CHE COSA FARE QUANDO...
Piove, nevica o c'è la nebbia

Michele Vacchiano, dicembre 2000

Oggi sono arrabbiato. Mi sono alzato questa mattina alle cinque e ho guardato fuori. Era ancora notte ma le stelle che brillavano nitide promettevano una giornata serena. Sono tornato a letto per godermi in pace l'ultima ora di riposo e quando alle sei si è accesa la radiosveglia mi sono diretto in bagno, ovviamente senza più controllare le condizioni atmosferiche. Una doccia rapida, una scodella di latte fumante e poi mi sono vestito in cucina, accanto alla stufa già accesa in precedenza. Senza mai guardare fuori dalla finestra, nemmeno una volta. Ultimo atto: scarponi, zaino, chiavi della macchina. Apro la porta. Piove. Ma come, c'erano le stelle… Guardo meglio: no, non ho le traveggole, piove davvero. Ormai non ho più voglia di tornare a dormire. Che faccio? Bene, vuol dire che mi metto a scrivere. Così mi sfogo. Ed eccomi qua, a raccontare a un foglio di carta la mia delusione di poco fa. Intanto penso: che cosa può fare un fotografo quando le condizioni atmosferiche non gli permettono di svolgere il suo lavoro? O meglio, come trasformare una giornata persa in un qualcosa di utile?
Insomma, che cosa fare quando…

Piove
Con il tempo grigio le foto a colori non hanno colore e quelle in bianco e nero non hanno contrasto. Quando poi piove è una vera schifezza, c'è pure il rischio che la macchina si bagni.

Che cosa fotografare quando piove? Qualche suggerimento: la goccia che stilla dal vertice di una foglia (provate con e senza flash), gli steli d'erba imperlati di goccioline (provate con un flash frontale e uno in controluce), le pietre del muretto a secco bagnate e luccicanti (in bianco e nero), la nebbia che sale e si straccia lungo i versanti (se siete in montagna).

E ancora: la compagna della vostra vita che sta ancora dormendo (niente flash, pellicola da 3200 ASA tirata a 25000 perché in camera da letto è buio pesto), oppure il suo corpo attraverso il vetro della doccia (flash verso il soffitto). Evitate di fare i cretini imitando la famosa scena di Psycho: non riuscireste mai a riprodurne il pathos e rischiereste solo di farla incazzare inutilmente. Quando una ragazza è sotto la doccia ci sono almeno otto cose più carine da fare…

Ma torniamo ai suggerimenti fotografici. Cercate in casa un oggetto interessante e fotografatene i particolari con l'obiettivo macro. Giocate con i volumi e la texture superficiale, cercando di ottenere foto tipo "l'oggetto misterioso", cioè immagini che non consentano di identificare il soggetto ma che costringano lo spettatore a concentrarsi sulle forme e le linee. Prendete un tagliere, metteteci sopra due zucche, un po' di castagne, qualche foglia secca, una pannocchia e realizzate una composizione autunnale.

Se siete masochisti e avete quel paio d'ore da perdere, cercate di fotografarla in grande formato, con regola di Sheimpflug, basculaggi e tutto il resto. Almeno vi passa il tempo, e l'incavolatura per la pioggia viene sostituita dall'incavolatura di chi non riesce a vedere una mazza attraverso il vetro smerigliato perché in casa le lampade da duemila watt non ce le avete e quando la standarta è basculata la luminosità va a farsi friggere. In alternativa, riponete nella borsa l'intera attrezzatura foto e - se siete in città - uscite a fare shopping, voi che potete. In questo momento io mi trovo a milleseicento metri di quota, in una casa isolata ai margini di una frazione isolata dove vivono solo mucche e pastori (più mucche che pastori). Il paese più vicino è a sei chilometri (trecento metri di quota più sotto) e se voglio fare uno shopping decente devo andare fino ad Aosta, che vuol dire un'ora di macchina, più che meno. Lo volevo un posto isolato dove fotografare in pace? E mo' me lo tengo anche quando piove! Almeno nevicasse, perché io so che cosa fare quando…

Nevica
Quando nevica non è che si veda granché. Però è bello illuminare con il flash la neve che scende e bloccare i fiocchi a mezz'aria. Più bello ancora è rintanarsi in casa e invitare la vostra compagna davanti al camino acceso, con un buon plaid, una buona tazza di tè fumante e l'intenzione inconfessata (ma si vede da come vi brillano gli occhi) di piantar su un calore assurdo per costringerla a togliersi qualcosa di dosso, giusto così per stare più comodi, mica per altro. Badate solo di avere in casa una buona scorta di legna: sarebbe brutto interrompere per andar fuori nella legnaia a fare provvista. Che dite? La fotografia non c'entra? E bravi! Si vede che non vi siete mai soffermati ad osservare i giochi del fuoco, i toni caldi della pelle nuda illuminata dal camino, il contrasto quasi tattile tra zone calde e zone fredde… Poi, se proprio volete soltanto fotografare (ehm, ma il papà che cosa vi ha spiegato, esattamente?), allora uscite all'aperto e fate un bel pupazzo di neve. Mettetegli in mano una scopa e poi chiamate la vostra ormai annoiatissima compagna a rimirarlo. Potete anche fare uno foto con l'autoscatto: voi due accovacciati ai lati del pupazzo. Originalissima. Preparatevi perché al ritorno in città lei chiederà il divorzio e andrà a vivere con uno che non sa fare pupazzi di neve, ma sa cosa fare quando nevica. Voi, per consolarvi, imparate invece che cosa fare quando…

C'è la nebbia
Con la nebbia la visibilità è scarsa. E se non vedete niente, che fotografate a fare? Comunque si può tentare di ottenere qualcosa quando la nebbia non è troppo fitta, e soprattutto quando - sempre in montagna - si addensa in banchi giù nella valle.
Allora sembra che ci sia un mare di nuvole sotto di voi, e voi siete sulle rive di un fiordo gigantesco dalle cui acque spuntano piccole isole che sono le cime. Oppure aspettate che un grosso banco di nebbia nasconda i fianchi di una montagna vicina, lasciandone scoperta la vetta.

Riprese in questo modo, le montagne sembrano più incombenti: alture insignificanti assumono proporzioni himalayane. L'uso di una pellicola in bianco e nero e di un filtro rosso denso aiuta a penetrare la foschia atmosferica, effetto ancor più marcato se si utilizza pellicola all'infrarosso (provate la nuova Macophot IR 820c). Per fotografare nella foschia densa ci vuole esperienza nella scelta dell'esposizione: lasciato a se stesso, l'esposimetro fornisce di solito dati inattendibili. Se invece la nebbia è fitta, non c'è nulla da fotografare. Allora accendetevi un mezzo toscano e uscite a passeggio nel bosco. Godetevi il sapore particolare che il sigaro assume quando l'aria è intrisa di umidità; lasciatevi smarrire fra gli alberi, senza poter vedere se non pochi metri di sentiero, senza poter valutare le distanze, né quanto siete lontani da casa. Assaporate la sensazione del nulla ovattato e del silenzio che tutto pervade. Non abbiate fretta di tornare a casa, tanto ormai lei vi ha lasciati per andare a vivere con quello che sa cosa fare quando nevica. Okay, siete tristi, ma non vi sembra che questa giornata nebbiosa si concili perfettamente con il vostro umore? E poi pensate al vantaggio: potete fumare il toscano in pace senza che nessuno protesti perché quando vi bacia avete il sapore di un posacenere.

Michele Vacchiano © 12/2000
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