MISURARE LA LUCE
Esposimetri esterni, luce incidente e luce riflessa

Rino Giardiello, gennaio 1998

Si parla spesso di luce incidente e luce riflessa, ma non sempre è chiaro né cosa siano veramente né perché le due misurazioni talvolta differiscano anche di molto e di conseguenza quando adoperare l'una o l'altra misurazione.

Detto in parole molto semplici, un raggio di luce "IN ARIA" ha una propria quantità, per esempio 100. Quando questo raggio di luce arriva finalmente a terra e colpisce (quindi illumina) una superficie bianca, il suo valore aumenterà a 150 se non a 200, mentre colpendo una superficie nera tenderà a valori bassissimi, diciamo 20.

Un soggetto reale, come potete ben immaginare, ha tutte le caratteristiche di riflettenza ed assorbimento ben mischiate, non per niente gli esposimetri delle reflex facendo una lettura media, riescono a dare valori abbastanza affidabili.

La luce riflessa è quindi quella, come dice la parola, riflessa dai soggetti della foto e risente dei loro colori e caratteristiche fisiche, quindi non è affidabile se il soggetto è monocromatico (un gatto nero su un mucchio di carbone anche in pieno sole darà valori bassissimi, quasi notturni), mentre avrete il problema opposto con un gatto bianco su un mucchio di neve. Nel primo caso l'esposimetro crederà che è notte fonda e vi porterà a sovraesporre (il gatto nero ed il carbone verranno grigi), nel secondo avrete una sottoesposizione (gatto grigio su neve grigia). Basta tenere presenti (e compensare) i due casi estremi che ho descritto e ve la caverete sempre. Interessante osservare come in entrambi i casi i gatti diventeranno grigi visto che gli esposimetri hanno, come campione di riferimento, proprio il grigio.

La luce incidente è quella arriva sul soggetto, quindi non risente della sua riflettenza. È una misura sempre valida ed affidabile e va di solito misurata con un esposimetro esterno puntando dal soggetto verso l'obiettivo (regola del tutto approssimativa e non sempre valida, ma è inutile - per ora - confondere le idee). Si misura così quanta luce arriva sul soggetto, cioè la sua vera illuminazione, e non quanta ne riflette. Sia bene inteso: questa è la "Regola Generale". Il consiglio di puntare l'esposimetro verso la fotocamera parte dal presupposto che ci interessi l'esposizione di ciò che si vede attraverso il mirino della reflex. Come tutte le "Regole Generali" va interpretata con intelligenza, quindi misurando la luce anche in altre direzioni e scegliendo i valori che si ritengono più opportuni per per ottenere l'effetto voluto. Evitate le medie matematiche ed usate il vostro cervello per immaginare l'effetto finale sulla fotografia.

Per evitare l'acquisto di un esposimetro a luce incidente, si può misurare la luce riflessa da un cartocino grigio Kodak (un bel grigio "topo" che equivale ad una situazione davvero media; gli esposimetri delle reflex sono tarati per questo grigio) da anteporre momentaneamente davanti al soggetto e bloccare il valore ottenuto in manuale.

Rino Giardiello © 01/1998
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Misurazione della luce riflessa:


Si punta l'esposimetro dalla fotocamera verso il soggetto.


Questo tipo di misurazione non considera le caratteristiche di riflettenza del soggetto.


Misurazione della luce incidente:

Si punta l'esposimetro dal soggetto verso la fotocamera.

Questo tipo di misurazione elimina qualsiasi problema dovuto alla riflettenza del soggetto.

Disegni di Rino Giardiello © 1992

 

ESPOSIMETRI A LUCE RIFLESSA INTERNI ALLA REFLEX
Michele Vacchiano risponde ad un nostro lettore: "L'esposimetro incorporato nella reflex è tarato per darti il grigio medio al 18 per cento, che è il livello di riflettenza medio della superficie terrestre. Un paesaggio con un contrasto normale e con una gamma equilibrata di toni (dal nero al bianco attraverso tutti i toni del grigio) riflette il grigio medio, perciò l'esposimetro ti darà valori corretti. ma se la scena è più scura o più chiara del grigio medio, l'esposimetro fornirà dati inattendibili. Facciamo un esempio: se io punto l'esposimetro contro una lavagna nera, senza alcun elemento di sfondo, l'apparecchio (che è tarato per dare un grigio medio) "vede" tutto quel nero e lo compensa: "Troppo buio" pensa l'esposimetro, "tiriamo un pò su tutto quanto", e il tuo bel nero diventa grigio sulla stampa finale.

Per contro, quando fotografi una pagina di giornale, l'esposimetro viene ingannato dal bianco della carta e se gli dai retta otterrai una foto un po' troppo scura, in cui il bianco è diventato grigio (lo stesso accade sulla neve). Perciò non devi fidarti delle indicazioni esposimetriche. Se la scena è scura tu devi SOTTOESPORRE rispetto alle indicazioni che lui ti dà, mentre sulla neve devi SOVRAESPORRE rispetto alle indicazioni esposimetriche.

Se non sei sicuro del risultato sulla stampa finale, effettua una misurazione in luce incidente, oppure una misurazione in luce riflessa sul cartoncino grigio neutro".