CARLO SCARPA
ATTRAVERSO LO SGUARDO DI
BERENGO GARDIN

Carlo Scarpa, veneziano, scomparso nel 1978, è stato un grande architetto di cui, nel 1972, Berengo Gardin fotografò alcuni lavori, in particolare alla Biennale di Venezia ed alla Tomba Brion nel cimitero di San Vito di Altivole

Queste foto, oggi visibili al Museo Andersen di Roma, sono conservate nella collezione della Fototeca Carlo Scarpa del CISA Palladio; l'occasione per organizzare questa mostra, curata da Maddalena Scimemi, è data dal centenario della nascita di Scarpa (1906). L'esposizione consta di quaranta fotografie, tutte in bianco e nero, divise in quattro gruppi: Ritratti, Ombre, Linee, Distanze.

La prima sezione comprende immagini realizzate nei giardini e nei padiglioni della Biennale di Venezia, e mescola operai a volti noti, in una galleria di ritratti scattati con la consueta acutezza da Berengo Gardin - che, durante una lunga intervista ciclicamente proiettata in una delle sale del Museo, non manca di sottolineare come lui non sia un fotografo di quelli che si appostano con un teleobiettivo a rubare istantanee, bensì preferisca immergersi tra le persone per comporre dei ritratti, di gruppo o meno, dal taglio più grandangolare.
 

Uno scorcio dell'allestimento della mostra, nelle sale del Museo Andersen


Ombre è la sezione dove forse si ammirano le foto migliori: composizioni sapienti, accuratissime, mai del tutto astratte, in cui Berengo Gardin mostra di saper trovare un eccellente equilibrio tra pura forma e documentazione visiva. C'è più grafismo in Linee, dove il fotografo gioca con lame di luce, accenni di architettura, tagli compositivi essenziali, come a voler suggerire una percezione dei lavori di Scarpa, più che degli elementi che li spieghino all'osservatore. Del resto, un cantiere è un mistero, dice Berengo Gardin nell'intervista: ad opera ultimata scompare, e lui, avendolo potuto fotografare, ha avuto l'occasione di raccontare qualcosa che altrimenti sarebbe andato perso. La sezione Distanze, infine, accoglie immagini in cui sono compresenti figure umane e paesaggi urbani o naturali.

Molte delle fotografie esposte sono di eccellente livello e meritano una visione accurata; ma ci sentiamo anche di raccomandare l'intervista sopra menzionata, nella quale Berengo Gardin parla del suo rapporto con la fotografia; ed il suo racconto è anche un modo diretto per farsi un'idea del contesto socio-culturale in cui egli ha iniziato a fotografare, contesto che sicuramente ha avuto un ruolo nel renderlo uno dei più grandi fotografi italiani.

Agostino Maiello © 12/2006


Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini 20, Roma
Tel. 06.3219089 - Dal martedì alla domenica dalle ore 9,00 alle 19,00 (ultima entrata 18,30). Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Fino all'11 gennaio 2007


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