PENTAX 645: medioformato di qualità

UN SISTEMA MODERNO SIN DAL SUO ESORDIO, ANCORA OGGI UN'OTTIMA SCELTA PER IL PROFESSIONISTA ED IL FOTOAMATORE ESIGENTE

Il test di Modern Photography

Nadir Magazine ©Un nostro collega ci ha fornito il suo corredo Pentax 645, così da metterci in grado di affiancare, al dettagliato test di Reflex-Modern Photography che trovate qui, qualche nostra considerazione. Vi rimandiamo dunque a tale test per la consueta e dettagliata disamina dei comandi e delle funzionalità della fotocamera; qui invece faremo qualche osservazione di natura più generale.

Diciamo subito che la 645 fu una fotocamera decisamente innovativa e coraggiosa. Bisogna considerare che a quel tempo, in pratica, scattare in medioformato significava affidarsi al mondo Hasselblad, o alle più economiche Mamiya o Zenza Bronica, concettualmente non tanto diverse dalla classica "regina" svedese.
Pentax, invece, adottò un approccio differente: puntò a realizzare una fotocamera che si usasse il più possibile come una reflex 35mm, proprio come era avvenuto alla fine degli anni '60 con il lancio della Pentax 6x7. Questa infatti assomigliava molto ad una reflex 35mm, ovviamente ingrandita, e non disponeva di magazzini intercambiabili. Quindici anni dopo, con la 645, Pentax mantenne questa filosofia di fondo, pur adottando una forma a cubo, privilegiando la praticità operativa a discapito dell'intercambiabilità di mirini e magazzini.

La 645, che ereditò molte funzioni dalla reflex 35mm Pentax Super A introdotta un anno prima, portò nel mondo della fotografia un sacco di elettronica ("Orrore! Una professionale non meccanica", pensarono molti, un po' come era accaduto per la Contax RTS qualche anno prima) ed il winder incorporato sulle stile delle più moderne 35mm, per non parlare del display a cristalli liquidi e dei "vergognosi" ma comodi automatismi; inoltre il pentaprisma esposimetrico era di serie anziché opzionale. La fotocamera, come detto, non disponeva di magazzini intercambiabili (ma c'erano i portapellicola intercambiabili, una via di mezzo), e se ciò all'inizio apparve come una grave mancanza, col senno di poi si è rivelata una scelta giusta, nell'ottica di una fotocamera pensata per un uso veloce, da esterni, più che in studio con il cavalletto e tutto il resto.
Che tali scelte fossero giuste lo dimostra il fatto che nel tempo sono state via via emulate dagli altri produttori, e la Pentax 645 si è guadagnata sul campo una meritata fama di fotocamera di qualità, affidabile e molto pratica. Ciò, unito ad un prezzo ragionevole ed alla qualità delle ottiche Pentax, come sempre di ottimo livello, l'ha fatta diventare una scelta molto frequente presso numerosi fotografi, prevalentemente professionisti ma non solo.
La versione successiva, presentata nel 1997 e chiamata semplicemente Pentax 645n, presenta come maggiore innovazione l'autofocus, oltre a vari aggiornamenti tecnologici, ed è davvero una fotocamera dotata di grande praticità operativa. In effetti già alla prima 645 non mancava nulla, tranne appunto l'autofocus, per essere attuale già una ventina d'anni fa: tanto di cappello, dunque ai progettisti Pentax.

Nadir Magazine ©In sostanza, dunque, il sistema Pentax 645 (che oltre a numerosi ed ottimi obiettivi offre flash, tubo di prolunga, soffietto, ecc.) è un'eccellente scelta per il fotografo che, volendo ricercare la qualità del medioformato, tenga in conto anche la praticità e la maneggevolezza del corredo, senza contare i costi, molto competitivi rispetto alla concorrenza. Va detto che il 4,5x6 è un formato a nostro avviso molto adatto a chi di solito "pensa" le foto senza tagli. Molti fotografi usano costosi e pesanti corredi 6x6… e poi stampano le foto rettangolarizzate. A questo punto, secondo noi conviene puntare direttamente ad una 4,5x6, più leggera, pratica e relativamente economica: e la Pentax 645 offre tutto questo, insieme ad un'elevata qualità ottica.

Agostino Maiello © 06/2003





Nota: la foto a lato è stata scattata con lo Zeiss Jena Flektogon 50/4 (vedi box sottostante "Zeiss e Pentax insieme...")
IL PARERE DEL PROPRIETARIO

Ho comprato la Pentax 645, nuova, un paio di anni dopo che era uscita e da allora ci ho scattato diverse migliaia di rullini sia di diapositive che di negative colore e bianconero. Non ho mai avuto il benché minimo problema di affidabilità o rotture. Trovo che la 645 sia una fotocamera molto comoda da usare, ed apprezzo moltissimo la qualità dei risultati che riesco ad ottenere. Il corredo è molto compatto e leggero per essere una medioformato, e mi entra nella stessa borsa nella quale porto di solito la mia reflex 35mm con alcune ottiche. Sono passato subito al modello autofocus, appena è uscito, e trovo che l'AF sia molto valido: la sua velocità è più che sufficiente per le mie esigenze, che non sono quelle di un fotografo di sport.
Nadir Magazine ©Zeiss e Pentax insieme…

…come ai vecchi tempi, diranno i meno giovani. Grazie infatti ad un adattatore prodotto dalla Mediajoy è possibile montare le ottiche della Kiev 60 sulla Pentax 645. Oggigiorno forse non è facilissimo da trovare, se non girovagando tra fiere e mercatini dell'usato (chi ce lo ha prestato lo comprò, anni fa, sulle ormai mitiche bancarelle dei polacchi), ma grazie a questo semplice aggeggio è dunque possibile utilizzare sulla Pentax, oltre alle ottiche russe della Kiev 60, le ottiche Zeiss Jena del corredo Pentacon Six. Peraltro sembra che si possa usare addirittura il catadiottrico MTO 500: a quanto pare il tiraggio non crea problemi.
Non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione ed abbiamo dunque arricchito il nostro test con qualche immagine scattata con due ottiche Zeiss Jena: il Sonnar 180/2.8 ed il Flektogon 50/4. Si è trattato di poco più che un divertissement, visto che le ottiche le conosciamo bene da anni e la loro resa ci ha ormai viziati; ma il piacere di usarle su un corpo macchina moderno e pratico come quello Pentax, anziché sulle solite Kiev/Pentacon/Exakta, non va sottovalutato. Al di là di questo, l'aspetto interessante da sottolineare è che, in generale, grazie a tale adattatore è possibile recuperare appieno ottiche vecchie ma molto valide, quali appunto le Zeiss Jena (pensate, per esempio, ad un ottimo Zeiss 300/4 comprato per poche centinaia di Euro in qualche mercatino). Si risolve così il problema, ben noto a chi pratica questi sistemi, dell'affidabilità del corpo macchina: il rischio di rimanere a piedi ha spesso precluso la scelta di questi corredi non solo a moltissimi professionisti, ma anche a numerosi fotoamatori che quando vanno in giro a far foto desiderano poter contare su un corpo macchina affidabile. Ora, le buone ed economiche ottiche Zeiss Jena che molti posseggono, ma che usano poco perché abbinate solo a fotocamere poco affidabili, possono contare su un corpo macchina di ben altro livello. Sarebbe un po' estremo pensare che chi abbia un certo numero di Zeiss Jena compri una Pentax 645 solo per usarle al meglio (ma una 645 usata non ha certo un prezzo inavvicinabile); ma chi già possiede la 645 potrebbe, grazie a questo adattatore, arricchire il suo corredo con ottiche di buon livello e dal costo estremamente contenuto. Vale la pena farci un pensierino…

Addenda:

Date: Mon, 18 Aug 2003 16:11:41 +0200
To: <nadir@nadir.it>
Subject: Adattatore PentaconSix -> Pentax645

Salve!
Ho letto con interesse l'articolo sulla Pentax 645. Ho appunto un corredo Pentax 645, e ho anche un corredo PentaconSix; volevo quindi segnalarvi che oggi la DVDTechnik (www.dvdtechcameras.com) ha tuttora in produzione un adattatore che consente di montare obiettivi PentaconSix/Kiev60 sul corpo Pentax 645.
Personalmente, uso con soddisfazione un CZJ Flektogon 50/4 MC, un CZJ Sonnar 180/2.8 MC e un Arsat Zodiak Fisheye 30/3.5 MC sulla Pentax 645 proprio usando un loro adattatore (pagato $34).

Saluti,

Fernando Carello