ZEISS 24mm F/1.8 PER SONY NEX: TEST PRATICO

"Apperò, come va bene 'sta lente…"
"Be', quasi 1000 Euro. Falla andare pure male…!"

Questo immaginario botta-e-risposta si è affacciato molte volte, nella mente di chi scrive, durante la disamina delle foto ottenute con questo eccellente obiettivo. E da solo potrebbe forse bastare a prendere il posto del test pratico che seguirà. Quindi: se il prezzo non vi spaventa e volete equipaggiare la vostra NEX del miglior obiettivo esistente con baionetta E, non c'è bisogno che continuiate a leggere.

Presentato nel 2011, questo 24mm è stata la prima lente Zeiss per il sistema NEX, ed è tuttora l'unica - almeno finché non usciranno i tre fissi (12mm, 32mm e 50mm macro) attesi per il 2013. Il prezzo di listino è di 999 Euro, mentre su strada si riesce a trovare a qualcosa in meno (purtroppo non molto in meno, diciamo intorno agli 850/900 Euro). Come si conviene ad un'ottica di tale rango, è solida e ben costruita (è made in Japan, a differenza delle altre ottiche del sistema NEX che sono fatte in Thailandia, per quel che vale questa indicazione), con la ghiera di messa a fuoco che offre una buona scorrevolezza ed un motorino AF decisamente silenzioso. Non è stabilizzata, ma trattandosi di un 24mm se ne può fare a meno. Grossomodo è grande come il 18-55 (il diametro dei filtri è lo stesso: 49mm); lo schema ottico è un Sonnar, con 8 elementi in 7 gruppi, tra cui due lenti asferiche ed una a bassa dispersione. L'obiettivo pesa 225 grammi e, come si vede dalla foto, si sposa bene con le NEX-6 e 7 anche grazie alla bella finitura nera. Ovviamente appare più voluminoso quando accoppiato alle più piccole NEX 3 e 5.



Una resa equilibrata e gradevole è quello che si ottiene nella quasi totalità delle situazioni di ripresa.

L'esistenza di un 24/1.8 (che davanti ad un sensore APS-C come quello delle NEX inquadra come un 36mm ai tempi della pellicola) si giustifica con l'intento di dare una risposta a chi voglia usare una NEX non solo come una compatta dal sensore grande ma più, diciamo, come una telemetro ai tempi della pellicola. Ben vengano i pancake o i pratici zoom 16-50, 18-55 o 55-210, insomma, ma nelle giuste circostanze un'ottica di classe può dire la sua e questo 24mm colma questa esigenza, grazie ad una focale piuttosto versatile (tanto che da molti era considerata la vera focale "standard" anziché il canonico 50mm) e ad una buona luminosità che consente di scattare anche in pochissima luce.
I diretti concorrenti di questo 24mm sono in teoria un'infinità, visto che le NEX possono montare, con opportuni anelli adattatori, quasi ogni obiettivo prodotto nell'ultimo secolo; volendo però restringere il campo alle ottiche dotate di autofocus, si potrebbero citare innanzitutto i due Sigma 19mm e 30mm, entrambi F/2.8; ma terremmo d'occhio anche il pancake Sony da 20mm, sempre F/2.8, annunciato ad inizio 2013 e disponibile da Aprile. Per completezza d'informazione citiamo anche il Sony 30mm F/3.5 Macro (che però, appunto, è un macro).



Lavorando a tutta apertura ci si può divertire a isolare un soggetto in primo piano dallo sfondo. Molto utile la distanza minima di messa a fuoco, di soli 16cm.

A sinistra, un altro esempio di immagine costruita su una progressione di sfocato. Il bokeh risulta molto gradevole.

Sul campo.
Negli ultimi tre mesi abbiamo usato a fondo questo 24mm scattando nelle situazioni più disparate (con una NEX-5 ed una NEX-6), e questo ci ha consentito di metterlo alla prova sotto vari punti di vista. Difetti? Sì, un paio, a voler essere pignoli: vignettatura e color fringing. Niente di drammatico, intendiamoci, ma sono visibili alle aperture maggiori, diciamo fino a F/2.8; comunque i corpi NEX correggono "in camera" entrambi (così come quasi tutti i RAW converter, del resto), per cui ne parliamo più che altro per dovere di cronaca. La distorsione è quasi inesistente, ce n'è giusto un filo a cuscinetto, di fatto irrilevante nella pratica (a meno che non si passino le ore a fotografare delle grate), specie se si abilita la correzione "in camera". Piuttosto buono anche il trattamento antiriflesso; abbiamo una certa tendenza a fotografare in controluce e non ci sono stati particolari problemi. Com'è tipico delle lenti Zeiss, in presenza di situazioni difficili l'obiettivo tende semmai a formare qualche sagoma colorata, ma mantenendo comunque più possibile il contrasto generale dell'immagine.
In linea generale l'ottica si comporta molto bene a tutte le aperture. Naturalmente il centro è meglio dei bordi, e com'era prevedibile la definizione a tutta apertura è minore che alle aperture maggiori. Ma la differenza è davvero contenuta e, in effetti, diremmo che il pregio principale dell'obiettivo è la resa molto equilibrata ed uniforme lungo tutto il campo inquadrato e praticamente a tutti i valori di diaframma. Già a F/2.8 si è su livelli di eccellenza ed anche arrivando ai canonici F/5.6 o F/8 non si migliora granché. La resa cromatica è piuttosto neutrale, con un buon microcontrasto, non eccessivo. Le immagini tendono ad avere un po' più d'impatto rispetto a quanto si ottiene di default da altre ottiche per NEX (16-50, 18-55, il 16mm pancake), ma tra impostazioni della fotocamera e possibilità di trattamento al computer questi sono ormai aspetti davvero marginali.
Essendo un F/1.8, ci si può divertire con dei giochi di sfocato, staccando i piani? Sì e no. No perché con i suoi 84° di angolo di campo l'area inquadrata difficilmente consente di ritagliare un dettaglio per poter comporre una qualche progressione di piani. Ma diremmo anche "sì" perché grazie alla minima distanza di messa a fuoco, di soli 16cm, ci si può sbizzarrire con qualche gioco di prospettiva vicino/lontano dove, stavolta sì, la massima apertura di F/1.8 torna davvero utile, anche grazie ad un gradevolissimo bokeh.
L'autofocus, infine, si è mostrato sufficientemente rapido e molto silenzioso.



Grazie alla buona luminosità, si può scattare in poca luce con tempi non troppo lenti e senza salire tanto con gli ISO, a tutto vantaggio della qualità dell'immagine finale.

Conclusioni.
Questo 24mm è un obiettivo eccellente e, mettendo da parte il fattore prezzo, andrebbe consigliato in teoria senza riserve a chiunque abbia una NEX e sia in cerca di qualcosa di più rispetto ai vari zoom di serie. La qualità è tanta e difficilmente quest'ottica potrà deludere. Ma, nel mondo reale, esistono i prezzi (e sopratutto esistono gli stipendi…), e novecento e passa Euro non sono un investimento da poco. Spetta quindi a ciascuno decidere se il gioco vale la candela, in base alle proprie possibilità di spesa. Naturalmente va anche considerato che, come sempre accade con le ottiche di qualità, il valore nel tempo viene in gran parte mantenuto, per cui anche volendolo rivendere si recupera gran parte della somma spesa. Ma noi di persone che se lo sono rivenduto ne abbiamo conosciute davvero poche…

Agostino Maiello © 05/2013
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