LE VIRTÙ DEL FORMATO QUADRATO
Il formato ideale, per quanto ne dicano molti produttori di fotocamere, non esiste, ed il formato quadrato non fa eccezione
Romano Sansone, giugno 2003

Inoltre, tra i vari formati, è quello che più divide gli animi, con i detrattori che lo definiscono "statico". Ma anche se da solo non costituisce una ragione valida per convertirsi al medio formato ed acquistare questa o quell'altra marca di fotocamera, il formato quadrato si distingue per caratteristiche che meritano di essere conosciute.

Quando, in un'epoca ormai lontana, acquistai la mia prima Rollei biottica, lessi con una certa perplessità qualcosa sull'effetto grandangolare che il formato avrebbe conferito alle immagini. Presi l'affermazione per buona, ma non avendo termini di paragone la cosa rimase per me senza seguito, finché, quarant'anni dopo, mi capitò di affermare che un 80mm, con il formato 6x6, vede il mondo sotto lo stesso angolo di un 50mm se prendiamo come riferimento il lato lungo del formato 24x36.

Pronta arrivò la domanda "Perché, il lato corto non conta? ". La risposta non è univoca, perché dipende da che punto di vista ci si pone la domanda.

Partiamo dal punto di vista del 24x36, ed immaginiamo un soggetto che entri perfettamente in questo formato. La Fig.1 illustra il ben noto caso in cui, scattando dalla stessa posizione e sacrificando due strisce di pellicola, con il 6x6 si raggiunge la stessa inquadratura del 24x36. A prescindere da possibili differenze nella qualità della stampa in funzione del grado di ingrandimento, le foto eseguite con i due sistemi appariranno identiche.

Nadir Magazine ©

Partiamo invece dal punto di vista del formato quadrato, e supponiamo che il soggetto vi possa essere comodamente inquadrato, ma che ciò non sia possibile con il 24x36 (Fig.2)

Nadir Magazine ©

Per far entrare il soggetto nel fotogramma occorrerà allontanarsene, e la conseguenza più evidente non è tanto il fatto che, nel caso dell'esempio, in altezza il soggetto ci stia largo, da un punto di vista estetico questo potrebbe anche andar bene, quanto il fatto che cambiando la distanza del punto di ripresa la prospettiva cambia, e più precisamente questa risulterà più pronunciata con il 6x6 che con il 24x36.
Adesso, anche se con un po' di ritardo, mi spiego quell'effetto grandangolare del formato quadrato al quale si faceva riferimento nella istruzioni della Rollei, e credo che ogni utilizzatore di questo formato debba esserne cosciente, sfruttando al massimo l'area del negativo. Quello che guadagnerà come area di pellicola utilizzata lo pagherà largamente sotto forma di area di carta sprecata perché i formati della carta sono quelli che sono, ma questo non è il punto: il vantaggio dell'impatto visivo raggiunto avvicinandosi il più possibile al soggetto dovrebbe compensarlo ampiamente del costo subito.

Romano Sansone © 06/2003
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