NIKON FE2: UN OTTURATORE VELOCISSIMO E MOLTO ALTRO IN PIÙ
CARATTERISTICHE FORNITE DAL FABBRICANTE: Nikon FE2 reflex monobiettivo 35 mm. Corpo n. 2001477.
OBIETTIVO: 50 mm f/1.8 Nikkor con innesto intercambiabile AI a baionetta (n. 3246632), diaframmi fino ad f/22, distanza minima di messa a fuoco 45 cm, diametro della ghiera portafiltri 52 mm.
OTTURATORE: elettronico Nikon-Copal Square a lamelle in titanio con struttura a nido d'ape sul piano focale, tempi di scatto da 8 sec. ad 1/4000 di sec. posa B, Sincro X ad 1/250 di sec., autoscatto.
MIRINO: pentaprisma fisso con vetro di messa a fuoco intercambiabile dotato di telemetro centrale ad immagine spezzata con corona di microprismi.
ALTRE CARATTERISTICHE: due pile da 1,5V all'ossido d'argento (od una al litio da 3V) alimentano il circuito delle fotocellula al silicio con i diodi posti su entrambi i lati dei pentaprisma che leggono sul vetro di messa a fuoco a tutta apertura con prevalenza della parte centrale. Automatismo a priorità di diaframmi (voi impostate il diaframma, l'apparecchio imposta il tempo di scatto); possibilità di esposizione in manuale con esposizione a collimazione di ago a tutta apertura; tempo di scatto, diaframmi, correttore fisso di esposizione più segnali di avviso di sovra e sottoesposizione visibili nel mirino; blocco della memoria; ghiera del correttore fisso di esposizione; pulsante di controllo della profondità di campo; blocco del pulsante di scatto; taschina posteriore memorizzatrice della pellicola; contatto caldo con predisposizione per lo speciale lampeggiatore automatico TTL dedicato; predisposizione per le doppie esposizioni; predisposizione ad accogliere il motore trascinatore ed il dorso data.

La Nikon FE2 (in basso ) e la FE (in alto) sembrano praticamente identiche ad un primo sguardo, fatta eccezione per la leva di avanzamento rapido della FE2 interamente nera, ma in realtà vi sono molte altre differenze.

I vetri di messa a fuoco intercambiablii della FE2 (in alto) presentano una linguetta intaccata per distinguerli da quelli meno luminosi delle FE/FM2 (in basso). Per impiegare i vetri di messa a fuoco della FE2 su FE od FM2, impostate il correttore fisso della FE su + 1/2 o la ghiera degli ASA della FM2 su 1/3 di meno. Per impiegare invece i vetri di questi due modelli sulla FE2, impostate il correttore fisso della FE2 su - 1/3.

L'otturatore della FM2 possiede cinque lamelle nella prima tendina (9 In totale), mentre il più veloce otturatore della FE2, a destra, ne ha quattro (8 in totale). Entrambi gli otturatori sono stati progettati da Nikon, e realizzati dalla Copal.

Il mirino è simile a quello della FE, ma la FE2 presenta il segnale di inserimento del correttore fisso. La scala dei tempi impiega l'ago nero per indicare la misurazione esposimetrica; l'indicatore verde mostra l'impostazione dell'automatismo od i tempi in manuale, come sulla FE.

Come nella FE, il caricamento si effettua con un unico movimento di 135° della leva.

Quando la levetta dell'autoscatto e del blocco della memoria viene spinta verso l'interno, l'esposizione automatica viene congelata per effettuare letture ravvicinate, e l'ago nel mirino si blocca.

Le esposizioni multiple possono essere ottenute spostando all'indietro la levetta indicata dopo il primo scatto e caricando poi l'otturatore per la seconda foto.

La serie Nikon FE occupa un posto particolare per gli appassionati di fotografia. Iniziando con il primo antenato della famiglia, la Nikkormat EL dei 1972, continuando con la Nikkormat ELW del 1976 predisposta all'impiego del motore trascinatore, con la Nikon EL2 del 1977 dotata di fotocellula al silicio, con la più piccola e più leggera FE del 1978 ed ora con la FE2, questa linea ha costantemente offerto un apparecchio automatico elettronico munito di segnalazioni nel mirino attraverso aghi ed indicatori (piuttosto che diodi luminosi), oltre alla possibilità di piena misurazione dell'esposizione in manuale con la collimazione degli aghi.

Un'occhiata attraverso il mirino della prima Nikkormat EL, e poi in quello della nuova FE2 mostrerebbe con quanta attenzione la Nippon Kogaku si è mantenuta aderente a questa linea. Ciò non vuol dire che non siano stati realizzati altri importanti cambiamenti oltre a quelli menzionati. Nel corso degli anni la gamma dei tempi di scatto utilizzabili in automatismo è stata ampliata, la misurazione esposimetrica migliorata con il passaggio dalle fotocellule al CdS a quelle al silicio, i vetri di messa a fuoco resi intercambiabili, l'aggiunta della predisposizione per il motore trascinatore ed il lampeggiatore dedicato, solo per elencare alcuni dei miglioramenti.

Certamente, ultima della serie, la FE2 incorpora quelli che possono essere considerati come i più significativi miglioramenti: comparandola alla FE, le principali novità includono un otturatore completamente nuovo al titanio con otto lamelle a struttura a nido d'ape, controllato elettronicamente, progettato dalla Nikon e realizzato dalla Copal, capace di tempi di scatto fino ad 1/4000 di secondo e del sincro X ad 1/250 di sec., uno smorzatore delle vibrazioni dello specchio di tipo unico, un sistema di esposizione automatico per il lampeggiatore con la misurazione effettuata attraverso l'obiettivo sulla luce riflessa dalla pellicola (simile a quello delle Nikon FG ed F3), un interruttore semplificato per attivare l'esposimetro e vetri di messa a fuoco di almeno un diaframma più luminosi di quelli posti sugli apparecchi Nikon FE ed FM2.

Altri miglioramenti che non saltano subito all'occhio sono: avanzamento della pellicola fino al primo fotogramma con tempo di scatto veloce, un gancio di sicurezza del dorso riprogettato, un segnale di avviso nel mirino dell'avvenuto inserimento dei correttore fisso di esposizione, una migliorata ghiera degli ASA e del correttore oltre ad una taschina memorizzatrice della pellicola che è stata rinforzata. Sono stati rimossi alcuni particolari secondari quali la spia di controllo della carica della pila (siete ugualmente in grado di controllarne lo stato di carica osservando se l'ago dell'esposimetro funziona o meno). Una levetta di accoppiamento con l'esposimetro fissa in plastica ha sostituito la levetta della FE dotata dello sgancio dall'accoppiamento. Molti (ma non tutti) dei vecchi obiettivi Nikon non appartenenti alla serie AI potrebbero non adattarsi correttamente all'apparecchio e potrebbero essere danneggiati o causare danno all'apparecchio. Perciò montate con molta attenzione qualsiasi obiettivo sospetto ed al primo accenno di resistenza o di montaggio imperfetto, desistete! No, la Nikon FE non può essere adattata per funzionare con gli obiettivi più vecchi, ma quasi tutti i vecchi obiettivi dotati dell'attacco Nikon possono essere modificati per funzionare sulla FE2.

È adesso il momento di esaminare l'apparecchio. Non desta sorpresa il fatto che la sua configurazione è praticamente identica a quella della FE, ma con un peso del corpo macchina inferiore di circa 30 g. La visione attraverso il mirino della FE2 appare quasi identica a quella della FE, almeno al principio. In alto al centro si trova l'immagine riflessa dei diaframma impostato sull'obiettivo. A sinistra, appena al di fuori dell'area dell'immagine, si trova la scala verticale dei tempi di scatto con l'ago nero dell'esposimetro e l'indicatore verde trasparente del tempo di scatto e delle funzioni. La scala della FE2 è dotata di cifre leggermente più piccole in modo da poter fare spazio ai nuovi tempi di 1/2000 e 1/4000 posti sulla parte superiore della scala dei valori. Al centro si trova un ampio telemetro ad immagine spezzata, una sottile corona di microprismi, un anello di 12 mm che indica l'area dove viene effettuata la maggior parte dell'esposizione ed una zona esterna di messa a fuoco. Sembra quasi un tipico vetro di messa a fuoco Nikon K, ma non lo è. Si tratta di un vetro K2 che riteniamo sia di almeno un diaframma più luminoso dei vetro K (così come il vetro opaco B2 e quello quadrettato E2 sono più luminosi dei corrispondenti B ed E che si applicano agli apparecchi FE, FM ed FM2). È possibile scambiare i vetri da un apparecchio ad un altro? Sì, ma è necessario agire sul correttore fisso dell'esposizione o far ritarare l'esposimetro. L'intero schermo di messa a fuoco può essere osservato anche da coloro che portano gli occhiali se essi si pongono estremamente vicini all'oculare bordato in gomma (che, tra l'altro, previene i graffi agli occhiali).

Al posto dell'interruttore di attivazione dell'esposimetro di vecchio tipo, che richiedeva lo spostamento dal corpo macchina della leva di caricamento (posizione in cui veniva spesso dimenticata, consumando così le pile), la FE2 è dotata di un interruttore incorporato nel meccanismo del pulsante di scatto, come già avviene su altre reflex Nikon moderne. Una leggera pressione sul pulsante causa l'attivazione dell'esposimetro per circa 16 secondi. Tra l'altro, il pulsante di scatto non consiste più in una snella colonnina filettata all'interno per i cavetti di scatto a distanza standard, ed all'esterno per il tradizionale cavetto di tipo Nikon. Stavolta la filettatura esterna è scomparsa e la parte superiore del pulsante ha una superficie notevolmente maggiorata per consentire un miglior appoggio dei dito.

Con l'ampia ghiera zigrinata dei tempi di scatto delle stesse dimensioni di quella della FE, posta sul valore «A» (a proposito, perché solo una «A» invece della scritta «AUTO» come sulla FE?), una leggera pressione sul pulsante di scatto consente al tradizionale ago nero dell'esposimetro visibile nel mirino di muoversi verso il basso lungo la scala dei tempi di scatto. L'ampio indicatore trasparente verde resta posto in alto sul valore «A», ad indicare l'automatismo inserito. Leggere variazioni delle condizioni di luminosità causano delle variazioni quasi istantanee nella posizione dell'ago dell'esposimetro. È facile leggere le indicazioni dei tempi di scatto, anche quando cadono tra i valori indicati (questo è il motivo per cui gli amanti delle FE restano fedeli all'ago piuttosto che affidarsi all'approssimazione dei diodi o dei display digitali degli altri apparecchi).

Vi sono due modi per controllare sulla FE2 l'esposizione in automatismo, come già avveniva sulla FE, ma entrambi sono stati migliorati. È possibile bloccare qualsiasi lettura esposimetrica in automatismo (come le misurazioni ravvicinate) premendo verso l'interno la levetta dell'autoscatto, leggermente riprogettata e migliorata. L'esposizione rimane bloccata finché la pressione viene mantenuta ed anche l'ago resta bloccato in posizione. Sulla FE l'esposizione si blocca allo stesso modo, ma l'ago stesso continua a mostrare la lettura dell'esposizione come se il blocco non ci fosse, dando abbastanza fastidio.

È possibile inoltre alterare l'esposizione automatica mediante la ghiera del correttore fisso di esposizione posta attorno alla manopola di riavvolgimento. Come su quella della FE, essa è segnata da incrementi di mezzo diaframma da -2 a +2, ma agli estremi della scala ASA di 12 e 3200 è regolabile solo di -1 e + 1 diaframmi. I comandi della FE2 sono invertiti rispetto a quelli della FE. Per azionare la ghiera, così, è necessario sollevare la ghiera esterna e girarla per impostare il valore ASA, mentre è necessario premere il piccolo pulsante adiacente e ruotare l'intera ghiera per impostare il valore del correttore fisso di esposizione. Perché tale cambiamento? In modo che la pressione sul pulsante potesse attivare un segnale luminoso di avvertimento in rosso sul lato destro dei mirino per avvisare dell'inserimento dei correttore fisso. Una gradita innovazione.

Per il controllo dell'esposizione in manuale bisogna premere il pulsante di sblocco posto al centro della ghiera dei tempi della FE2 e porre la ghiera su qualsiasi tempo manuale voi desideriate, da 8 secondi ad 1/4000 di sec. Ciascun tempo manuale è ora controllato al quarzo ed è quindi splendidamente preciso. All'interno dei mirino l'ago nero continuerà ad indicare il tempo di scatto consigliato per l'inquadratura, ma adesso l'indicatore verde si muoverà verso il basso per indicare il tempo di scatto da voi impostato manualmente. Potete far coincidere l'ago e l'indicatore per seguire il tempo di scatto consigliato oppure alterare l'esposizione a piacere. La FE2 è perciò praticamente ideale per un accoppiamento rapido dei valori dell'esposizione: un altro motivo per cui molti professionisti e seri dilettanti preferiscono alle altre questa famiglia di apparecchi. L'esposimetro si disattiva e l'apparecchio opera meccanicamente solo in due casi: il tempo manuale di 1/250 di sec. (siglato M250) e la posa B. In tal modo l'apparecchio può essere impiegato anche con il lampeggiatore elettronico, nel caso di pile scariche.

L'apertura del dorso dell'apparecchio per il caricamento è stata resa più pratica riposizionando la levetta di blocco del dorso verso la parte posteriore della manopola di riavvolgimento, dove viene ovviamente a contatto con il vostro pollice mentre tirate verso l'alto la manopola stessa. Come ulteriore misura di sicurezza è richiesta l'esecuzione di entrambe le operazioni per aprire il dorso dell'apparecchio. All'interno niente di nuovo appare nella FE2, a parte due contatti elettrici per il dorso data, un leggero cambio nelle molle di ritenzione dei caricatore di pellicola nel suo alloggiamento e quattro delle otto lamelle in titanio con struttura a nido d'ape dell'otturatore, costruito dalla Copal, ma progettato dalla Nikon (parleremo più avanti dell'otturatore). Sia il dorso della FE che quello della FE2 sono intercambiabili tra di loro, la sola principale differenza è costituita dalla migliorata e più pratica taschina memorizzatrice della pellicola sul nuovo apparecchio. La pellicola viene caricata nel solito modo, inserendo la coda della stessa in una delle due feritoie poste sul rocchetto ricevente (non siamo mai rimasti totalmente soddisfatti dal modo di caricamento Nikon della coda nel rocchetto. A nostro avviso tale operazione è più facile su molti altri apparecchi di diverse marche).

Dopo aver chiuso il dorso dell'apparecchio, potete avanzare la pellicola impiegando alternativamente il pulsante di scatto e la leva di caricamento ben sagomata con l'impugnatura in plastica con un movimento non addizionabile di 135° oltre ai 30° di spostamento dal corpo macchina per metterla in posizione di funzionamento. Avremmo preferito che la Nikon avesse adottato una leva a caricamento additiva come quella adottata sugli apparecchi EM ed FG che impiegano un otturatore Seiko a lamelle.

L'avanzamento della pellicola fino al primo fotogramma risulta più facile sulla FE2 che non sulla FE. Fino a che il primo fotogramma non viene raggiunto, l'apparecchio imposta automaticamente il tempo di scatto meccanico di 1/250 di sec. e l'ago dell'esposimetro nel mirino resta inattivo. Ciò elimina la possibilità di lunghe esposizioni non previste causate dal funzionamento dei sistema di automatismo con scarsa luminosità oppure dall'avere il tappo posto sull'obiettivo fino a che non si è raggiunto il primo fotogramma, un inconveniente tipico per molti apparecchi automatici. Ciò impedisce inoltre al fotografo di impiegare erroneamente l'esposimetro per scattare foto sulla coda della pellicola. La FE2 è infine dotata di un numero 1 visibile nell'ampio contafotogrammi, al posto del punto che sulla FE precede il numero 2. Sebbene la leva di avanzamento della FE2 sia di forma simile e l'ampiezza dei suo movimento abbia lo stesso arco che sulla FE, la sensazione ed il rumore di tale operazione sono completamente differenti. È scomparso il rumore dei rocchetto, così come lo è il movimento irregolare causato dal sistema a denti d'arresto. La FE2 è dotata di un sistema di avanzamento con quattro cuscinetti a sfera che riducono lo sforzo torsionale e rendono più dolce l'intero avanzamento della pellicola.

L'ampia superficie dei pulsante di scatto contribuisce a rendere invece uniforme il funzionamento dello stesso, ma vi sono miglioramenti ben più importanti che sono stati realizzati per smorzare le vibrazioni dello specchio e dell'otturatore della FE2. Anzitutto, il rimbalzo dello specchio. Tradizionalmente, svariati materiali spugnosi antiurto sono stati impiegati nella parte superiore della scatola dello specchio per assorbire il colpo dato dal bloccaggio dello specchio prima dell'esposizione. In aggiunta a ciò, la FE2 incorpora un meccanismo di tipo unico con un volano girevole che fornisce inerzia al meccanismo di movimento dello specchio, eliminando così le vibrazioni ed il rimbalzo. Oltre a ciò, il colpo dello specchio è ulteriormente assorbito dal movimento bilanciato di una piastra rettangolare posta nella parte inferiore della scatola dello specchio. La piastra, collegata allo specchio, si allontana da questi quando esso va verso l'alto e si muove invece verso lo specchio quando questo scende, per minimizzare i colpi prima e dopo l'esposizione.

Con quanto successo il volano e la piastra assolvono al loro compito? Lo vedremo nel corso delle nostre prove, tuttavia, ad un primo esame dell'apparecchio e dopo aver premuto il pulsante di scatto, si riesce sicuramente ad avvertire la diminuzione delle vibrazioni causate dall'otturatore e dallo specchio comparando la FE2 alla FE, particolarmente se entrambi gli apparecchi vengono impiegati con l'obiettivo allo stesso diaframma e con lo stesso tempo di scatto.

L'autoscatto della FE2 ha un ritardo di 9 secondi (risultato delle nostre prove), come quello della FE, ed è completamente meccanico con una evidente linea bianca incisa sulla levetta di azionamento, per indicare approssimativamente al soggetto quando scatterà l'otturatore (ciò avviene quando la levetta raggiunge la posizione verticale). L'autoscatto può anche essere impostato su tempi inferiori ai 9 secondi, e può anche essere annullato prima dello scatto. Tuttavia, una volta che il pulsante di scatto è stato premuto, non vi è più alcun modo per interromperne il funzionamento. Quando viene usato l'autoscatto, dopo aver premuto il pulsante, lo specchio si solleva immediatamente come sulla FE, per consentire eccellenti foto prive di vibrazioni residue.

Prima di completare l'esame «fisico» della FE2, bisogna segnalare i numeri incisi sia sulla ghiera dei tempi di scatto che su quelle degli ASA e del correttore d'esposizione. Tali cifre sono infatti più grandi e più luminose, e ciò è stato ottenuto sia ingrandendo il carattere dei numeri che impiegando nelle incisioni una vernice con caratteristiche di brillantezza e di riflettenza di gran lunga migliori.

Abbiamo collaudato il motore trascinatore MD-12 alimentato da 8 pile AA abbinato alla FE2. Si applica ad essa (come già avviene su FE, FM ed FM2) senza bisogno di rimuovere alcun tappo protettivo sul fondello. Potete eseguire sia degli scatti singoli che serie continue ad una velocità di 3,5 fotogrammi al secondo per più di 10O caricatori da 36 pose con ciascun set di pile. Il motore trascinatore può anche essere azionato con il comando a distanza.

Con la FE2, la Nikon possiede quattro apparecchi che offrono gli innegabili vantaggi dell'esposizione automatica TTL con il lampeggiatore misurando la luce riflessa dalla pellicola direttamente durante l'esposizione (gli altri tre apparecchi sono la FG, la F3 e la FA).

La capacità di esposizione in automatismo con il lampeggiatore della FE2 è ulteriormente migliorata dall'ultimissimo otturatore ad otto lamelle in titanio con struttura a nido d'ape progettato dalla Nikon e costruito dalla Copal. Sebbene l'otturatore sia un derivato da quello a 10 lamelle in titanio con struttura a nido d'ape della FM2, non è lo stesso otturatore. Per alleggerirlo ulteriormente e per aumentare la sua efficienza operativa, i progettisti Nikon hanno ridotto il meccanismo rispetto a quello della FM2. Inoltre, la velocità di spostamento delle tendine, già un sorprendente 3,6 millisecondi (la metà dei tempo impiegato dalla maggior parte degli altri otturatori), è stata ulteriormente ridotta a 3,3 millisecondi. Mentre il tempo di scatto più veloce resta anche sulla FE2, come sulla FM2, di 1/4000 di secondo, il tempo di scatto di sincronizzazione con il lampeggiatore elettronico è stato portato da 1/200 di sec. (già di per sé il più veloce di qualsiasi altra reflex 35 mm con otturatore sul piano focale) ad un nuovo massimo di 1/250 di sec. Ciò minimizza ulteriormente qualsiasi rischio di immagini secondarie indesiderate causate dalla luce ambiente. Il tempo di scatto di 1/250 di sec. non solo è disponibile come tempo di scatto manuale controllato al quarzo per l'otturatore elettronico (oppure impostato automaticamente dall'appropriato lampeggiatore dedicato), ma anche, come abbiamo visto, come tempo di scatto meccanico (siglato M250 in bianco) da impiegare in caso di pile scariche.

Nonostante l'aumentata velocità di movimento dell'otturatore, la Nikon sostiene che la riduzione dei 60 per cento della massa dell'otturatore rispetto a quella degli altri apparecchi, ottiene come risultato pratico l'assenza di inerzia e di rimbalzi delle tendine. Questo, accoppiato con il sistema di assorbimento del ritorno dello specchio ed il meccanismo del volano (già descritti) porta la Nikon ad affermare che la nitidezza delle immagini ottenute dovrebbe migliorare rispetto agli altrì apparecchi.

Abbiamo deciso di provare la FE2 confrontandola con la FE e la FG (dotate di comuni lamelle metalliche). Qualora fosse presente, la migliorata nitidezza della FE2 dovrebbe risultare più visibile nelle foto scattate a mano libera. Tuttavia, poiché non vi sono due foto a mano libera identiche e l'esame di migliaia di foto identiche ottenute nelle stesse condizioni con ciascun apparecchio non ci sembrava di pratica realizzazione, abbiamo deciso di realizzare un semplice test. Ciascun apparecchio, munito dello stesso obiettivo 50 mm f/1.8 Nikkor è stato a turno posto su un materiale di tipo spugnoso. L'apparecchio è stato focheggiato su una delle mire ottiche del nostro laboratorio alla distanza corretta impiegando vari tempi di scatto. Il materiale usato lascia ondeggiare l'apparecchio dopo ogni movimento meccanico, consentendoci così di confrontare in modo relativo la quantità di nitidezza persa causata dalle vibrazioni e dal movimento. La stessa prova è stata poi ripetuta con l'apparecchio correttamente montato su un treppiedi. I risultati? Confrontate le foto che pubblichiamo.

SÌ, IL MECCANISMO DELL'OTTURATORE DELLA FE2 HA MENO VIBRAZIONI!
Il nuovo meccanismo dell'otturatore della FE2 dotato di volano girevole e di specchio con assorbimento di colpi, è in grado di attutire i movimenti dell'apparecchio causati dalle vibrazioni dell'otturatore e dello specchio? Le nostre limitate prove pratiche indicano che quando entrambi gli apparecchi sono impiegati montati su un solido treppiede, non sono rilevabili differenze nei risultati a qualsiasi tempo di scatto. Tuttavia, quando entrambi gli apparecchi sono stati posti su una superficie spugnosa ed abbiamo fotografato le nostre mire ottiche (con lo stesso obiettivo), la FE2 ha prodotto meno vibrazioni della FE a tempi di scatto critici come 1/30 ed 1/60 di secondo. Riproduciamo qui le sezioni centrali delle foto che mostrano le differenze rilevate. Con tempi di scatto più veloci o più lenti, la differenza è risultata minima. Naturalmente se entrambi gli apparecchi fossero stati impiegati a mano libera ad 1/30 ed 1/60 di sec., il tremito delle mani avrebbe sopraffatto le differenze che abbiamo rilevato. Abbiamo comunque concluso che in impieghi critici, particolarmente con teleobiettivi, nella fotografia macro e nei lavori scientifici, l'otturatore della FE2 è in grado di ottenere risultati più nitidi ad 1/30 ed 1/60 di sec.

Torniamo ora al lampeggiatore elettronico. Il sistema flash TTL della FE2 impiega una fotocellula quadrata al silicio blu posta nella parte inferiore della scatola dello specchio e puntata verso il piano focale della pellicola. Essa sembra essere praticamente identica alla fotocellula impiegata sulla Nikon FG. Come questa, legge la luce dei lampeggiatore riflessa dalla superficie della pellicola durante l'esposizione e regola la durata del lampo dei flash TTL di conseguenza, per ottenere l'esposizione corretta.

Non desta sorpresa rilevare che la FE2 possiede gli stessi contatti per il lampeggiatore dedicato sul contatto caldo già presenti sulla FG. Accetta infatti gli stessi lampeggiatori TTL dedicati. Il già disponibile SB-15 ed il più sofisticato SB-16B che presenta una testa ruotante di 180° e verticalmente, con una parabola-zoom per obiettivi da 24 mm ad 85 mm ed inoltre, un lampeggiatore secondario per alleggerire le ombre ed evidenziare le luci. Contrariamente a quanto avviene per i lampeggiatori di qualsiasi altro fabbricante di apparecchi, l'SB-16B presenta dei moduli intercambiabili. L'SB-16B può diventare SB-16 per la Nikon F3 semplicemente cambiando il modulo di accoppiamento AS-9 con un modulo AS-8 (i prezzi non sono ancora noti). Oltre a ciò, l'SB-16B con il modulo di accoppiamento AS-9 può essere applicato e funzionare correttamente in automatismo su due gamme di distanze su qualsiasi Nikon dotata di un contatto caldo, offrendo qualsiasi tipo di funzionamento dedicato il modello incorpori.

Sia l'SB-15 che l'SB-16 attivano la luce di pronto lampo nel mirino della FE2 quando la carica del lampeggiatore ha raggiunto l'80 per cento della potenza massima ed è pronto a scattare. Non ha importanza se l'apparecchio sia posto o meno in automatismo, poiché il tempo di scatto sarà automaticamente impostato sul 1/250 di sec. L'apparecchio imposterà tale tempo automaticamente e fornirà l'esposizione automatica TTL anche se avete impostato manualmente un tempo di scatto compreso tra 1/500 ed 1/4000 di secondo. Tuttavia, per consentirvi di combinare la luce diurna esistente con quella del lampeggiatore potete impostare manualmente qualsiasi tempo di scatto compreso tra 8 sec. ed 1/250 di sec., e l'otturatore scatterà a quel tempo fornendo ancora l'esposizione TTL. Il lampeggiatore può essere anche impiegato nelle posizioni M250 e B, ma non con funzionamento TTL.

Oltre a servire come luce di pronto lampo, il Led nel mirino vi avvisa anche quando vi trovate al limite od oltre la portata del lampeggiatore in funzionamento TTL con pellicola 400 ASA o se l'apparecchio è posto su M250 o B sempre in TTL.

Nelle nostre prove pratiche, abbiamo rilevato che la Nikon FE2 si è rivelata al livello delle aspettative che avevamo date per scontate con questa bella gamma di apparecchi, in grado di offrire un funzionamento e delle prestazioni superbe sia per i dilettanti che per il lavoro professionale. Anche se non possiede l'estrema robustezza della F2, la FE2 fornisce certamente anche al fotografo rude che preferisce la lettura esposimetrica attraverso l'ago, una adeguata alternativa alle letture digitali della F3.

Bisogna tuttavia spendere alcune parole sulle capacità esposimetriche dell'apparecchio. Abbiamo spesso rilevato che la Nikon tende a sottostimare le capacità del suo sistema di accoppiamento in automatismo. La FE2 non fa eccezione. Nonostante le limitazioni trovate in una tabella delle capacità esposimetriche incredibilmente complicata e quasi incomprensibile stampata nel libretto di istruzioni, le nostre prove indicano che la FE2 è in grado di operare ben oltre le limitazioni indicate. Per esempio, una lettura della tabella indica che l'esposizione più lunga possibile a 400 ASA ed f/1.4 è di 1/4 di secondo. Ciò non è esatto. L'apparecchio misura ed è in grado di operare fino ad un tempo di 8 secondi. Abbiamo notato che l'intera gamma di esposizione tra 8 secondi ed 1/4000 di sec. è utilizzabile praticamente a tutti i valori ASA con tutti i diaframmi.

Nadir © 04/2001
Tratto da REFLEX FOTOTEST di OTTOBRE 84
Ringraziamo l'Editrice REFLEX per l'autorizzazione alla pubblicazione.