NIKON FE10
Prova sul campo e storia di un innamoramento
Luca Vascon, giugno 2001

UNA NIKON CHE NON E' UNA NIKON AL 100%, MA SI PRESENTA UGUALMENTE COME UNA REFLEX "ENTRY LEVEL" INTERESSANTISSIMA.

Molto di recente (1998) Nikon ha reintrodotto nel suo listino due sigle note, che richiamano due gloriosi cavalli di battaglia di sempre. FE10 ed FM10, delle gloriose FE ed FM hanno solo un richiamo nel nome ed una filosofia di utilizzo. Interamente prodotte da Cosina, per conto e su specifiche di Nikon, sono sorelle della gloriosa Yashica FX3-2000 solo nei pregi e presentano una notevole qualità costruttiva.

Se FM ed F, all'epoca, erano macchine costote e raffinate, oggi la FE e la FM10 rientrano dal fondo del listino ponendosi come le Nikon "entry level" di stampo classico, senza fronzoli ed autofocus, dotata di automatismo a priorità di diaframmi la prima, manuale e completamente meccanica la seconda.

1:il pulsante di blocco della misura esposimetrica e 2: il pulsante di sblocco della baionetta.

3: la spia-pulsante dell'autoscatto elettronico, temporizzato a 10 secondi, non comanda un presollevamento dello specchio, ma in compenso è escludibile con una seconda pressione. 4: la levetta di previsualizzazione della profondità di campo.

5: contapose, 6: la levetta per le esposizioni multiple e 7: il sensibile pulsante di scatto con filettatura standard.

Coassiale al manettino di riavvolgimento troviamo la ghiera di impostazione della sensibilità ISO della pellicola, dotata di blocco di sicurezza, con i riferimenti per la staratura intenzionale, pericolosa perché non c'è nessun segnale che ne ricorda l'inserimento!

Quattro anni fa, Marian, la mia ragazza, come me appassionata di fotografia, era rimasta, per motivi vari, senza macchina fotografica. Così ci mettemmo alla ricerca, insieme, di un corpo macchina (lo voleva nuovo) non troppo costoso, con ottiche di qualità reperibili facilmente nell'usato. Lei ha scelto, alla fine, la FE10, solo gli automatismi essenziali, niente autofocus e semplice, diretto controllo manuale di tutti i parametri di ripresa. Il prezzo era molto buono, ed il negoziante, che già mi conosceva, ci fece un ulteriore sconto.

La cosa che mi ha colpito, tenendola in mano, è stata l'immediata sensazione di "essere a casa", di sapere esattamente dove mettere le mani, e a che cosa serve ogni ghiera, leva, bottone. Poi mi sono reso conto di quanto fosse compatta e leggera (per essere una Nikon… ma non è una Nikon!). Cattiva impressione fa, invece, l'ottica e la "carrozzeria", plasticosissime, eccezion fatta per il bocchettone e la baionetta, chiaramente in solido acciaio. L'ottica, un 35-70/3.5-4.8, non risulta in nessun listino Nikon, se non venduto con la macchina. Anche questa è Cosina, e non Nikon.

Pochi mesi dopo, venni mestamente e dolorosamente piantato in asso dalla mia fotocamera, una FE. Ultima scena di un rapporto travagliato e dominato da reciproca antipatia… Ironia della sorte nello stesso negozio trovai un corpo FE10 usato, prezzo stracciatissimo. La comprai subito, pensando che l'avrei usata come "ruota di scorta" e poi rivenduta (cosa che, invece, toccò alla FE appena tornata dal riparatore). Ora che possiedo anche una F3 superaccessoriata, ed una FM2n… be', sono i miei "secondi corpi"!

Il mondo fuori dalla mia finestra, come si vede dal mirino della FE10. A sinistra i dati visibili di esposizione (tempo selezionato e suggerito, automatismo inserito, eventuali segnali di sovraesposizione e tempi lenti).

L'innamoramento per la FE10 non è stato a prima vista, ma il frutto di un rapporto continuativo, giorno per giorno, specie in vacanza, in viaggio, in gite dove uno per peso, preoccupazione ed ingombro non porterebbe la reflex. La macchina si impugna bene, tutti i comandi sono semplici, chiari ed immediati, il mirino è molto luminoso per questa categoria di prezzo, ma non luminoso in assoluto. La meccanica è molto più robusta di quanto non sembra, il telaio è in alluminio e gli organi soggetti a sforzo sono tutti in metallo. Io la maltratto parecchio e la uso anche in condizioni difficili, di umidità, sabbia e temperatura (d'agosto in Grecia, in montagna con la neve). Ormai ha qualche segno, graffi e sverniciature, certo più di 200 rullini, e non ha mai dato segni di incertezza… tranne quando si scaricano le batterie: allora si blocca completamente, a metà di una foto, senza preavviso, specchio ed otturatore alzati!

Nel mirino si vedono, grazie ad una batteria di LED, le informazioni essenziali: in manuale tempi di esposizione suggeriti e in APD tempi effettivamente selezionati oppure il tempo di esposizione scelto dall'esposimetro (due led accesi in caso di valori intermedi). L'unico vero difetto: la misurazione esposimetrica avviene solo ad otturatore carico. Ora, caricate la macchina, altrimenti non potete effettuare alcuna misurazione, e sfiorate il pulsante di scatto per accendere l'esposimetro.

La cosa sarebbe ancora tollerabile, se non fosse che il pulsante di scatto è sensibile e di corsa breve, e spesso, anche quando avete "preso la mano" vi scappa la foto per sbaglio. Sarebbe bastato un secondo pulsante per attivare l'esposimetro, o un pulsante di scatto più graduale. Non sarebbe stato male, poi, avere la possibilità di montare un winder (ad esempio il piccolo MDE Nikon degli anni '80, o qualcosa di simile). Ma probabilmente se avessero previsto tutto questo, ed anche magari l'esposizione SPOT, non avrebbero più venduto altre macchine...

La macchina, dicevo, non è una Nikon, nel senso che è prodotta da Cosina su specifiche Nikon, attorno ad un ottimo, affidabile, collaudatissimo otturatore Copal, così come Yashica FX3 2000, Braun, Vivitar, Olympus OM 2000, Minolta X-300 e tante altre. Insieme alla sorella FM10, completamente manuale e meccanica, costituisce per Nikon la colonizzazione di una nicchia di mercato strategicamente importante: i ragazzi ed i fotoamatori alle prime armi che vogliono imparare realmente a fotografare, cominciando con la sicurezza di una fotocamera nuova, scevra da automatismi inutili, economicamente non impegnativa.

La compatibilità con tutte le ottiche AF ed MF spingerà poi l'acquirente a non tradire il marchio, ed a considerare la possibilità di tenere la macchina come secondo corpo. Chi comincia con una di queste macchine si trova infatti a disposizione un parco ottiche vastissimo, nel nuovo e nell'usato, ed ha investito una cifra poco superiore alle 600 mila lire per una macchina che comunque potrà restare a far parte di un corredo all'ultimo grido.

Luca Vascon © 06/2001
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CARATTERISTICHE FORNITE DAL FABBRICANTE:
Nikon FE10 reflex monobiettivo 35 mm.
OTTURATORE: elettronico Nikon-Copal Square a lamelle in metallo sul piano focale, tempi di scatto da 8 sec. ad 1/2000 di sec. posa B, Sincro X ad 1/100 di sec., autoscatto.
MIRINO: pentaprisma fisso con vetro di messa a fuoco non intercambiabile dotato di telemetro centrale ad immagine spezzata con corona di microprismi.
ALTRE CARATTERISTICHE: due pile da 1,5V all'ossido d'argento (od una al litio da 3V) alimentano il circuito delle fotocellula al silicio che leggono sul vetro di messa a fuoco a tutta apertura con prevalenza della parte centrale. Automatismo a priorità di diaframmi (voi impostate il diaframma, l'apparecchio Imposta il tempo di scatto); possibilità di esposizione in manuale con esposizione a collimazione di led; blocco della memoria; ghiera del correttore fisso di esposizione; pulsante di controllo della profondità di campo; finestrella posteriore per il controllo della presenza e del tipo della pellicola; contatto caldo con predisposizione per lo speciale lampeggiatore automatico dedicato; predisposizione per le doppie esposizioni; autoscatto elettronico escludibile anche dopo l'attivazione (10 sec.)
DATI VISIBILI NEL MIRINO: tempo di scatto, segnali di avviso di sovra e sottoesposizione.
COMPATIBILITA' OTTICHE: tutte le ottiche Nikkor ed universali per Nikon, dalle AI in poi, incluse le F-mount modificate. Non compatibili: le annunciate AF prive di ghiera dei diaframmi.