SONY DSC-V1
Prova sul campo
Agostino Maiello, settembre 2003

Per le prestazioni che ha, la Sony DSC-V1 si colloca senza esitazioni nella categoria delle cosiddette fotocamere prosumer: ovvero quella categoria intermedia tra le classiche compatte, più o meno di pregio, e le reflex digitali dalla chiara vocazione professionale.

Nadir Magazine ©

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Non è troppo facile impugnare la Sony DSC V1 se si hanno le mani grandi e si è abituati ad inpugnare le fotocamere in maniera tradizionale (cioè bene!): ovunque si mettano le dita si corre il rischio di premere qualche pulsantino. Questa posizione è abbastanza comoda per le riprese in verticale, ma in quelle orizzontali si blocca la fuoriuscita del flash.

Già solo guardandola si ha la sensazione che si tratti di un oggetto solido e ben costruito, cosa che in effetti è. Esteticamente l'aspetto della DSC-V1 è gradevole, anche se riteniamo vi sia di meglio, in casa Sony come altrove; l'ottica, piuttosto imponente, domina praticamente il frontale della fotocamera, ed altrove ci sono pulsanti, sportellini e ghiere varie. Probabilmente i progettisti hanno preferito privilegiare la dotazione di funzioni, e l'abbondanza di comandi rende necessario prendere confidenza con la V1 per impugnarla correttamente senza rischiare di premere qualcosa con le dita senza volerlo: altre fotocamere digitali che abbiamo avuto modo di provare hanno in verità i comandi meno sparpagliati. Va detto però che rispetto alle concorrenti più dirette, come la Canon G5 e la Nikon Coolpix 5400, la DSC-V1 è nettamente più piccola e leggera (290 grammi, contro i 380 della Nikon ed i 490 della Canon); questo può spiegare l'alta densità dei pulsantini.
In ogni caso le funzioni sono tutte piuttosto intuitive, ed anche senza istruzioni e senza essere fotografi espertissimi si arriva a capire come usare la macchina.
Il display LCD da 1.5" della Sony copre il 100% dell'immagine inquadrata ed è di 123mila pixel: è molto nitido e di elevata qualità. Durante la ripresa è zeppo di informazioni, che vanno dai parametri di ripresa (compresi gli istogrammi dell'immagine) fino ai dati sulla capacità residua della batteria e della Memory Stick. Si può comunque scegliere, entro certi limiti, quanto tenerlo affollato.
Il mirino galileano è quello tipico delle compatte digitali: spartano, non ha né la correzione diottrica né quella della parallasse, copre solo l'84% dell'inquadratura e non fornisce dati sull'AF né sull'esposizione. Come spesso ci capita provando le fotocamere digitali, ci chiediamo: ma i produttori che lo mettono a fare? Oltretutto, facendo un po' di indagini, abbiamo visto che praticamente nessuno li usa…

Comandi e funzioni
La DSC-V1 adopera schede di memoria Memory Stick (anche nella versione Pro, che arriva fino a 1 GB; la scheda in dotazione è di 32 MB) ed oltre alla presa per l'alimentazione di rete offre una presa USB ed una uscita A/V. Per il resto, la dotazione è all'altezza di ciò che ci si attende da fotocamere di questo livello: flash incorporato (la luce è gradevole e ben bilanciata, ma il flashettino a scomparsa capita proprio dietro le dita della mano sinistra), slitta a contatto caldo per flash esterni, presa per il cavalletto, e la solita funzionalità macro che a dire il vero serve a ben poco; la V1 può inoltre registrare filmati a 640x480 o 160x120 pixel, a 16 fotogrammi al secondo, con l'unico limite della capienza della scheda di memoria.
Da segnalare anche la presenza di un ologramma AF, disattivabile, per agevolare la messa a fuoco, come sulle DSC-707 e DSC-717.
I modi di esposizione sono i soliti, selezionabili con una rotellina identica a quella delle 707/717 posta sul versante superiore della fotocamera: manuale, a priorità di tempi, a priorità di diaframmi, automatica programmata, ed una modalità "superautomatica" in cui l'utente non può intervenire su alcun parametro (sensibilità ISO, bilanciamento del bianco, compensazione dell'esposizione, ecc.). L'otturatore offre tempi da 30 secondi a 1/1000, e da 1/6 di secondo in poi interviene un meccanismo di riduzione del rumore. Ci sono poi alcune modalità di esposizione preimpostate (notturno, ritratto, paesaggio…) oltre a quelle Nightshot e Nightframe pure presenti sulle 707/717. La sensibilità va da 100 a 800 ISO; a quest'ultimo valore il degrado qualitativo è innegabile e ci sentiremmo di utilizzarlo solo in casi estremi; a 400 ISO, invece, la qualità delle immagini si mantiene buona.

Il retro della fotocamera ospita, come detto, numerosissimi comandi: alcuni riguardano la ripresa (compensazione dell'esposizione, bilanciamento del bianco, blocco dell'esposizione, messa a fuoco manuale, modalità di uso del flash, autoscatto, zoom, ecc.), altri la gestione delle immagini (navigazione, cancellazione, dimensione dei file, ecc.). I parametri più generali di impostazione della fotocamera si regolano invece impostando la ghiera superiore su SETUP, ed agendo sul menu che appare di conseguenza nel display LCD.
Un punto di forza della DSC-V1 è la sua velocità operativa: per portarla da spenta a "pronta allo scatto" occorrono meno di tre secondi e mezzo (le dirette concorrenti G5 e Coolpix 5400 sono palesemente più lente); molto buona la velocità dell'autofocus, soprattutto con lo zoom in posizione grandangolo, e davvero notevole quella di scatto una volta focheggiato. Finalmente si può iniziare a smettere di rimpiangere le fotocamere a pellicola. Ma il cavallo di battaglia di questa fotocamera è, senza dubbio, l'obiettivo a corredo.

L'ottica
La Sony DSC-V1 monta uno zoom 4x di provenienza Carl Zeiss che, sul formato 35mm, equivale ad un 34-136mm. La luminosità massima è f/2.8 alla focale minima, che diventa f/4 alla massima.
Si tratta di un obiettivo dall'ottima resa che, anche grazie al validissimo sensore, garantisce sempre immagini di elevatissima qualità e prive di rumore, abbastanza al di sopra delle altre compatte da 5Mpx della stessa fascia di prezzo. Paragonando, sul campo, le foto della DSC-V1 con quelle della DSC-707 si deve fare un esame attentissimo per trovare delle differenze. Per esempio, fotografando il portone aperto a metà di un palazzo battuto dal sole, e quindi con la parte interna dell'edificio fortemente in ombra, la foto della DSC-V1 aveva i dettagli della zona in ombra meno leggibili, rispetto a quanto fatto dalla 707. Se ciò sia dovuto all'obiettivo (che potrebbe essere meno capace di scavare nel buio) o al sensore (sia come qualità che come dimensioni, visto che quello della V1 è più piccolo), non siamo in grado di dirlo. Ma, come si vede, si tratta di sottigliezze: in generale le foto ottenute hanno una brillantezza ed una plasticità davvero ottime, con una notevole finezza dei dettagli. Buona anche la resa cromatica, anche se a nostro avviso la V1 tende a saturare un po' i rossi (come, del resto, la 707). Eccellente il trattamento antiriflesso e praticamente inavvertibile la caduta di luce ai bordi. Quanto infine alla distorsione, risulta essere di circa un punto percentuale (a barilotto) nella posizione di grandangolo, e di circa mezzo punto (a cuscinetto) in posizione tele: valori visibili per chi, come noi, è un po' fissato su queste cose, ma inevitabili in uno zoom 4x e comunque migliori della concorrenza attuale.

Nadir Magazine ©Abbiamo effettuato molte decine di scatti con la V1 contemporaneamente alla Sony DSC 707 e la resa è sempre stata eccellente, quasi indistinguibile da quella della sorella maggiore che la spunta solo in situazioni critiche come la foto di questo esempio. La piazza è stata fotografata nel tardo pomeriggio e parte è in pieno sole e parte in ombra. Non ci sono grosse differenze tra le due parti in ombra (lato destro della foto), ma "l'ombra nell'ombra" (il portone al centro) è ben più leggibile nella foto realizzata con la Sony 707 (vedi dettagli al 100% in basso. Nota bene: le foto sono a grandezza naturale e non sono state modificate, ma, per non far pesare troppo la pagina, sono state ottimizzate per il web.

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Sony DSC V1 (particolare).

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Sony DSC 707 (particolare).

Tiriamo le somme
In conclusione si tratta di un'ottima fotocamera, venduta al ragionevole prezzo di 850 Euro (al momento in cui scriviamo), inferiore a quello delle dirette concorrenti più volte menzionate. Vuole essere un po' più compatta e ciò si paga in termini di impugnabilità, ma al di là di questo non rileviamo difetti significativi: la qualità di immagine è eccellente ed in generale è una fotocamera molto versatile. Può essere certo usata come veloce taccuino d'appunti fotografico, anche se non ha dimensioni da taschino, ma il suo DNA è in realtà quello di un apparecchio rivolto ad un utente evoluto, tipicamente già proprietario di un valido corredo reflex a pellicola, che voglia avvicinarsi al mondo del digitale senza spendere le cifre impegnative richieste dai corredi reflex digitali, ma senza neanche dover ripiegare su una compattina poco soddisfacente adatta solo alle foto ricordo di un compleanno. In questo contesto, la DSC-V1 è una fotocamera che difficilmente può scontentare chi la utilizzi; viceversa, una volta abituati alla qualità delle sue immagini sono molte altre a non risultare soddisfacenti. Da segnalare che, rispetto ai software delle Sony 707 e 717 che sono in inglese, quello della V1 è in italiano.

Agostino Maiello © 09/2003
Riproduzione Riservata

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Una bella foto notturna scattata con la V1 in totale automatismo (foto di Paolo Giardiello).

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Scarperia (FI) - Anche i dettagli più minuti e lontani sono riprodotti con grande nitidezza anche se, purtroppo, non si possono apprezzare nella piccola jpeg che accompagna l'articolo.

CARATTERISTICHE TECNICHE
Prezzo indicativo in Italia: 850 Euro
Materiale del corpo: Lega di Magnesio
CCD: 5.0 Mpx effettivi, sensore da 1/1.8" (7.2x5.3 mm)
Risoluzione massima: 2592x1944 (5.0 Mpx)
Altre risoluzioni: 2592x1728 (rapporto tra i lati 3:2), 2048x1536, 1280x960, 640x480
Filmati: 640x480, 16 fps - 160x112, 8 fps con audio
Formato immagini: JPEG (EXIF 2.2) qualità "Fine" e "Standard"
Formato filmati: MPEG 1
Sensibilità: Auto, ISO 100, 200, 400, 800
Passo filtri obiettivo: 52 mm
Obiettivo zoom 34-136 mm (4x) F/2.8-4.0 con zoom digitale 4.0x
Messa a fuoco: AF a 5 aree selezionabili e manuale da 40 cm all'infinito (10-40 cm in macro)
Modi di esposizione: Auto, Program AE, Priorità dei tempi e dei diaframmi, Manuale, "Scene", "Movie"
Modalità "Scene" (personalizzate): Notturne, Paesaggio, Ritratto, Ritratto di notte, Neve, Spiaggia
Esposizione: A matrice, Media a prevalenza centrale, Spot
Tempi lenti a seconda delle modalità: Auto 1/8; Program AE 1"; Prior. diafr. 8"; Prior. tempi e Man. 30"
Tempi veloci: Da 1/2000 ad 1/1000 di sec. a seconda della modalità
Compensazione esposizione: Sì, da -2 a +2 EV a passi di 1/3 EV
Bracketing: Sì, regolabile
Bilanciamento del bianco: Auto, Luce diurna, Luce artificiale, Neon, Cielo nuvoloso, Flash, Manuale
Effetti: Bianconero, Solarizzazione, Seppia, Negativo
Copertura flash incorporato: 0.5-3.5m
Modalità flash: Auto, Sempre acceso, Sempre spento, Slow Sync, Anti occhi rossi
Compensazione Flash: Alta, Normale e Bassa
Attacco treppiede: Sì, in metallo
Video out : Sì, selezionabile NTSC / PAL
Memoria inclusa: Memory Stick da 32 MB
Mirino: Ottico senza correzione diottrica, copertura 84%
Monitor LCD da 1.5" TFT, 123'000 px, copertura 100%
Alimentazione: Batteria Lithium-Ion e alimentatore in dotazione
Peso: 291 g
Dimensioni: 99x65x57 mm