HIGH KEY E LOW KEY
Cioé foto in "chiave alta" e foto "in chiave bassa". Cosa significano esattamente?
Romano Sansone, marzo 2002

Per molti sono sinonimo di foto scure o chiare, ma le cose non sono affatto così...

I termini High Key e Low Key stanno grosso modo ad indicare foto con predominanza di toni chiari e di toni scuri, tuttavia questa definizione è insufficiente perché quello di "predominanza" è un concetto relativo. Facciamo qualche considerazione in merito analizzando tre immagini, con la speranza di fornire spunti di riflessione e miglioramento a chi si sia interessato a questo tipo di problematica.

Nella Foto 1 i toni chiari sono predominanti, ma non bastano a farne una foto in high key. Nella Foto 2 il riquadro II è un particolare della Foto 1.
Si può stamparla più chiara, come nel riquadro III, ma non si può andare più in là, perché i mezzi toni e le ombre, che sono presenti in grande quantità, perderebbero corpo, e la foto sarebbe inaccettabile (riquadro IV).
Una stampa più scura, come nel riquadro I, non ha senso per un high key, ma abbiamo voluto mostrarla comunque per far vedere come questa particolare foto offra poca latitudine di interpretazione.



Foto 1



Foto 2

La Foto 3 invece può fregiarsi dell'etichetta di high key. I toni chiari dominano quasi totalmente e senza perdere dettaglio nei riquadri I, II, III; il volto abbronzato ed i piccoli dettagli e le ombre scure forniscono gli elementi di contrasto contro i quali si staccano i "bianchi". Bianchi che altrimenti apparirebbero come una massa di grigi più o meno chiari.
Nel riquadro IV la foto è oltre il limite all'high key: notiamo che i bianchi perdono troppo dettaglio ed i toni scuri cominciano a diventare grigiastri. Questo limite vale naturalmente per questa particolare foto: non è detto che una foto in high key non possa essere ancora più chiara, se per esempio il soggetto non richiede altrettanto dettaglio nelle luci e se si dispone di piccoli dettagli che rimangano neri quando il grosso della foto diventa chiarissimo.



Foto 3

La Foto 4 è un esempio di low key, che trova il suo limite nella eccessiva perdita di dettaglio dei toni scuri. In questo caso le luci sono rappresentate dall'area piuttosto grande del volto, che nella sua totalità è piuttosto scura, ma che contiene al suo interno abbastanza contrasto per non sembrare slavata, ed al tempo stesso apparire luminosa contro il nero del turbante e dello sfondo.



Foto 4

A parte la tonalità dominante del soggetto, sia l'high key che il low key hanno in comune:

  • un basso contrasto generale (il mantello e il turbante sopportano in fase di stampa una vasta gamma di esposizioni prima di perdere dei dettagli per sovra- o sottoesposizione).
  • un buon contrasto tra la tonalità dominante e quella opposta, che può essere rispettivamente molto scura o molto chiara, addirittura nera o bianca, quanto più piccola è l'area che essa occupa, perché in tal caso non siamo interessati ai suoi dettagli interni. A questo proposito può valere la pena notare come il contrasto tra il bianco ed i neri nella Foto 3 sia più forte di quello tra il turbante ed il volto nella Foto 4.

In entrambi i casi è buona norma abbondare con l'esposizione del negativo.
Con l'high key chi sovraespone non fa errore, perché la pellicola è in grado di incassare la sovraesposizione delle luci, ed al tempo stesso si assicura nelle zone scure un dettaglio che potrebbe essere importante. Con il low key la sovraesposizione è addirittura indispensabile, perché il dettaglio nei neri è l'essenza di questo genere di foto.

Romano Sansone © 03/2002
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