LE FOTOCAMERE PANORAMICHE
Seconda parte
Rino Giardiello, agosto 1989

La Widelux, una buona fotocamera panoramica ad obiettivo rotante quasi introvabile in Italia. L'unica fotocamera di questo tipo che si trova con facilità nuova o usata è la Horizont, purtroppo di qualità ben inferiore. Le fotocamere ad obiettivo rotante costringono la pellicola a veri e propri contorcimenti come si può ben vedere nella foto affianco.

Uno dei problemi maggiori delle fotocamere di questo tipo è l'uniformità di esposizione: dato che l'obiettivo ruota, se il movimento non è fluido è facile notare gli intoppi e le diversità di esposizione.

Vorrei aggiungere un piccolo problema apparentemente marginale: se non avvisate mille volte il fotolaboratorio potete scommetterci che i vostri negativi 24x59 verranno tagliati senza pietà nelle consuete dimensioni (si salva al massimo una foto per ogni striscia di negativi).

UNA POSSIBILE ALTERNATIVA
Volendo effettuare foto panoramiche e disponendo già di una medioformato, ci si può ingegnare in un modo molto semplice.

Non alludo alla solita soluzione del tagliare la foto DOPO averla scattata (una foto scattata con una 6x6 ed obiettivo grandangolare darà più o meno la stessa inquadratura dell'Hasselblad XPan con il 45mm), ma di scattare direttamente in 24x36 (si ottengono delle foto 24x60 - nominali - niente male). La cosa è più semplice di quanto si creda e già molte decine di anni fa la Rollei aveva previsto questa soluzione creando per le sue famose biottica un apposito kit, il Rolleikin.

Con un po' di buona volontà è possibile adattare qualsiasi fotocamera a contenere e fare avanzare un normale rullino 35mm.
Io ho fatto la mia esperienza con una vecchia Mamiya Press (credo che pochi la ricorderanno) per la quale avevo un bel supergrandangolare da 50mm ed un dorso 6x9. Ho ottenuto così delle dia "superpanoramiche" dato che i miei fotogrammi erano 24x90mm senza alcuna distorsione.

Una simpatica curiosità: i fotogrammi erano impressionati anche sulle perforazioni dato che la pellicola era ben tesa nel dorso 6x9 senza alcuna guida!
Dato che credo possa interessare a qualcuno, ricopio qui di seguito la mia esperienza pubblicata sulla rivista REFLEX.

Rino Giardiello © 1997
Riproduzione Riservata

È possibile caricare con pellicola 135 una fotocamera che usa il formato 120? Partendo da questo dubbio, il mago è riuscito od arrivare alle immagini panoramiche. Leggere per credere.

Allargare il fotogramma 24x36, stiracchiarlo nel senso della lunghezza in modo da avere una veduta panoramica tipo quella ottenibile con la russa Horizont o la più costosa Widelux con il loro formato 24x59, è stato il pensiero che mi ha svegliato una domenica mattina e mi ha costretto (malvolentieri) a buttarmi giù dal letto. Tra le prime possibili soluzioni (scartata ovviamente la più semplice, cioè quella di acquistare una Widelux o una Horizont l'indomani) ho pensato di utilizzare una lente anamorfica sia in fase di ripresa che in quella, successiva, di proiezione. Le lenti anamorfiche sono quelle utilizzate soprattutto in campo cinematografico e consentono il cosiddetto Cinemascope, cioè uno schermo molto più largo che alto. Si aggiungono come un filtro davanti all'obiettivo della cinepresa e poi, invertite, davanti all'obiettivo dei proiettore. In questo caso le dimensioni dei fotogramma non variano, ma è l'immagine che viene "compressa" in modo da abbracciare un maggiore angolo di campo. Anche questa soluzione è stata scartata per tre motivi:

  1. non possedevo al momento una lente anamorfica.
  2. anche comprandola avrei ottenuto delle immagini godibili solo in fase di proiezione e non stampabili.
  3. la qualità dell'immagine ottenibile, più che sufficiente sul grande schermo osservato alla debita distanza, è invece scadente rispetto a quella della più scalcinata reflex in commercio.

Le fotocamere tipo Widelux, invece, non deformano l'immagine in quanto la panoramicità è ottenuta utilizzando un fotogramma più lungo, la qualità è discreta, ma hanno numerosi limiti di esposizione dato che non dispongono che di pochi tempi ed una sola apertura di diaframma. Ancora una volta è scattata la molla del fai-da-te ed ho cominciato a valutare le fotocamere in mio possesso tra le quali una piccola serie di vecchie biottica e "folding" formato 6x6 e 6x9 perfettamente funzionanti.

Idea: sarà possibile mettere un rullino 135 in una fotocamera che sfrutta il 120? Dalle foto pubblicate in queste pagine potete ben capire come la cosa sia stata non solo possibile ma anche di facile ed immediata realizzazione. Mi ero anche posto dei problemi riguardanti la planeità della pellicola dato che almeno un lato restava libero (e già stavo pensando a come aggiungere delle guide), invece la tensione del caricamento unita alla pressione del pressapellicola, si è rivela più che sufficiente. I risultati sono stati buoni con tutte le fotocamere, ma i più affascinanti sono senz'altro quelli ottenuti con il dorso 6x9 della Mamiya Press che ha fornito tredici spettacolari fotogrammi 24x90mm. Logicamente si hanno foto diverse a seconda dell'obiettivo montato (ove sia possibile cambiarlo) e l'angolo di campo effettivo sarà più o meno ampio, ma la panoramicità resta comunque. Montando la pellicola 35mm nella parte bassa dei dorso 120 si avrà anche un forte decentramento verticale utilissimo per mantenere la macchina in bolla senza tagliare i tetti degli edifici ed eliminare la terra in eccesso, tipico della foto di architettura (quasi un banco ottico), ma forse questa è un'altra storia.

Rino Giardiello © 1989
Da "L'Antro di Merlino", pubblicato su Reflex 08/1989

La scansione diapositiva originale ottenuta con la tecnica descritta nell'articolo.

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