PENTAX SUPER A
LA REFLEX MULTIMODE
La Pentax Super A fa uso del collaudato corpo della ME per offrire un apparecchio estremamente moderno, in grado di permettere virtualmente qualsiasi variazione di esposizione possibile oggi in modo semplice da capire e da utilizzare
Nadir Magazine ©

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CARATTERISTICHE FORNITE DAL FABBRICANTE

Pentax Super A, reflex monobiettivo 35 mm. Corpo N. 1034283.

OBIETTIVO: 50 mm 1/1.4 SMC Pentax-A con innesto intercambiabile a baionetta Pentax KA, N. 1012993, diaframmi fino a f/22 con scatti dl mezzo diaframma eccetto tra f/1.4 ed f/2 e tra f/11, f/16 ed f/22, distanza minima di messa a fuoco 45 cm, diametro ghiera portafiltri 49 mm.
OTTURATORE: elettronico Seiko MFC-E3 a lamelle metalliche sul piano focale con tempi di scatto automatici e manuali da 15 sec. a 1/2000 di sec. + posa B e sincro-X ad 1/125 di sec.
MIRINO: pentaprisma fisso con schermo dotato di stigmometro centrale con corona di microprismi.
ALTRE CARATTERISTICHE: due pile all'ossido d'argento da 1,5 volt od una al litio da 3 volt alimentano il circuito esposimetrico dotato di due fotocellule al gallio ed una al silicio. Le due cellule al gallio poste su entrambi i lati del pentaprisma effettuano una misurazione media con prevalenza dell'area centrale dello schermo di messa a fuoco per le esposizioni in luce continua. Una fotocellula separata al silicio posta nella scatola dello specchio misura la luce del lampo elettronico riflessa dalla pellicola durante l'esposizione in automatismo; sono possibili esposizioni in automatismo programmato, a priorità di tempi, a priorità di diaframmi, ed in manuale con pieno funzionamento dell'esposimetro, correttore d'esposizione da +2 a -2 EV in automatismo. Due pannelli a cristalli liquidi nel mirino forniscono tempi di scatto, diaframmi, letture in manuale, segnali di avviso, pronto lampo e di corretta esposizione, è incorporata una lucetta per la lettura in condizioni di scarsa luminosità, un pannello a cristalli liquidi per i tempi di scatto è posto sulla calotta dell'apparecchio, autoscatto elettronico dotato di Led lampeggiante e di cicalino, segnale visibile di avanzamento della pellicola, pulsante di scatto elettromagnetico dotato di blocco dl sicurezza, pulsante di controllo della profondità di campo, pulsante di controllo della carica delle pile, telaino memorizzatrice della pellicola in uso, impugnatura anatomiche fissa posteriormente ed intercambiabile anteriormente, predisposizione per l'attacco di lampeggiatori dedicati sul contatto caldo, possibilità di attacco di un motore trascinatore, di un winder, di un dorso-data e di un telecomando senza fili a distanza.

Sin dall'arrivo della Pentax ME nel 1976 (un corpo macchina progenitore diretto di quello della Super A), la Asahi ha concentrato tutti i suoi sforzi nella produzione di apparecchi reflex 35 mm molto compatti. E' pur vero che l'incredibile e grossa Pentax K-1000 manuale continua ad essere prodotta ed è quasi diventata un apparecchio per amatori e che la Pentax ha pagato il suo tributo agli apparecchi tecnologici per uso professionale con la Pentax LX. Ma il grosso della produzione è stato ottenuto comprimendo sorprendenti quantità di tecnologie meccaniche ed elettroniche in piccoli spazi come testimoniano le Pentax MX, ME-F, MV-1 ed ME Super. Questa operazione continua nella Super A, che fa nuovamente uso del collaudato corpo della ME come trampolino per realizzare un apparecchio estremamente moderno, in grado di offrire virtualmente qualsiasi variazione di esposizione possibile oggi in modo semplice da capire e da utilizzare. Le alternative disponibili comprendono l'esposizione automatica a priorità di diaframmi (impostando il diaframma il circuito esposimetrico dell'apparecchio imposta il tempo di scatto corretto), l'esposizione automatica a priorità dei tempi (impostando il tempo di scatto l'apparecchio sceglie il diaframma), l'esposizione in automatismo programmato (l'apparecchio imposta sia il tempo di scatto che il diaframma), l'esposizione in manuale con la disponibilità dell'esposimetro, l'esposizione in automatismo con il lampeggiatore elettronico controllata da un circuito esposimetrico che legge la luce del lampo riflessa dalla superficie della pellicola durante l'esposizione, l'esposizione normale in automatismo con il lampeggiatore con una fotocellula che legge la luce riflessa dal soggetto. Inoltre le informazioni sull'esposizione sono trasformate in numeri digitali da tre pannelli a cristalli liquidi (due nel mirino ed il terzo sulla calotta dell'apparecchio).

Nadir Magazine ©Sebbene le possibilità di scelta possano sembrare addirittura eccessive per un principiante, questi può semplicemente impostare l'apparecchio (ed il lampeggiatore) in automatismo programmato e quindi semplicemente scattare, lasciando alla magia dell'apparecchio il compito di occuparsi di tutto il resto. Nel caso opposto, il fotografo scientifico può fare uso del sistema TTL del lampeggiatore per ottenere delle foto perfettamente esposte ed illuminate dal lampeggiatore riprese da un microscopio, oppure il professionista può catturare l'azione con il tempo di scatto di 1/2000 di secondo e l'impiego del nuovo motore trascinatore da 3,5 fotogrammi al secondo azionato mediante il comando di scatto a distanza senza fili. Sebbene ciascuna delle possibilità di esposizione in automatismo della Super A sia disponibile su altri apparecchi, solo la Pentax Super A le possiede tutte quante. La Super A si presenta estremamente semplice. La lunghezza del corpo macchina rimane praticamente identica a quella della ME Super ma con una altezza leggermente maggiore della calotta e del fondello (con un aumento totale dell'altezza di 3 mm), una configurazione del pentaprisma leggermente più grande (per alloggiare nel mirino i pannelli a cristalli liquidi ed il loro sistema di illuminazione riflesso dalla parte anteriore del prisma) ed un peso leggermente maggiore (circa 50 g).

Nadir Magazine © Di grande importanza è la nuova versione del famoso attacco a baionetta Pentax K. Questa baionetta, che sostituì nel 1975 il glorioso attacco a vite Pentax con gli apparecchi della serie K, è diventata praticamente uno standard per un numero notevole di fabbricanti come Ricoh, Chinon e Cosina, tanto per nominarne alcuni tra i più famosi. Una variazione dall'attacco K standard avvenne con l'introduzione dell'apparecchio Pentax ME-F a messa a fuoco automatica. Tale attacco possiede 5 contatti elettrici sul lato sinistro dell'attacco dell'obiettivo sull'apparecchio, per trasmettere informazioni da e per l'obiettivo autofocus 35/70 mm f/2.8 AF. Questo attacco porta la sigla Pentax KF. La nuova Pentax Super A possiede ora una terza versione dell'attacco K, la KA. Si tratta ancora dell'attacco K standard dotato stavolta di 6 contatti elettrici sul lato destro dell'attacco dell'obiettivo sull'apparecchio. I contatti elettrici dell'attacco KA che forniscono le informazioni necessarie ai microcomputer dell'apparecchio sono ingegnosi. Infatti non vi sono affatto contatti elettrici nell'obiettivo! Il solo spinotto di contatto sul retro dell'obiettivo sporge solamente nelle funzioni A (automatismo programmato ed a priorità di tempi). Questo fa poi contatto con uno spinotto piatto posto sull'attacco dell'apparecchio per chiudere il circuito con il corpo dell'apparecchio. I restanti cinque contatti sul corpo macchina toccano normalmente la flangia metallica posteriore dell'obiettivo. L'informazione elettrica è trasmessa al microcomputer del corpo macchina attraverso gli spinotti che fanno contatto o meno. Sul retro dell'obiettivo vedrete uno o più piccoli punti di plastica il cui compito è quello di isolare i contatti. Il microcomputer dell'apparecchio opera quindi su quei circuiti che sono completi e su quelli che non lo sono perché il contatto avviene o meno con il retro dell'obiettivo. Potete vedere come ciò funziona ed esattamente quali funzioni sono controllate da ciascun contatto osservando le foto che mostrano l'apparecchio smontato. Gli obiettivi K e KF privi di questi contatti possono essere impiegati sulla Super A in automatismo a priorità di diaframmi, in esposizione TTL con il lampeggiatore ed in manuale, ma non in automatismo programmato né in quello a priorità di tempi. Tutti i nuovi obiettivi dotati dell'attacco KA funzioneranno perfettamente sugli apparecchi dotati del normale attacco K. Sono apparsi fino ad ora più di una dozzina di obiettivi Pentax dotati del nuovo attacco KA (sono battezzati SMC Pentax-A). La maggior parte di questi obiettivi sono otticamente uguali a quelli dotati di attacco K ma sono dotati dei necessari contatti aggiuntivi e di una estetica alquanto differente. In futuro la maggior parte degli obiettivi Pentax saranno dotati dell'attacco KA poiché in tal modo essi saranno perfettamente compatibili sia con la Super A che con le altre Pentax.

La calotta superiore della Super A assomiglia molto a quella della ME Super fatta eccezione per un grosso cambiamento e per alcuni minori. Esaminiamo dapprima quelli minori. La leva di caricamento ben sagomata che viene azionata con un movimento singolo di 135° è interamente di plastica nera con il perno gommato sulla parte superiore per evitare che il dito che aziona il pulsante di scatto possa scivolare. La ghiera che controlla le varie funzioni dell'apparecchio (la Pentax preferisce definirla una ghiera dei tempi di scatto ma non lo è) è dotata di una "L" che indica il blocco, di «AUTO» per l'esposizione in automatismo, di 125-X per la sincronizzazione del lampo con esposizione manuale e della posizione «B» così come avviene sulla ME Super. Ma esattamente dietro la ghiera delle funzioni è situata la novità principale: uno schermo a cristalli liquidi di buone dimensioni che mostra il tempo di scatto impostato in manuale od in automatismo oltre ad una sbarretta nera che indica se l'otturatore è stato caricato. La finestrella serve anche per avvisare di una sovra o sottoesposizione, qualora le pile stiano per esaurirsi ed in caso vi sia un errore di regolazione. Questo schermo a cristalli liquidi è un'aggiunta estremamente gradita poiché le piccole dimensioni della calotta della ME Super non consentivano l'inclusione di una vera e propria ghiera dei tempi di scatto. Lo schermo serve a tale scopo e consente in effetti di avere più informazioni che con una comune ghiera. Mentre la nuova levetta di blocco della ghiera delle funzioni, realizzata a forma di spicchio (in sostituzione del semplice pulsante di blocco degli apparecchi ME) funziona egregiamente, un tentativo simile, di realizzare un blocco per la ghiera degli ASA posta attorno alla manopola di riavvolgimento ha avuto meno successo e richiede l'uso di due mani: un dito tiene premuto il pulsante di blocco e altri due sono necessari per ruotare la ghiera zigrinata. I valori ISO impostabili variano da 6 a 3200.

Il frontale della Super A presenta una levetta di controllo della profondità di campo abbastanza grande e ben sagomata, una buona impugnatura per le dita della mano destra (che deve essere rimossa in caso di applicazione di un motore o di un winder), oltre ad un autoscatto ben disegnato. Premendo la levetta posta a fianco si attiva il timer elettronico. La levetta è anche una copertura per il Led rosso che, spostata la levetta, comincia a lampeggiare insieme ad un segnale acustico, lentamente per 10 secondi e più velocemente negli ultimi due. Se decidete di non usare l'autoscatto dopo averlo avviato, basta riportare la levetta nella posizione di partenza coprendo il Led ed il timer viene azzerato. Il dorso, che può essere sostituito da un dorso-data, ha la stessa configurazione generale di quello della ME Super ed è in effetti intercambiabile con esso. Quello della Super A, tuttavia, ha una nuova collocazione dei telaino memorizzatore della pellicola in uso. E' costruito incorporandola nell'impugnatura fissa posteriore.

Aprendo l'apparecchio con il sistema tradizionale di sollevare la manopola di riavvolgimento viene rivelato il tradizionale sistema Pentax di caricamento dotato dell'eccellente rocchetto di avvolgimento munito dei cilindretti flessibili di plastica bianca tra i quali agganciare la coda della pellicola. Dopo aver richiuso l'apparecchio, il tempo di scatto viene impostato automaticamente ad 1/2000 di secondo per tre avanzamenti della pellicola necessari per giungere al primo fotogramma. Ciò previene lunghe attese impreviste causate dal tappo posto sull'obiettivo. Una volta raggiunto il primo fotogramma sul contafotogrammi, l'apparecchio ritorna al tempo di scatto corretto. Se desiderate impostare l'apparecchio in automatismo programmato, girate la ghiera dei diaframmi dell'obiettivo in posizione A ed il selettore delle funzioni su «AUTO». Con una pellicola da 100 ISO avete una gamma massima di esposizioni programmate che parte da una capacità di un secondo ad f/1.4 con scarsa luminosità, raggiungendo alla fine 1/1000 di secondo ad f/22. Il programma è stato attentamente scelto per consentire all'obiettivo di rimanere ad apertura massima da un secondo ad 1/30 di secondo, in modo da raggiungere un tempo di scatto utilizzabile a mano libera il prima possibile. I tempi salgono poi rapidamente fino ad 1/125 di secondo per raggiungere la capacità di blocco di scene rapide, poi i diaframmi si chiudono ed i tempi diventano più veloci di pari passo finché non viene raggiunto l'estremo della gamma. Come fare a sapere quali tempi e quali diaframmi l'apparecchio sta impostando? Siete in grado di saperlo sempre! All'interno del mirino, sotto l'area occupata dall'immagine, si trovano due ampi pannelli rettangolari a cristalli liquidi con gli angoli arrotondati. Quando premete leggermente il pulsante di scatto si attiva il circuito esposimetrico. Sul pannello sinistro dei grossi numeri neri indicano il tempo di scatto impostato, mentre i diaframmi appaiono su quello destro. Una «P» davanti al tempo di scatto indica che vi trovate in automatismo programmato.

Mentre i tempi di scatto sono impostati senza soluzione di continuità, le indicazioni appaiono solo in valori interi: 1000, 500, 250, 125 ecc. I diaframmi, anch'essi continui, hanno degli incrementi visibili più piccoli: 22, 19, 16, 13, 11, 9.5, 8, 6.7, 5.6, 4.5, 4, 3.5, 2.8, 2.5, 2, 1.7, 1.4. Cosa accade se la luminosità è troppo forte o troppo debole per i valori disponibili oppure oltre la gamma di accoppiamenti del circuito esposimetrico? I numeri su entrambi i pannelli e sulla calotta dell'apparecchio lampeggiano come avvertimento. Il pannello a cristalli liquidi resta visibile per circa 30 secondi prima che il circuito si disattivi automaticamente. Qualora doveste operare in luoghi dove il livello di illuminazione non basti per riflettere luce sufficiente ad illuminare il pannello a cristalli liquidi, dovete solamente premere il piccolo pulsante posto sul lato sinistro dell'attacco per l'obiettivo per illuminare i pannelli e consentirne la lettura. L'intera area del mirino ed i due pannelli possono essere visti anche da coloro che indossano gli occhiali. Se preferite, invece, controllare i tempi di scatto lasciando ai circuiti dell'apparecchio il compito di selezionare l'esatto diaframma (automatismo a priorità di diaframmi), lasciate l'obiettivo nella posizione A, ma sbloccate il selettore delle funzioni dalla posizione "AUTO" e portatelo in quella «M». Potete poi impostare il vostro tempo di scatto impiegando i due pulsanti di controllo posti a sinistra della ghiera di controllo delle funzioni. Il pulsante anteriore imposta tempi di scatto sempre più veloci uno per volta, mentre quello posteriore ne provoca la diminuzione allo stesso modo. Potete osservare ciò nel pannello a cristalli liquidi posto sulla calotta dell'apparecchio oppure all'interno del mirino dove vedrete anche il diaframma impostato.

Passiamo ora al sistema più tradizionale di esposizione automatica a priorità di diaframmi. Per predisporre in tal senso l'apparecchio, muovete il selettore delle funzioni nuovamente su "AUTO". Selezionate quindi il diaframma desiderato sulla ghiera dell'obiettivo. Una leggera pressione sul pulsante di scatto provoca l'apparizione nel pannello sinistro posto nel mirino, ed in quello sulla calotta, del tempo di scatto selezionato in conseguenza dall'apparecchio. Tuttavia, il diaframma da voi impostato non appare nel pannello destro del mirino (che resta bianco). Per verificare l'esattezza del diaframma scelto dovrete quindi guardare la ghiera dell'obiettivo. Avremmo ovviamente preferito avere sia il tempo che il diaframma visibili nel mirino così come già avviene nelle altre due funzioni già esaminate, ma non siamo riusciti a comprendere il motivo per cui ciò non è stato possibile. Questa, comunque, è una delle poche critiche che possiamo rivolgere a questo apparecchio estremamente versatile.

Dopo aver esaminato i tre modi di funzionamento in automatismo, occorre spiegare che vi sono limitazioni alle capacità del circuito esposimetrico in ciascuno di essi, basate sulla gamma di accoppiamento dell'esposimetro della Super A. La Pentax deve essere elogiata pubblicamente poiché essa fornisce nel libretto di istruzioni una tabella estremamente chiara che mostra tutta la gamma di accoppiamenti per pellicole da 25 a 1600 ISO. Per esempio, qualsiasi sia la funzione impostata, l'apparecchio non è in grado di misurare un'esposizione più lunga di 1/4 di secondo ad f/1.4 con una pellicola da 400 ISO o più lunga di 1/8 di secondo con 1000 ISO. All'altro estremo della scala, una pellicola da 25 ISO può raggiungere 1/500 di secondo ad f/16 con una luminosità molto intensa, ma non può andare oltre. Mentre alcuni apparecchi non danno alcuna indicazione quando non vi trovate più entro la gamma di accoppiamento dell'esposimetro, la Pentax Super A segnala la situazione attraverso il lampeggio dei numeri nei pannelli a cristalli liquidi (generalmente lampeggiano entrambi i pannelli, a volte uno solo, a seconda della funzione o della luce disponibile). Bisogna essere particolarmente attenti nella funzione a priorità di tempi, specialmente quando si impiegano tempi di scatto molto lenti. Con una pellicola da 100 ISO, per esempio, un tempo di scatto di 1/15 di secondo otterrà l'impostazione di diaframmi compresi solo tra f/22 ed f/5.6. Pellicole più sensibili hanno ulteriori limitazioni. Un'occhiata alla tabella pubblicata indica che tutti i tempi di scatto compresi tra uno e 15 secondi sono generalmente oltre i limiti della gamma di accoppiamento con l'esposimetro dell'apparecchio. Ciò vuole forse dire che non potete usarli? No. La Pentax fornisce un sistema estremamente comprensibile per rendere possibile l'utilizzazione dell'intera gamma sia dei tempi di scatto che dei diaframmi, correttamente misurati ed esposti.

Tuttavia, per sfruttare la gamma completa dovrete impiegare l'esposizione in manuale. Ecco come. Con qualsiasi valore ISO, impostate sia il tempo di scatto che desiderate attraverso i pulsanti (con il selettore delle funzioni posto su «M») e/o il diaframma. Guardate nel mirino e premete leggermente il pulsante di scatto. Il tempo di scatto selezionato appare come al solito nel pannello sinistro. Nel pannello destro, invece dei diaframmi vedrete uno dei seguenti valori: -3, -2, -1, ± 0, + 1, + 2, + 3. Questi valori indicano di quanti diaframmi siete lontani dalla corretta esposizione (vedi disegno). Se per esempio vedete il valore +2, significa che l'esposizione è sovraesposta di due diaframmi. In tal modo, cambiando sia il tempo di scatto che il diaframma, potrete diminuire l'esposizione di due diaframmi finché essa non sia corretta, nel qual caso appare il valore ±0. Qualora vi troviate lontano dalla corretta esposizione di più di 3 diaframmi, i valori +3 o -3 lampeggeranno a seconda che si tratti di sovra o sottoesposizione. Il sistema rende estremamente facile la realizzazione di esposizioni a «forcella», poiché potete facilmente cambiare tempo o diaframma per ottenere i valori +1 o -1 o qualsiasi altra combinazione. Impiegando questo sistema di esposizione in manuale sarete in grado di misurare esposizioni fino a 15 secondi a f/1.4 con pellicola da 100 ISO od anche maggiori se ne aveste bisogno.

Prima di terminare questo esame esteriore e pratico della Super A, dobbiamo menzionare altre tre indicazioni fornite dai pannelli a cristalli liquidi. Ogni qual volta viene usata la ghiera del correttore fisso d'esposizione, una EF lampeggiante appare come avvertimento nel pannello destro del mirino. La correzione possibile è ampia, ma ha le sue limitazioni con pellicole di sensibilità superiore ad 800 ASA od inferiore a 25 ASA. Qualora doveste spostare erroneamente la ghiera dei diaframmi dell'obiettivo su A mentre l'apparecchio è posto su «B», una E lampeggiante appare nei pannelli dei tempi di scatto. Infine, quando le pile stanno per esaurirsi (quelle all'ossido d'argento od al litio dovrebbero durare tra i sei mesi ed un anno di tempo, a seconda dell'uso), una fila di piccoli zeri appariranno nei pannelli in alternanza con i valori normali.

Passando ad esaminare l'uso del lampeggiatore, l'interesse maggiore è rivolto al sistema di esposizione TTL ottenuto misurando la luce riflessa dalla pellicola, sistema simile a quello impiegato nella Pentax LX. All'interno della scatola dello specchio, una fotocellula al silicio è posta sul lato destro puntata all'indietro verso il centro dell'area dell'immagine. La cellula legge la quantità di luce che cade sulla pellicola durante l'esposizione al diaframma corretto. Il circuito esposimetrico interrompe quindi la durata del lampo fornito dal lampeggiatore in modo da fornire l'esposizione corretta. Dovrete tuttavia impiegare i lampeggiatori automatici Pentax TTL (attualmente ne sono disponibili quattro) o di altra marca che abbiano la corretta configurazione dei contatti sul piedino. Avete a disposizione la maggiore flessibilità possibile del lampeggiatore TTL nei diaframmi e nella portata sia in automatismo a priorità di diaframmi che in manuale. Col primo sistema, dopo la ricarica il lampeggiatore viene impostato automaticamente sul tempo di sincronizzazione di 1/125 di secondo (esso resta in automatismo a priorità di diaframmi a luce ambiente finché la ricarica non si è completata). Più aperto è il diaframma selezionato, più grande è la portata del lampeggiatore TTL. Con il nuovo modello AF200T, alimentato da quattro pile a stilo ed in grado di effettuare la misurazione diretta del lampo, un diaframma di f/1.4 con pellicola da 100 ISO consente una portata variabile tra i 5 ed i 14 metri. Può darsi che voi desideriate impiegare il lampeggiatore TTL come luce di rinforzo o di bilanciamento per quella esistente. Potete allora impostare l'apparecchio per l'esposizione in manuale. L'apparecchio imposterà automaticamente il tempo di sincro-x di 1/125 di sec.; qualora il tempo di scatto selezionato per la luce sia più breve, ma nel caso abbiate selezionato un tempo più lento, potete scattare con tempi di 1/60, 1/30, 1/15 o più lunghi ancora per combinare la luce del lampeggiatore e quella ambiente. Quando il lampeggiatore ha completato la ricarica, un segnale a forma di lampo appare accanto al tempo di scatto nel pannello a cristalli liquidi. Se l'illuminazione fornita dal lampo è stata sufficiente per l'esposizione, tale segnale lampeggia dopo lo scatto. In alcuni lampeggiatori come il Pentax AF200T, vi è anche un segnale acustico di conferma.

Quando l'apparecchio è posto in automatismo programmato od in automatismo a priorità di tempi, ed il lampeggiatore è pronto, l'apparecchio imposta automaticamente il tempo di scatto di 1/125 di secondo. A questo punto dovrete generalmente fare la vostra scelta tra i diaframmi e il campo di utilizzo a seconda di quanti di essi siano offerti dal lampeggiatore per una misurazione diretta attraverso il sensore e non TTL. L'AF 200T possiede due campi utili: simbolo rosso: da 3 a 7 metri; simbolo verde: da 1,5 a 3,5 metri. Ma vi è una gamma intermedia? La Pentax consiglia l'impiego del simbolo verde quando il soggetto è più vicino alla distanza minima e del simbolo rosso in tutti gli altri casi. Ma attenzione! Potete impostare l'AF 200T in posizione TTL anche in automatismo programmato od a priorità di tempi. In questo caso il campo di misurazione TTL è compreso tra 1,5 e 5 metri con pellicola 100 ISO e diaframma f/4, che il lampeggiatore imposta automaticamente. Ciò colma egregiamente la lacuna. Potete quindi avere due letture utilizzando la cellula del lampeggiatore ed una lettura TTL sia a priorità di tempi che in automatismo programmato, qualora lo desideriate. Ci sembra tuttavia meglio limitare le vostre foto con il lampeggiatore in TTL nelle funzioni a priorità di diaframmi o programmata finché il vostro apparecchio è in grado di consentirvelo. Oltre a ciò il nuovo lampeggiatore AF 200T offre la possibilità di funzionamento a potenza ridotta in manuale: 1/8, 1/4 e 1/2 della potenza massima. Oltre agli avvertimenti forniti dai pannelli a cristalli liquidi che vanno fuori uso se impiegati con temperature superiori ai 60° C (così come il fotografo), o diminuiscono di rapidità se impiegati con temperature estremamente basse, la domanda preoccupante è: quanto dura un pannello a cristalli liquidi prima che sia necessario sostituirlo? Risposta: sinceramente, nessuno lo sa. Sebbene i fabbricanti dei primi prodotti dotati di cristalli liquidi di 5 o 10 anni fa (orologi, calcolatori…) avvisassero che dopo 10 anni di vita i pannelli si sarebbero sbiaditi e avrebbero dovuto essere sostituiti, nessuno ha notato fino ad oggi tale fenomeno. Vi consigliamo perciò di smettere di preoccuparvi a tale proposito. Se e quando lo sbiadimento avverrà, i pannelli a cristalli liquidi della Pentax potranno essere sostituiti.

Nel corso delle nostre prove pratiche la Pentax Super A si è rivelata pratica, estremamente versatile e divertente. Senza dubbio i due grandi pannelli a cristalli liquidi sono molto apprezzabili avendoci offerto il massimo dei dati in forma estremamente leggibile, di giorno e di notte, anche solo con una rapida occhiata (sebbene avremmo preferito l'informazione sui diaframmi nell'automatismo a priorità di diaframmi). Il mirino è luminoso, il telemetro ad immagine spezzata ed i microprismi utili per i diaframmi fino ad f/5.6 (dopo di che abbiamo usato l'area di messa a fuoco esterna). Il pulsante di scatto elettromagnetico (con l'impanatura per il cavetto di scatto a distanza) presenta un funzionamento morbido e privo di sforzi. Essendo il pulsante di scatto elettromagnetico e non avendo l'apparecchio tempi di scatto meccanici non vi è alcuna soluzione se vengono a mancare le pile. In tal caso, la disponibilità di pile di ricambio è essenziale. Non abbiamo tuttavia sperimentato alcun problema di pile durante le nostre prove, un tributo al consumo estremamente basso dei pannelli a cristalli liquidi ed al sistema automatico di spegnimento dell'apparecchio. Nell'uso pratico, abbiamo ritenuto che sia l'impugnatura frontale che quella posteriore sono molto comode e speriamo che diventino parte integrante di tutte le Pentax. L'apparecchio è disponibile in nero in Giappone ed in Europa, ma a prescindere dai colori o dai nomi (l'apparecchio si chiama Super Program negli USA), si tratta di una reflex attraente e seducente che si pone tra le migliori macchine multimode attualmente sul mercato.

Nadir © 01/2003
Riproduzione Riservata

Test pubblicato su REFLEX FOTO TEST 84
Si ringrazia l'Editrice Reflex per l'autorizzazione alla pubblicazione