MACRO PER COMPATTE
Rino Giardiello, novembre 2006

Una soluzione economica per scattare delle macro di buona qualità con le fotocamere compatte, a pellicola o digitali.

Nadir Magazine ©

Le lenti da orologiaio che si possono trovare a pochi Euro nei mercatini.

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Con un po' di fortuna si trova quella col diametro giusto per la nostra compattina.

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Nel mio caso sono stato davvero fortunato: sembrano fatti l'uno per l'altra!

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L'aspetto dell'insieme è anche gradevole e la fotocamera sembra avere un paraluce davanti all'obiettivo.

Lo dico sin dall'inizio e lo ripeto alla fine: la qualità dipende in ogni caso dall'ottica di partenza della vostra compatta. Se è particolarmente economica è inutile sperare in macrofotografie nitide e brillanti e tanto vale buttarsi sul creativo puntando alla composizione ed agli accostamenti di colori o di forme, divertendosi in ogni caso.

La maggior parte delle compatte in commercio, digitali o a pellicola, se dotate di zoom hanno il rapporto macro in posizione grandangolare. Alla focale più corta ci si riesce ad avvicinare tantissimo al soggetto (spesso fino a sfiorare la lente anteriore) sino ad ottenere una fotografia macro che - sia ben chiaro - non avrebbe nessun diritto di chiamarsi così: si tratta di fotografia a distanza ravvicinata e nulla di più, perché la vera macrofotografia inizia proprio dove questi zoom finiscono.

Comunque sia, sfiorando il soggetto con la lente frontale si riesce ad avere un rapporto d'ingrandimento decente anche se l'immagine è piena di aberrazioni e deformatissima dalla distorsione a barilotto tipica degli zoom in posizione grandangolare (con un fiore la cosa non si nota, ma provate a riprodurre, per esempio, il biglietto del cinema per serbare il ricordo di una serata speciale). Una foto più corretta si avrebbe utilizzando lo zoom in posizione tele, ma in questo modo, di solito, non si può mettere a fuoco a meno di un metro e al massimo ci si può effettuare un ritratto.

Ai tempi delle reflex non avremmo avuto difficoltà a risolvere il problema con diversi accessori (su Nadir ci sono diversi articoli al riguardo) tra cui i più economici e pratici, anche se di minore qualità, sono senz'altro le lenti addizionali, delle vere e proprie lenti d'ingrandimento da avvitare davanti all'obiettivo come un qualsiasi altro filtro, disponibili in diverse "potenze" (diottrie) e, nel caso, anche combinabili tra di loro.

Ma per le compatte? Non mi sembra che ci siano delle piccole lenti addizionali del diametro adatto agli obiettivi delle compatte - che oltretutto non dispongono della filettatura necessaria per avvitarli. Forse su internet si potrà trovare qualcosa di idoneo (scommetto che qualche ditta dall'altra parte del globo produrrà e venderà quello che ci serve), ma dandosi da fare si può rimediare anche in casa spendendo poco e niente.

La soluzione più semplice per chi vuole scattare una macrofoto ogni tanto è, ovviamente, quella di reggere davanti all'obiettivo una qualsiasi lente d'ingrandimento, magari le lenti addizionali - se se ne possiedono - della reflex. E' una soluzione semplice ma scomoda e poco pratica, che però funziona benissimo ed ha il pregio di non costare nulla: insomma, per divertirsi in maniera saltuaria è perfetta.

Una soluzione più raffinata è quella di farsi un giro per i mercatini sperando di trovare le solite bancarelle dove si vendono i prodotti dell'Est. Tra le tante cianfrusaglie (spesso di scarsa qualità) ho trovato delle lenti da orologiaio di diverse dimensioni e fattori d'ingrandimento. Sembrano fatte apposta per essere utilizzate con le fotocamere compatte e le dimensioni coincidono con la maggior parte degli obiettivi coi quali ho avuto modo di provarle. Con pochi Euro potete portarvene a casa più d'una, in modo da avere diversi rapporti di ingrandimento.

Vorrei poter scrivere "La qualità delle foto ottenibili con questa soluzione è molto buona", ma non sarebbe vero: i risultati, purtroppo, sono molto variabili e dipendono moltissimo dalla qualità della lente da orologiaio acquistata, dalla qualità dell'obiettivo della propria compatta e dal loro abbinamento (non prevedibile). Le lenti che ho trovato in un mercatino della mia città sono in vetro e davvero buone (del resto sono strumenti di lavoro, non giocattoli) e, abbinate allo zoom della compattina Sony N1 in mio possesso, mi hanno permesso di realizzare delle macrofotografie di qualità davvero elevata per un uso amatoriale e senz'altro superiore alle possibilità originali della N1.

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Con lo zoom in posizione grandangolare si arriva ad inquadrare un campo di pochi centimetri stando a 3 cm dalla lente frontale, mentre in posizione tele si riesce a stare a meno di 10 centimetri di distanza inquadrando circa 5-6 cm. Sono rapporti d'ingrandimento di tutto rispetto e la qualità, come dicevo, è notevole (basta vedere le foto che accompagnano l'articolo che reggono anche l'ingrandimento del 100%).

La montatura della lente da orologiaio sembra fatta apposta per fungere da paraluce e, con l'obiettivo della Sony N1, non rientra nell'inquadratura né dà problemi di vignettatura, ma dovete fare delle prove con la fotocamera in vostro possesso. Se si vuole evitare di reggere la lente con le dita o di fare un giro di nastro adesivo quando occorre, si può realizzare un piccolo incastro in plastica o in cartoncino nero: la lente pesa talmente poco che regge perfettamente e l'aspetto dell'insieme è più pulito (per non parlare della praticità operativa!).

Rino Giardiello © 11/2006
Riproduzione Riservata

Foto intera e particolare al 100% della stessa. La nitidezza è davvero notevole!

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Uno scatto creativo realizzato con la Sony N1 e la lente da orologiaio da 3,5x
Oltre alle macro "normali", questa lente addizionale può essere un modo semplice ed economico per divertirsi ad esercitare la propria creatività, dato che, al di là dei soliti fiori e foglie, gli oggetti anche più banali che abbiamo intorno possono fornire infiniti spunti per dar vita ad originali, impreviste e "misteriose" immagini astratte. La creatività ed il divertimento non sono analogici o digitali: la Fotografia resta Fotografia sempre e quello che conta di più continua ad essere l'occhio del fotografo.

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