IL VISIBILE INVISIBILE
Portfolio di Mario Di Bonito
Agostino Maiello, febbraio 2004

Questa serie di immagini indaga quella che l'autore definisce "l'invisibilità del visibile".

Nadir Magazine ©

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E' un viaggio fotografico che parte dagli oggetti più comuni della realtà quotidiana, trasformando quest'ultima in colori e forme astratte. La ricerca espressiva inizia con un'ispirazione spontanea: osservare la realtà invisibile, portandone in luce la sua visibilità nascosta, che sotto forme note e comuni rivela strutture molecolari, impreviste e spettacolari.

L'autore ha iniziato per gioco nel lontano 1997, e negli anni ha cercato di trovare in questo microcosmo reale delle forme che esprimessero le sensazioni e le visioni che aveva in mente.
Per mutare i riflessi, le trasparenze, i liquidi, in materia indefinibile, in un vero e proprio flusso di energia - creando immagini laddove luci e bizzarre sfumature creano forme uniche ed irripetibili - ha utilizzato la tecnica della macrofotografia. Non sono mai state adoperate, invece, tecniche digitali, né in fase di ripresa né successivamente: l'autore si è affidato alla fotografia pura e tradizionale, chimica insomma, interamente basata sulla capacità di osservare "l'esistente del non visibile".

Gli ingredienti fondamentali per creare queste immagini sono l'immaginazione, la fantasia e la capacità di saper vedere. Per esempio, in una delle immagini a corredo il soggetto ripreso è semplicemente della schiuma; in un'altra, delle gocce d'acqua.

Gli aspetti tecnici sono importanti, ma meno cruciali. L'attrezzatura tipicamente utilizzata per molte delle immagini è una vecchia ma gloriosa Nikon FM con attrezzatura macro, essenziale per raggiungere elevati rapporti di ingrandimento, generalmente 1:1 per avere delle immagini a fotogramma pieno. Si ottengono però risultati migliori lavorando in medio formato (in particolare, l'autore ha adoperato spesso una Zenza Bronica SQ-A), che consente ingrandimenti più spinti ed una più ricca gamma tonale, soprattutto sulle stampe da esposizione (50x70 o 70x100cm). In mancanza di un'ottica macro per il medio formato, si può ovviare con delle lenti addizionali di buona qualità.

Per quanto concerne le pellicole, infine, nessun prodotto particolare: l'autore ha adoperato prevalentemente le Fuji (Superia, Reala, Velvia e Sensia), ma anche Kodak Royal Gold e Supra; sempre emulsioni di bassa sensibilità, comunque, per avere meno grana possibile.

Agostino Maiello © 02/2004
Riproduzione Riservata

Altre immagini sul sito: http://www.dbart.it
Per contattare l'autore: fantomatton74@hotmail.com