NOTRE DAME DE PARIS
Elisabetta Canevarolo, settembre 2003

Per quei pochi, presumo si possano contare sulle dita di una mano, che non avessero ancora visto il musical "Notre dame de Paris", il giorno 4 settembre su Rai 1 in prima serata, verrà trasmessa la diretta televisiva dall'Arena di Verona.

Nadir Magazine ©

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Su questo spettacolo è stato detto di tutto, è stato detto tutto il bene di questo mondo - è stato definito appunto il più bello spettacolo del mondo - usando tutti gli aggettivi possibili ed immaginabili.
Basta collegarsi al sito ufficiale www.notredamedeparis.it per poter prendere visione delle recensioni e degli elogi dei maggiori giornali italiani.
Non so quanto renderà la diretta televisiva, non so se sminuirà l'emozione di uno spettacolo dal vivo. Il segreto di un successo così grande secondo me sta nel perfetto equilibrio fra musica, danza, scenografia e acrobazia. Nessuno di questi elementi prevale sull'altro. È uno spettacolo che a differenza dei musical tradizionali ha un ritmo veloce, è al passo con i nostri tempi e con i nostri ritmi, pur rifacendosi ad una narrazione del repertorio classico. Non c'è un solo momento in cui lo spettatore si annoia, in cui venga data per scontata la scena successiva o la melodia successiva. Lo spettatore è continuamente nell'attesa della sorpresa che verrà e sa che non rimarrà deluso. Isabella, una mia amica, in un sms mi ha scritto: "Ero in prima fila e mi sembrava di ballare con loro!"

Tutte le canzoni e le musiche sono nello stile Cocciante e il suo modo sofferto di cantare può non piacere a tutti, ma regge: oserei dire che nessun altro timbro vocale si adatterebbe così bene ai personaggi della storia.

Il sipario si apre con due enormi statue bianche su sfondo avvolto in una luce blu, un misto fra animali, uomini e dei.
Alcuni attori scendono dall'alto, dalle finestre aperte del fondale, appaiono figure nere, camminano, rotolano sui gradini e si illuminano al loro passaggio. Chi ama la fotografia non può non apprezzare certi passaggi cromatici e compositivi.
La parte fondamentale però, secondo me è retta dagli acrobati. Sono di una sincronicità strepitosa, non a caso sono stati i più applauditi. Quando verso la fine dello spettacolo, agitano le enormi campane in un crescendo di musica e ritmo, ci sembra che quelle acrobazie siano fatte solo per noi e ogni singolo spettatore si sente partecipe dei movimenti. Ecco perché temo che televisivamente parlando, perderà della fisicità dell'esibizione.
È uno spettacolo in cui la tensione fa da padrona, è voluta dagli autori e allo stesso tempo cercata dallo spettatore.
L'incontro riuscito delle aspettative autori-attori-spettatori determina una parola molto semplice, ma molto difficile da ottenere: IL SUCCESSO!

Elisabetta Canevarolo © 09/2003
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