IL CÍRIO DE NAZARÈ
La festa della fede
Valerio Berdini, settembre 2002

La data della mostra di Valerio Berdini sul CÍRIO DE NAZARÈ è martedì 10 settembre 2002, ore 18.30 presso l'Ambasciata del Brasile, Piazza Navona 14, Roma. Rimarrà aperta fino al 24 settembre. Ingresso gratuito.

Nadir Magazine © Valerio BerdiniL'atto di fotografare implica una scelta.
La scelta che il fotografo compie, esclude la maggior parte della realtà che gli si pone davanti per privilegiare un aspetto, un quid che arriva a colpire come una freccia la sua curiosità. È in quel momento che bisogna assolutamente fermare in qualche modo ciò che ci "punge" e allora si scatta. Spesso è difficile trovare il "punctum" (qualcosa che ci punge, per dirla con Barthes) e allora arriva il mestiere a soccorrerci, consentendoci di usare trucchetti che riescono ad imbellettare una foto altrimenti priva di interesse: un'ombra, un riflesso ed il gioco è fatto.

Valerio Berdini non ha bisogno di trucchi per rappresentare la grande manifestazione sacra del CÍRIO DE NAZARÈ. Tutto lo attrae, tutto all'interno della realtà in cui è immerso colpisce la sua curiosità, è spesso costretto ad usare il teleobiettivo per separare ciò che lo punge, dal resto: per registrare la smorfia di dolore di chi è schiacciato nella calca da ore, le mani disidratate dal caldo che si avvicinano al volto di una donna sfinita, il poliziotto che con il suo elmetto bianco si staglia tra la folla quasi si trovasse lì per caso.

Qualche panoramica ci restituisce il contesto generale. La facciata della chiesa, la folla immensa attraversata da una barella o tagliata graficamente dalla corda e dalla statuetta della Madonna, sono elementi fondamentali della storia raccontati scegliendo un punto d'osservazione che descrive sempre con attenzione agli aspetti formali e compositivi.
Il fatto che l'autore non abbia avuto bisogno di "portare a casa il servizio", che non abbia scattato pensando alle esigenze di un committente, gli ha consentito di rincorrere i suoi stimoli e le sue suggestioni senza vincoli.

Alla fine guardando il servizio nel suo insieme, pur non essendo rassicurati e guidati dai canoni classici del fotoreportage si riesce ad essere coinvolti, a seguire la storia del Cirio partecipando e in parte condividendo le emozioni che Valerio Berdini ha vissuto in quella giornata straordinaria.

Fabio Massimo Aceto © 09/2002

Nadir Magazine © Valerio BerdiniNote dell'Autore
A Belèm, nello stato del Parà, nord del Brasile, da oltre 200 anni si svolge una popolarissima festa religiosa. Il CÍRIO DE NAZARÈ, il Círio, questo il suo nome, è la più grande manifestazione che il cattolicesimo porta in strada nel mondo.
Ogni anno, la seconda domenica di ottobre, quasi due milioni di fedeli si raccolgono dietro alla statua della Vergine di Nazareth, una piccola, miracolosa, adoratissima immagine lignea della madonna con il bambino. La processione si snoda su un percorso di 5 chilometri tra le due principali chiese di Belém. Il via, preceduto da una solenne messa cantata, è la mattina alle 6, l'arrivo nel pomeriggio.
Causa della lentezza del corteo è la "corda", emblema principale di tutto l'evento.

Simbolo del CÍRIO DE NAZARÈ, una fune di 400 metri e 700 chili viene annodata attorno al baldacchino (la "Berlinda") contenente la statua della "Virgem". Verrà trascinata da circa 15000 seguaci, uomini e donne, disposti su due file, una densità di oltre 10 persone al metro. Piedi scalzi, sete, stanchezza, il caldo umido che sfiora i 40 gradi, le mani che si piagano per lo sforzo di non perdere il posto, segnano questo aspetto come un esempio al limite del fanatismo religioso.
Al suo interno rimangono racchiusi, oltre ai portatori, i prelati porporati, i volontari, le forze dell'ordine, gli infermieri, qualche reporter. Il corteo avanza lentissimo e instabile, ritmato dalle musiche e dai canti diffusi dagli altoparlanti lungo l'estenuante cammino. Si ferma spesso per ricevere gli omaggi nei luoghi distintivi della città.

Nadir Magazine © Valerio BerdiniGli infermieri sono ovunque, pronti a soccorrere le persone che accuseranno malori dovuti al caldo e alla ressa.
I "promesseiros", i graziati, contribuiscono all'evento con un tocco di folclore. Uomini che, per esprimere riconoscenza per un aiuto divino, percorrono il tragitto trasportando sulla testa il simbolo del dono ottenuto.
Miniature di case, mattoni, barche e oggetti in cera che rappresentano la parte del corpo miracolata colorano la processione. Arrivano stremati fino alla cattedrale. Qui si inchinano e, in molti, concludono in ginocchio il percorso lungo il tappeto rosso che li porterà davanti alla statua santa.

Sono le 16 quando il corteo supera la cancellata in ferro, costeggia la Basilica de Nazaré, si ferma nella piazza del santuario. Il Círio è finito. Sono passate 9 intensissime ore. La polizia stimerà 1.700.000 presenze, una cifra così impressionante che sfugge il senso della misura.

Valerio Berdini © 09/2002
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Mostra "CÍRIO DE NAZARÈ" presso Ambasciata del Brasile a Roma