ULTIME NOVITA'
SHEN-HAO

La Casa di Shangai non cessa di stupire: il livello qualitativo degli ultimi modelli appare notevolmente migliorato

Ho avuto modo di provare gli ultimissimi modelli della Shen-Hao, l'ormai nota casa di Shangai sulla cui produzione abbiamo recentemente pubblicato alcuni articoli.

Devo ammettere che certe mie affermazioni, a suo tempo pubblicate su Nadir, relative a una scarsa accuratezza costruttiva e ad una certa approssimazione estetica, devono essere drasticamente riviste: gli ultimi modelli sono straordinariamente belli e costruttivamente molto accurati.

Il soffietto standard è più morbido ed elastico; lo stesso dicasi del soffietto grandangolare, decisamente migliorato nella fattura e addiritura più morbido di quello della Sinar.

Le valigette destinate a contenere la macchina sono deliziose (peccato che non ci stia null'altro se non l'apparecchio), e dotate persino di serratura a combinazione (con istruzioni in inglese, oltre che in cinese). Se le regalassimo alle nostre compagne come beauty-case, otterremmo un sicuro successo (parola di Claudia)!

Ogni macchina è equipaggiata con una piccola ma efficace livella a bolla sul corpo posteriore ed è stato migliorato (indurito) il meccanismo di chiusura, in modo che la macchina non possa più aprirsi accidentalmente.

Tutto l'insieme dona un'impressione di elevata professionalità e di non improvvisata attenzione per le reali esigenze di lavoro del fotografo.

Il divario esistente tra le camere Shen-Hao e modelli di ben diversa fama (mi riferisco ad esempio alle giustamente celebrate Ebony) si sta rapidamente riducendo, a fronte di un rapporto qualità/prezzo sempre più vantaggioso.

Credo che i suggerimenti provenienti dagli utilizzatori professionali siano stati attentamente valutati dalla Casa di Shangai, che ne ha fatto tesoro per migliorare la qualità e la funzionalità dei suoi prodotti.

Un atteggiamento di grande serietà che ci sorprende piacevolmente, soprattutto in un'epoca e in un paese dove la corsa al profitto si sposa spesso con un deplorevole abbassamento della qualità globale dei prodotti. Una lezione di stile a cui - purtroppo - certi produttori nostrani ci stanno disabituando.

Michele Vacchiano © 3/2003
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