ROMICS 2015
Festival internazionale sui fumetti, animazione, games, entertainment e crossmedia
Francesca Giardiello, maggio 2015

Il Romics è un evento che si tiene all'interno della Fiera di Roma due volte l'anno, durante il quale vengono aperti e messi a disposizione quattro padiglioni della fiera per gli appassionati di videogiochi e fumetti.
Questo anno il Romics ha avuto il suo record di presenze cosplay, i quali hanno letteralmente invaso la "zona degli specchi" per effettuare set fotografici da parte di professionisti, per questo motivo la fiera è stata un tripudio di colori, costumi e macchine fotografiche.

Che siano stati handmade o commissionati, armature o vestiti da principessa, ogni costume ha ricevuto il suo momento di gloria, ed ogni fotografo, professionista o meno, è riuscito a tornare a casa con un fornitissimo album dei ricordi.
Gli stand durante tutti i giorni erano costantemente gremiti da avventori interessati alle ultime novità nel campo video-ludico e dei fumetti: lunghe file per ricevere l'autografo da parte del proprio autore preferito e file ancora più lunghe per giocare con tecnologie avveniristiche alle ultime novità. Particolare successo ha riscosso anche la zona costellata da dei piccoli set cinematografici, dove era possibile farsi fotografare assieme a degli zombie, ai Ghostbuster, oppure sul set di Star Wars; nel caso in cui gli avventori non fossero stati interessati nell'essere immortalati in tali situazioni, vi era un ricco menù di interessanti anteprime cinematografiche, come Fury ed il film de Il Piccolo Principe.

La fiera è stata anche palco di varie premiazioni tra cui ricordiamo: la migliore autoproduzione a fumetti, il Karaoke Award ed il Gran Galà del doppiaggio.
Una piccola menzione va al progetto Okiagari Koboshi: si tratta di un oggetto artigianale, un piccolo "monaco che rimane sempre in piedi", simbolo del messaggio di solidarietà a sostegno delle popolazioni colpite durante il disastro del 11 marzo 2011 di Fukushima. A tale progetto hanno aderito 150 mangaka giapponesi i quali hanno personalizzato un piccolo monaco ciascuno, ed il Romics ha coinvolto anche artisti italiani come Bruno Bozzetto, Lele Vianello, Vince Tempera e tanti altri, per poi esporre le piccole opere alla fiera stessa, concedendo ogni giorno agli avventori di partecipare dandogli l'opportunità di personalizzare un Okiagari Koboshi.
Una fiera costellata da un pubblico variegato che ha dimostrato ogni anno di esser più sensibile ai temi di attualità: non solo divertimento, ma anche impegno. Tutti sono stati abilmente coinvolti in attività di vario tipo, sia grandi che piccini.

Francesca Giardiello © 05/2015
Foto Giuseppe Di Simone
Riproduzione Riservata

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Il sito ufficiale: http://www.2015.romics.it
Due edizioni 2015, dal 9 al 12 aprile e dal 1 al 4 ottobre
Prossime edizioni 2016, dal 7 al 10 aprile e dal 29 sett. al 2 ottobre.

Bruno Brindisi - Romics d'Oro 2015
Tra i maggiori fumettisti italiani, Bruno Brindisi riceve il premio Romics d'Oro 2015. Con lui a Romics una tra le interpretazioni più amate di Dylan Dog. La sua matita ci ha inoltre regalato indimenticabili Tex e Diabolik.
A soli diciannove anni con gli amici Luigi Siniscalchi e Roberto De Angelis, con i quali condivide la passione per il fumetto, fonda la cosiddetta "Scuola Salernitana" con loro esordisce sulla rivista autoprodotta Trumoon n°1 (1983).
Ancora giovanissimo, approda nel fumetto erotico, il passo seguente però è Bonelli Editore. Ha ancora 25 anni, infatti, quando realizza alcuni disegni per Nick Raider eNathan Never, ma è con Dylan Dog, a cui inizia a lavorare nel novembre 1990, illustrando la storia di Tiziano SclaviIl male (n°51), che raggiungerà il successo.
I primi anni '90 vedono un Bruno Brindisi iperattivo: lavora alla Bit Degeneration, una miniserie in tre episodi edita sull'Eternauta della Comic Art, che l'anno seguente sarà diffusa anche in America sulla rivista Heavy Metal. Disegna i primi episodi delle serie Billiteri  e Orazio Brown, entrambe di Peppe De Nardo, per l'Intrepido della Universo.
Nel 1997 presta la sua arte alla cinematografia, realizzando le sigle dello sceneggiato RAI in sei puntate Il conto Montecristo di Ugo Gregoretti, mentre nel 2002 gli amici di vecchia data e concittadini salernitani "I Neri per Caso" gli chiedono d'illustrare la copertina e le illustrazioni interne del loro ultimo disco. 
Nel 2002 la matita di Bruno Brindisi illustra un altro intramontabile eroe bonelliano, è Tex, nella storia I predatori del deserto, inserita nella prestigiosa collana diTex Gigante (il cosiddetto "Texone"). Due anni dopo Brindisi esordirà nella serie mensile di Tex; e nell'agosto 2011 inaugurerà la nuova collana di Tex a colori con la storia E venne il giorno.
Nel 2012 è la volta di Diabolik in occasione del cinquantennale del ladro; inizia anche una bellissima collaborazione con il vecchio amico De Nardo per il terzo episodio della nuova collana bonelliana Le Storie. Sempre per Bonelli nel maggio 2005 illustra il primo numero della  miniserie di fantascienza Brad Barron, su testi di Tito Faraci, contemporaneamente, però, lavora al personaggio di "Novikov".
Dal 2007 al 2009 ha pubblicato saltuariamente illustrazioni e vignette per la Gazzetta dello Sport ; dal 1993 al 2012 Bruno Brindisi ha portato a casa molti riconoscimenti e premi e Domenica 12 Aprile a Romics, confermandosi uno dei maggiori illustratori italiani, ritira il Romics d'Oro 2015.