C'E' RUMORE E RUMORE
Talvolta, quando si parla di rumore digitale ci capita di leggere o ascoltare giudizi - anche benevoli - formulati su immagini, diciamo così, inadatte. A cosa ci riferiamo? Leggete e lo scoprirete...

È assolutamente lecito che, sui siti Internet dedicati a promuovere le varie fotocamere digitali in commercio, i relativi produttori pubblichino immagini che esaltino il più possibile i pregi della fotocamera in questione, mascherandone i limiti. Dunque, ad ogni comunicato stampa relativo ad un nuovo modello c'è l'immancabile promessa di immagini nitide e perfette, magari scattate anche a sensibilità che, specie sui sensori formato unghia delle compatte, sono quantomeno improponibili. A corredo di tali comunicati ci sono spesso fotografie scattate a ISO 400, 800 e più, di qualità piuttosto buona e che di rumore, in effetti, ne presentano davvero poco. Poi però, quando quelle stesse fotocamere sono chiamate ad operare sul campo a sensibilità elevate, succedono sfasci come questo di seguito mostrato:

Nadir Magazine ©

Questo notturno eseguito ad ISO 1600 presenta un rumore elevatissimo; l'immagine ridotta a 600 pixel di lato lungo è globalmente accettabile, ma il file originale, visualizzato già al 50% (o anche stampato), è un'apoteosi di rumore. Basta osservare, al 100%, un dettaglio della pavimentazione della piazza con gli archi sullo sfondo:

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Questo vuol dire che le foto pubblicate sui siti web dei produttori sono false o ritoccate? Non è detto, e vediamo perché. Iniziamo a notare che anche in questo scatto - qualitativamente indecente, c'è poco da commentare - c'è un'area piuttosto nitida: si osservi, sulla sinistra, il pannello con i dettagli dei lavori. Anche visualizzando l'immagine al 100%, tutte le scritte sono chiaramente leggibili ed il rumore è assolutamente contenuto:

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Questa differenza di comportamento è tipica di molte fotocamere, per non dire di tutte: nelle aree chiare il rumore, anche alle alte sensibilità, è molto minore che nelle aree scure. Facciamo una verifica analoga con la stessa fotocamera ma in una situazione di maggiore luminsosità, e ad ISO 400:

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Nelle zone chiare dell'immagine, il risultato è piuttosto buono:

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Ma basta analizzare un'area in ombra per accorgersi di quanto il rumore sia comunque marcato:

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In un certo senso potremmo dire che la quantità di rumore dipende dalla sensibilità, ma la sua visibilità dipende dalla presenza di zone chiare e scure nell'immagine.
Vediamo un altro scatto a ISO 400, buono sia a monitor che su carta (sul 24x30):

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Nelle zone chiare, il rumore è assolutamente accettabile:

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Non mostriamo un dettaglio di una zona in ombra per non appesantire ulteriormente la pagina, ma a questo punto il lettore saprà già cosa aspettarsi: una porzione piuttosto rumorosa, assai più delle aree luminose presenti nella stessa foto.
Un altro esempio lo abbiamo in questo scatto a ISO 800, di cui mostriamo solo un dettaglio: si noti l'evidente differenza di pulizia tra l'interno e l'esterno (e si tenga anche presente che la messa a fuoco è sulla finestra, quindi l'esterno della scena è ancora meno nitido per questo motivo).

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UN'ALTRA PROVA
Con un'altra fotocamera (pure molto rumorosa) abbiamo effettuato il seguente scatto a diverse sensibilità, da ISO 160 a ISO 3200:

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Nel dettaglio seguente si vede l'insorgenza del rumore, a ISO 400 ed 800, con una netta differenza tra l'area in ombra (la tenda, sulla sinistra) e quella più chiara (il muro ed il pannello, sulla destra):

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Come si vede, nelle zone scure l'immagine inizia prima a degradarsi. Salendo ancora di sensibilità, l'andamento del rumore è ancora più evidente:

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In sostanza, mentre la zona bene illuminata resta accettabile anche a ISO 3200, le ombre si degradano già a ISO 400.

FOTO A LUCI ROSSE
Basta fare qualche prova per accorgersi che, come accade anche con le pellicole, la luce "rossa" delle lampadine domestiche risulta particolarmente ostica in termini di rumore (o grana, nel caso della pellicola). Abbiamo effettuato degli scatti di prova a sensibilità elevate (ISO 800 e 1600) che mostrano come il canale del rosso sia nettamente quello più rumoroso. Nel dettaglio che segue si osservino le zone più scure, cioè il parquet accanto al battiscopa e l'ombra della sedia sul muro.

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In sostanza, quando la scena ripresa è illuminata da una luce rossastra si constata che il rumore, a parità di sensibilità, è molto più evidente. A puro titolo di esperimento, scattando la stessa foto (sempre a ISO 800) con un filtro rosso davanti all'obiettivo, quelle zone critiche risaltano ancor più.

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Qual è la conclusione di questi semplici test? La prima, più evidente, è che il rumore va osservato nelle zone scure delle fotografie. E poiché l'alta sensibilità si usa quando la luce è poca, cioè quando le immagini molto probabilmente presentano ampie zone d'ombra, è assolutamente inutile, per non dire ingannevole, cercare di farsi un giudizio su una fotocamera valutando immagini di buona luminosità. Se ne deduce una seconda conclusione: il modo migliore per smascherare il rumore nelle macchine fotografiche - mettendo da parte le foto ad hoc approntate dagli uffici marketing dei produttori - è mischiare, nelle stesse immagini, zone molto scure e zone molto ben illuminate. La presenza di zone così diverse all'interno della stessa foto consente di rendersi conto della reale risposta della fotocamera in termini di rumore. E' vero che se si sta fotografando una zona chiara, ben illuminata, anche alle alte sensibiità il rumore rimane contenuto (e questa è la classica situazione delle foto "promozionali"): peccato però che non abbia alcun senso lavorare a ISO 800 o più in pieno sole.

Agostino Maiello © 06/2007