OLYMPUS OM-20

UNA PICCOLA DI CASA OLYMPUS, BEN FATTA E PIACEVOLE DA USARE

Nadir Magazine ©La Olympus OM-20 discende in gran parte dalla OM-10, presente sul mercato da circa tre anni, e di cui costituisce in effetti una versione riveduta e corretta. Non che la OM-10 fosse una reflex malriuscita, anzi (vedasi il test apposito), ma aveva qua e là alcune limitazioni che, in gran parte, nella OM-20 sono state rimosse, rendendo quest'ultimo un apparecchio altrettanto valido ma ancora più ricco di funzioni.

La sostanza della fotocamera è grossomodo la stessa: si tratta di una reflex entry-level (entry-level secondo gli standard dell'epoca, naturalmente!), quindi destinata prevalentemente ad un pubblico di amatori, ma che non è priva di interesse anche per chi abbia esigenze più evolute. Leggermente più grossa della OM-10, la OM-20 offre sostanzialmente le stesse prestazioni generali, ma con in più l'esposizione manuale (che, lo ricordiamo, sulla OM-10 era disponibile solo mediante un modulo separato), un mirino più luminoso e ricco di informazioni, ed una disposizione dei comandi che in effetti abbiamo trovato più comoda rispetto al modello precedente. Nonostante le dimensioni siano cresciute, siamo comunque entro livelli più che accettabili: la fotocamera è comoda da impugnare e va segnalata la possibilità di dotarla di impugnature alternative, oltre che di un motore.

Purtroppo la OM-20 non ha il flash TTL (esistevano dei flash dedicati), il tempo di sincro è di appena 1/60, e non consente di effettuare esposizioni multiple: e già all'epoca c'erano concorrenti della stessa fascia di mercato con prestazioni migliori. Ma a parte questo le sue prestazioni sono più che rispettabili, ed ampiamente in grado di consentire al fotografo di lavorare con una certa tranquillità, anche a distanza di vent'anni.

Le piacevoli passeggiate che ci siamo fatti con la OM-20 hanno confermato la bontà della prima impressione: si tratta di un apparecchio compatto, versatile e sufficientemente completo, con il quale si "dialoga" piuttosto bene, anche oggi che siamo abituati a gestire reflex sempre più automatizzate e ricche di display e bottoncini vari. Sulla bontà delle ottiche Zuiko non c'è molto da dire, e chi abbia un minimo di familiarità nell'uso delle altre reflex della serie OM ci metterà davvero pochissimo tempo a padroneggiare al meglio la OM-20.

In conclusione, se il sistema Olympus fosse ancora vivo potremmo scrivere che la OM-20 costituisce un validissimo secondo corpo per chi abbia già una OM di fascia alta, oppure un eccellente biglietto d'ingresso nel sistema per chi sia agli inizi del suo corredo. Ma naturalmente il mondo OM fa parte del passato, quindi il nostro giudizio, che rimane positivo, va riformulato: dunque diremo che la OM-20, che abbiamo visto in vendita a cifre davvero accessibili (un centinaio di Euro; ma va detto che non ne abbiamo viste moltissime in giro), è una fotocamera più che adatta per scoprire un mondo di eccellenti ottiche troppo spesso trascurato in favore di marchi più blasonati che si vendono da soli. Chi ha già usato Olympus sa di cosa stiamo parlando; chi no, può decidere se levarsi questa curiosità, e se non lo fa… non sa cosa si è perso.

Agostino Maiello © 09/2002

Su Nadir c'è anche un approfondito test della Olympus OM-20 realizzato dalla rivista Reflex che ce ne ha permessa la pubblicazione. Per leggerlo cliccate sul pulsante.