ANDO GILARDI
Mostra a Treviso
Agostino Maiello, novembre 2009

Non che si sia a corto di motivi per visitare Treviso (città deliziosa che offre ad ogni angolo monumenti di valore e scorci di pittoresca bellezza), ma uno in più, almeno fino al 25 Ottobre scorso, è stato la mostra "Olive & Bulloni", una interessante retrospettiva dedicata ad Ando Gilardi, figura di spicco della cultura fotografica italiana, saggista, giornalista, fotoreporter, autore della imprescindibile "Storia sociale della fotografia" e quant'altro (ha anche un canale su Youtube!).

Mostra Ando Gilardi a TrevisoIl sottotitolo della mostra, "Lavoro contadino e operaio nell'Italia del Dopoguerra (1950-1962)", la inquadra e ne spiega il titolo; ospitata presso gli Spazi Bomben per la cultura, oltre alle fotografie ha presentato anche numerosi documenti dell'epoca - lettere, ritagli di giornale, e pubblicazioni varie (specie "Lavoro", il periodico della CGIL per il quale Gilardi lavorava), oltre ad una videointervista a Gilardi stesso.

Dalle fabbriche occupate in Lombardia, Liguria o Toscana, alle condizioni dei lavoratori più umili (operai, minatori, contadini, portuali) un po' ovunque, passando per le feste patronali o una visita agli stabilimenti FIAT: è un'Italia antica quella documentata da Gilardi, che oggi in gran parte non esiste più, non nel senso che quei problemi siano stati risolti, ma perché essi hanno assunto altre forme. Le immagini nel loro complesso ci mostrano uno stile di reportage classico, dove il contenuto prevale sulla forma, documentativo ed essenziale com'era giusto che fosse visto che gran parte delle foto erano destinate alla pubblicazione su una rivista sindacale.

La sensazione d'insieme è di trovarsi dinanzi ad un archivio che lascia il segno, e non certo per i consueti elementi che fanno tanto gongolare gli amanti del reportage sociale (il bianco e nero "sporco", i tuguri dove vivevano operai e contadini mezzo secolo fa, i soliti bambini sporchi e sorridenti tra le solite stradine del solito paesino dell'Italia meridionale, e così via), bensì per la lucidità e la compostezza con cui Gilardi percepisce ed illustra quelle situazioni, senza mai cadere nell'autocompiacimento, nell'immagine ad effetto, nella furbata visiva. Succede, quando uno oltre a saper parlare sa anche cosa voler dire.

Agostino Maiello © 11/2009
Riproduzione Riservata

Mostra Ando Gilardi a Treviso

Mostra Ando Gilardi a Treviso