FOTOGRAFIA E POLITICA
Rino Giardiello, gennaio 2009

Le leggi che regolano i diritti dei fotografi sono assurde ed obsolete ma non tutti i politici se ne disinteressano: abbiamo intervistato per voi Nazario Pagano, politico, avvocato e - soprattutto - appassionato di fotografia.

Rino Giardiello © 2008 Nazario PaganoTrovare un politico che si interessi al mondo della fotografia è una rarità, ma è ancora più raro che sia lui stesso un vero, grande appassionato di fotografia e, come tale, senta "sue" certe problematiche.

Nazario Pagano, classe '57, inizia a fotografare ai tempi dell'università acquistando una Pentax MX nera ed una Pentax ME Super. Gli si illuminano gli occhi al ricordo della sua prima camera oscura e delle notti passate a stampare: "Tempi gloriosi in cui adoperare una pellicola da 400 ASA - magari esposta ad 800 se si era in difficoltà - per fotografare con pochissima luce era una conquista!".

Nazario Pagano, consigliere regionale in Abruzzo, è sensibile ai temi dell'arte e della cultura in generale: "Tutte le espressioni dell'arte e della cultura mi stanno a cuore, che si tratti di teatro, musica, arti figurative o fotografia. La fotografia e il cinema sono espressioni della fantasia e della sensibilità umana e vanno salvaguardate, incoraggiate, sostenute. Ho una naturale propensione per questi temi per cui interessarmi di arte e cultura non è una forzatura ma un modo di pensare".

Nadir: Interessato all'arte e alla cultura da sempre?

"Da sempre e in particolare per la fotografia ed il cinema, non per niente la fotografia era il mio hobby da ragazzo ed è tutt'oggi la mia passione. Purtroppo non ho più il tempo per passare le notti in camera oscura, ma amo uscire a fotografare ogni volta che posso" - sorride con complicità - "...e amo farlo ancora con la pellicola. La fotografia digitale non mi dà le stesse sensazioni. Questo senza voler tornare sulla magia della camera oscura e del vedere apparire un po' alla volta la propria foto. Credo di non essermi mai assuefatto a questa magia e di aver continuato a trattenere il fiato ogni volta che immergevo la carta nel rivelatore".

Nadir: Parlavamo di alcune leggi obsolete ed assurdi divieti come quello, per esempio, di fotografare col cavalletto in strada perché sarebbe occupazione del suolo pubblico o i balzelli della SIAE che blocca la diffusione della cultura che dice di voler difendere.

"Bisogna facilitare la diffusione della cultura e incoraggiare chi si occupa di arte in generale e di fotografia in particolare evitando di creare lacci e lacciuoli o addirittura divieti come quelli citati. La cultura va diffusa e non vanno imbavagliate le persone che contribuiscono a diffonderla, soprattutto se lo fanno per passione ed a titolo gratuito... proprio come la SIAE che pretende di essere pagata persino dagli insegnanti che pubblicano ricerche sul web per i loro studenti. Bisogna fare in modo, per questo aspetto, che la normativa in materia di fotografia e di fruizione delle immagini debba essere semplificata e vengano abbattuti tutti questi limiti a livello nazionale".

Nadir: Cosa proponi?

"In Regione dobbiamo cercare di liberalizzare al massimo possibile tutte le attività umane in particolare quelle legate al mondo dell'impresa e dell'arte. Io credo che bisogna fare in modo innanzitutto di proporre una legge quadro regionale che incentivi le attività culturali a partire da quelle della fotografia e del cinema. Proprio nei momenti di maggiore difficoltà è importante investire in termini di cultura e penso che voi fotografi possiate dare un grande contributo avendo un canale diretto o un punto di riferimento disposto ad ascoltarvi con la dovuta attenzione. Sarei contento di poter essere questo punto di riferimento visto che sono stato anche presidente dell'ente manifestazioni pescaresi per tre anni: in quel periodo ho messo in pratica tantissime nuove iniziative e realizzate numerose mostre di arte figurativa e di fotografia tenute nei locali del teatro all'aperto "Gabriele D'Annunzio"... quindi credo che nessuno più di me possa vantare un curriculum che possa garantirvi un punto di riferimento ed una persona in grado di ascoltarvi e di tenere in considerazione le vostre istanze".

Nazario Pagano ha sempre pochissimo tempo a disposizione e il suo telefono squilla in continuazione, ma quando inizia a parlare di fotografia non riesce ad interrompersi: si vede che l'argomento gli sta a cuore e che la passione è genuina. Sulla scrivania ha diversi cellulari ed un computer, ma - al momento di salutarci - assume di nuovo l'aria di complicità. Senza dire parole apre un cassetto della scrivania e mi mostra il piccolo tesoro custodito: una Pentax MX nera!

Rino Giardiello © 01/2009
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