Panasonic DMC-LZ2
Zoom 6x e stabilizzatore d'immagine, ma anche un po' troppo rumore per questa recente compatta dal prezzo competitivo
Nadir Magazine ©

Abbastanza piccola e dalle linee pulite, è ben realizzata nonostante sia tutta in plastica.

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La resa alla focale grandangolare è la migliore, molto vivace anche se, come al solito, la distorsione a barilotto è rilevante.

Annunciata a febbraio, la Lumix DMC-LZ2 EG è una compatta da 5 megapixel con zoom 37-222mm F2.8-4.5, (ovviamente parliamo della focale equivalente sul 35mm), stabilizzatore d'immagine, autofocus a 5 punti di lettura, possibilità di registrazione filmati (320x240 a 30 fps, con audio), sensibilità fino a ISO 400, display TFT da 2 pollici e 85mila pixel (non c'è mirino), presa USB 2.0. Pesa circa 220 grammi e le dimensioni sono 101 x 64 x 33mm. Per memorizzare le immagini si usano schede SD (o MMC), ma si può contare anche su 14 MB di memoria interna alla fotocamera.
Disponibile sia nera che in finitura silver, esteticamente non ci pare un gioiello di design. Ad una prima occhiata apprezziamo subito l'assenza del mirino ottico (da tempo su Nadir ne sosteniamo l'inutilità). Una volta impugnata, ci accorgiamo che questa Lumix è tutta in plastica: da un lato ciò non trasmette una grossa sensazione di solidità, ma dall'altro ripaga in termini di leggerezza, ancor più apprezzabile se si considera che è una fotocamera piccola ma non piccolissima; leggerezza però in parte attenuata nel momento in cui si inseriscono le batterie (due stilo, che nella confezione peraltro non c'erano). In generale ci pare una fotocamera sufficientemente maneggevole, e che cade piuttosto bene in mano.

I comandi della DMC-LZ2 sono ben distribuiti: sul dorso c'è un display con accanto quattro pulsanti disposti a mo' di ghiera (per le impostazioni, navigare tra i menu per visualizzare/cancellare/ecc. le foto scattate, regolare il flash, la compensazione dell'esposizione, l'autoscatto), e sulla parte superiore una seconda ghiera per i vari modi di esposizione, con vicino il selettore dello zoom e l'interruttore di accensione. E' quasi tutto qui: un po' poco per chi volesse andare a calibrare tempi e diaframmi (l'esposizione è solo automatica programmata), ma più del necessario per un fotoamatore "medio" che si affidi con fiducia agli automatismi della macchina.
Una volta presa confidenza con i comandi fondamentali - chi ha già un po' di pratica con le fotocamere digitali non avrà molti problemi - ce ne andiamo in giro a far foto. Dopo qualche giorno raccogliamo le prime impressioni: siamo un po' delusi dal flash, poco potente e lento a caricarsi (e mentre si carica lo schermo LCD si oscura!); di contro ci ha ben impressionato la velocità della fotocamera, sia come tempi di operatività che come velocità di scatto (3 fotogrammi al secondo). Molto buona anche l'autonomia delle batterie; si può anche impostare un Economy Mode che risparmia sulla luminosità dello schermo LCD e consente dunque di scattare ancora più a lungo. Come previsto, non abbiamo per nulla sentito la mancanza del mirino; il display LCD ha assolto al proprio dovere abbastanza bene. Peccato per la definizione non molto elevata (85mila pixel paiono un po' pochini per uno schermo di 2 pollici), e per qualche difficoltà in situazioni di poca luce. Avremmo inoltre gradito la presenza di un illuminatore ausiliario per l'autofocus: con poca luce, talvolta la macchina ha avuto difficoltà a focheggiare alle focali più lunghe. Ma a parte questo, la DMC-LZ2 si è rivelata pratica e maneggevole da usare, posto che non le si chieda di essere più di una compatta.

Analizzando le varie foto scattate notiamo l'ottimo comportamento del bilanciamento del bianco automatico: le immagini riprese in esterni appaiono molto naturali e ben bilanciate. Con le classiche luci domestiche abbiamo avuto risultati meno confortanti, ma ri-scattando le foto dopo aver tarato il bianco manualmente le dominanti sono sparite. Come spesso avviene in questa categoria di fotocamere, le modalità macro e di ripresa filmati sono giusto un "di più" sul quale poter contare in caso di estrema necessità, ma sono funzioni che non possono fare miracoli in un prodotto di questa fascia di prezzo (circa 350 Euro).
Il sistema di stabilizzazione dell'immagine funziona molto bene; può operare in due modalità, sempre attivo o solo al momento dello scatto. Quale sia più efficace dipende da chi fotografa e come. In ogni caso, mettete tranquillamente in preventivo un paio di stop in più rispetto al tempo di sicurezza standard. La LZ2 non si sottrae alla dura legge delle digitali dai sensori piccoli, mostrando qua e là del purple fringing lungo i bordi ad alto contrasto; molto contenuta, di converso, la correzione della distorsione.
E come direbbe Fiorello nella sua (monumentale) imitazione del Presidente Ciampi, "è giun... il momen..." di parlare della qualità d'immagine. Diciamo subito che non è da urlo, ma non è neanche male, anche perché non si può non tenere conto del fatto che stiamo parlando di uno zoom 6x. Ad ISO 80 le foto sono davvero buone e con una resa piacevole e brillante. L'ottica è molto definita e la gamma tonale è sufficientemente ampia. I problemi cominciano oltre: sopratutto sopra ISO 100, il rumore diventa visibile, ed il dispositivo di riduzione (del rumore) non fa miracoli. Anche perché, per compensarne l'azione, subito dopo interviene una maschera di contrasto a nostro parere eccessiva. Il risultato di tutto questo è che la stessa fotocamera che ad 80 ISO regala davvero delle buone immagini cala abbastanza già ad ISO 100, ed è appena accettabile alle sensibilità superiori. Insomma, il sistema di riduzione del rumore si porta via un po' di dettaglio, e la maschera di contrasto dà sì alla foto una botta di brillantezza, ma senza restituirle pulizia d'insieme. A seconda dei soggetti e delle situazioni di ripresa, non è raro dunque che appaiano artefatti più o meno visibili, inficiando la qualità complessiva del risultato.
A fronte di questi limiti sopra gli ISO 100, però, c'è l'innegabile praticità di un obiettivo globalmente valido e dall'ampia escursione focale, saggiamente accompagnato dallo stabilizzatore d'immagine; il tutto su un corpo macchina comodo da usare e venduto ad un prezzo ragionevole. La conclusione non può che essere la solita, e cioè che nessun acquisto è consigliabile o meno in assoluto se prima non si hanno ben chiare quali siano le proprie priorità. La LZ2 ha punti di forza e di debolezza, una rivista può individuarli e descriverli, ma ponderarli caso per caso è compito del consumatore.

Agostino Maiello © 07/2005

Caratteristiche tecniche:

Sensore: CCD da 1/2,5", da 5,36 megapixel totali (5 megapixel effettivi).
Risoluzione massima: 2560 x 1920 pixel.
Obiettivo LUMIX DC VARIO 6,1-36,6mm, equivalente ad un 37-222mm sul 35mm. Apertura massima da F2.8 a F4.5.
Stabilizzatore ottico di immagine Mega O.I.S.
Messa a fuoco: automatica, manuale, macro. Area di messa a fuoco da 50cm ad infinito.
Esposizione: programmata AE. Compensazione dell'esposizione ± 2 EV a passi di 1/3 EV. Funzione auto Bracketing.
Velocità di otturazione: 8-1/2000 sec.
Sensibilità: da ISO 80 ad ISO 400
Bilanciamento del Bianco: automatico, manuale, più 3 preset (Daylight/Cloudy/Halogen).
Flash: integrato con possibilità di attivazione/disattivazione forzata, red-eye riduction, sincronizzazione sui tempi lenti.
Monitor: LCD da 2", composto di 85mila pixel.
Memoria interna da 14Mb. Slot per schede SD/MMC.
Filmati: 320x240 pixel, 30 o 10 fotogrammi per secondo, con audio.
Formato salvataggio file: JPEG (Exif 2.2), DPOF, QuikTime M-JPEG.
Colore: nero o silver.
Porte: USB 2.0, A/V, DC-IN.
Alimentazione: due batterie alcaline tipo AA (non incluse).
Accessori in dotazione: cavo USB, cavo A/V, un CD-ROM, manuale d'uso.
Dimensioni: 101 x 64 x33mm
Peso: 224 gr (comprese batterie e memoria).
Alcune immagini d'esempio:

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Nell'insieme la resa cromatica è sempre molto equilibrata, sia in esterni...

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...che in interni con fonti di illuminazione diverse.

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Peccato per il purple fringing ed il modesto trattamento antiriflessi.
Come si vede in questa foto le alte luci hanno invaso le basse luci desaturandole.

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Decisamente migliore la resa in condizioni di luce non difficili:
da evitare in qualsiasi modo i controluce!