motore, l'MDH, capace di 13fps. E` molto simile ad una F3P, a cui mancano il sollevamento dello specchio (ovviamente), e l'accoppiamento con il diaframma... eh, sì, si lavora in stop-down!

Il motore MDH può essere montato solo su questa macchina, che però accetta anche il classico MD4.

F3-AF

La F3AF, non ha molto della fotocamera, è un mostro, una chimera mitologica. Siamo nel 1983. La Pentax è da un poco uscita con la sua ME-F, si cominciano a vedere i primi sgraziati obiettivi AF, contenenti ingombranti e sporgenti motori, le prime reflex autofocus, ma nulla sul campo professionale. Nikon presenta una nuova versione della F3.

Un gigantesco pentaprisma, dotato di telemetro elettronico comunica le informazioni sulla messa a fuoco a degli speciali obiettivi dotati di motore, attraverso una contatteria elettrica. La prima baionetta NikonAF è speciale, e le ottiche sono solo due, più un moltiplicatore 1.6x che rende autofocus tutte le precedenti ottiche AI. Le due ottiche, un 80mm f2.8 dalla resa straordinaria ed un 200mm f3.5 IF ancora più celebrato, non funzionano in autofocus se non con la F3AF, la F501 e con la F4 (anche se, in questo caso, solo a priorità di diaframmi).

Per il resto la macchina ricalca la F3 normale, con tutti i suoi comandi, doppie esposizioni eccetera. La macchina e i due obiettivi costavano come una automobile, e pesavano ed ingombravano quasi altrettanto, per avere un sistema AF la cui efficienza oggi farebbe sorridere, perciò non ne vedrete molte in giro. Si narra dell'esistenza anche di una versione color "Champagne".

Notate le proporzioni del pentaprisma!

F3 NASA

Nel 1980 la Nasa ha rinnovato l'accordo con Nikon per la fornitura di fotocamere speciali, da utilizzare nel programma Space Shuttle. Sono fotocamere davvero particolari, questa con dorso da 250 pose, totalmente controllabili a distanza. Costruire secondo le severissime specifiche NASA ha consentito a Nikon di mettere a frutto quest'esperienza nella produzione del modello di serie.

Gli apparecchi costruiti per la NASA sono dotati di speciali lenti, permeabili ad un più ampio spettro di radiazioni luminose rispetto alla sola luce visibile, da cui nasce il celebre "UV Nikkor".

F3 U.S. NAVY

Sul sito di www.cameraquest.com compare questa immagine di una F3 adottata dall'esercito americano. Non si sa nulla sulla quantità di esemplari prodotti, comunque si tratta di una normalissima F3HP marchiata U.S. NAVY.

Luca Vascon © 07/2002
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