FOTOGRAFIA A TUTTA APERTURA O QUASI
Diaframma, obiettivi ultraluminosi e sfocato

Romano Sansone, agosto 2008

Gli obiettivi ultraluminosi, se progettati per un'alta qualità dello sfocato a tutta apertura, possono rivelarsi molto interessanti anche quando istintivamente si tenderebbe ad operare con diaframmi piuttosto chiusi. Scoprendo un improvviso interesse per la fotografia a tutta apertura ho dovuto constatare che l'uso quasi esclusivo di pellicole da 400 ISO mi aveva fatto perdere molte occasioni di praticarla, e che mi mancava la sensibilità per affrontarla seriamente.

Acquisire la pratica con decine di foto non mi andava molto a genio, ne' l'uso di tabelle della PDC va molto d'accordo con la fotografia a mano libera con una reflex. Ho pensato perciò di visualizzare in condizioni controllate e con un numero limitato di foto quello che tutti sanno sulla PDC e di ricavarne  poche regole da assimilare per reagire istintivamente di fronte ad un potenziale soggetto senza incorrere in errori madornali. Questi i punti di partenza:

  • Una Hasselblad su cavalletto come primo piano e oggetti  distribuiti su 2m di profondità come sfondo Ottiche: 50mm, f/1.4;   85mm, f/1.4.
  • Distanze di ripresa: 1, 2 e 3 metri Piano di messa a fuoco: la piastrina con la marca del cavalletto.
  • Riprese a tutta apertura e con diaframmi più chiusi per valutarne l'effetto sulla nitidezza del primo piano e dei piani dello sfondo.
Nota: Non tutte le foto che seguono mostrano per intero il campo inquadrato alla distanza di ripresa. Legati ad una dimensione massima di 600px, abbiamo dovuto giocare con l'ingrandimento per rendere visibili quegli aspetti dell'immagine che ritenevamo più significativi.

Nadir Magazine © 2008
Fig.1

Fig. 1 - Foto scattata da 1 metro con il 50mm, f/1.4 Lo sfondo, anche se riconoscibile, non contribuisce per nulla alla foto a causa dell'eccessivo sfocato. La Fig. 2  è un ingrandimento del primo piano della Fig. 1 e dà un'idea di quanto sia ridotta la PDC a questa apertura ed a questa distanza.


Fig.2

Ma come valutarla dal punto di vista pratico? Dipende da quello che vogliamo: se lo scopo è rendere leggibile in tutti i dettagli l'immagine della Hasselblad la PDC è chiaramente insufficiente,  ma questo non esclude la possibilità di una messa a fuoco molto selettiva con risultati più che validi (Fig.3 da archivio, ripresa in condizioni del tutto simili), dove la totale assenza di uno sfondo leggibile è compensata dal centro di attenzione nel primissimo piano.


Fig.3


Fig.4

Fig. 4 - Sempre con il 50mm ma da 2m lo sfondo comincia già a giocare un ruolo importante, accentuato dalla chiusura ad f/2, che se non è rigorosamente tutta apertura per questo obiettivo le è abbastaza vicino.  La PDC calcolata si estende a 20cm, sufficienti per coprire la profondità della Hasselblad. Se, al contrario di quanto si vede in Fig. 5, scattata da f/5.6, ciò non garantisce il massimo di nitidezza, offre in compenso una resa molto più plastica del primo piano ed una superiore tridimensionalità nella separazione tra questo ed i piani  posteriori.


Fig.5


Fig.6

Fig. 6 - A 3 metri ed f/1.4 il 50mm ha una PDC sufficiente per garantire la nitidezza su tutta la profondità della Hasselblad, al tempo stesso assicurando uno sfocato graduale dello sfondo.

È facilmente intuibile che l'85mm presenterà uno scenario analogo ma con un aumento della distanza alla quale sarà garantita la nitidezza dell'oggetto in primo piano. Da 3 metri occorre ancora chiudere ad almeno f/2.8 perché questo sia verificato (Fig.7)


Fig.7

Aiutandoci con qualche semplice calcolo con una qualsiasi calcolatore della PDC e con qualche piccola approssimazione è possibile compilare una semplice tabella che sarà sufficiente memorizzare

50 mm - f/1.4 PDC 85mm - f/1.4 85mm - f/4
1m 5cm 2m  1m
2m 15cm 3.5m 2m
3m 30cm 5m 3m

e che possiamo leggere così:

Il nostro obiettivo di riferimento è il 50mm f/1.4.
Alle distanze di 1, 2 e 3 metri la PDC è di 5, 15 e 30 cm Per avere la stessa PDC con l'85mm ad f/1.4 bisogna porsi ad una distanza di 2, 3.5 e 5 metri.
Per contro, la stessa PDC può essere ottenuta con l'85mm ad 1, 2 e 3m chiudendo il diaframma ad f/4.

Questa relazione è valida per pellicole da 35mm o per sensori a formato pieno, per i quali si è fissato un circolo di confusione di 0.03mm. La stessa relazione può essere costruita per qualunque lunghezza focali e per qualunque dimensione del sensore usando questo pratico calcolatore: http://www.dofmaster.com/dofjs.html

Gli utilizzatori di fotocamere digitali avranno la vita facile perché potranno visualizzare immediatamente i risultati. Chi è attaccato alla pellicola e non vuole fidarsi ciecamente della tabella non ha che da inserire una serie di scatti a distanze e diaframmi controllati nel suo prossimo rullino per avere un'idea di quello che si può aspettare.

Romano Sansone © 08/2008
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