UNDICESIMO COMANDAMENTO
Dieci cose da ricordare, più una

Non esistono formule magiche, in fotografia. Esistono, tuttavia, una serie di “paletti”, di concetti fondamentali cui riferirsi in modo costante, cosa non sempre facile nemmeno per il fotografo smaliziato. È arrivato quindi anche per questa rubrica il fatidico momento del “decalogo”, quell’artifizio narrativo dalle arcaiche origini che in genere è usato da chi presume di saperne di più dei suoi lettori per convincerli che le cose stanno proprio in quel modo, o quantomeno per risultare meno noioso. Ecco quindi dieci “comandamenti” (più uno) che a mio modesto parere andrebbero sempre tenuti presente. La forma schematica, in effetti, aiuta molto a ricordarli, in modo da averli sempre “in punta di dita” quando si fotografa. Non si tratta di uno stucchevole esercizio da principianti, beninteso: io stesso, prima di ogni viaggio, ripasso questo elenco, lo uso come spunto di riflessione e cerco di mandarlo a mente.



Luci e condizioni meteo estreme sono spesso le più suggestive.

1) Concentratevi sulle vostre sensazioni e su ciò che vi colpisce, e in base a questo decidete cos’è quello che volete esprimere. Solo dopo ragionerete sulla tecnica più adeguata ad esprimerlo.
2) Semplificate, semplificate, semplificate. Concentratevi per esprimere un singolo concetto o un'emozione specifica attraverso forme semplici e composizioni pulite.
3) Tenete sempre presente che l’immagine finale sarà bidimensionale: ragionate in termini di masse e forme grafiche. Cercate di dimenticarvi “cosa” è quello che vedete nel mirino e concentratevi solo sulla sua forma e posizione.
4) Imponetevi come esercizio la rarefazione degli scatti: fotografate meno, e utilizzate tutto il tempo che avete a disposizione per ogni singolo scatto; questo vi permetterà di attendere momenti che altrimenti vi perdereste. Anche se in digitale scattare è gratis (si fa per dire), ogni fotografia realizzata di fretta aumenta il grado di disaffezione alla qualità e diminuisce l'abitudine alla riflessione, abbassando così il vostro tasso di consapevolezza, oltre che le probabilità di cogliere situazioni particolari, e di conseguenza la qualità delle vostre immagini.
5) Non accontentatevi della prima inquadratura; provate a variare il punto di ripresa, alzando o abbassando la fotocamera o spostandovi nell’ambiente. Muovetevi avanti e indietro, abbassatevi ed alzatevi, cercando di capire se la stessa scena non possa essere meglio resa con piccole variazioni, o da punti di vista alternativi. Dopo aver effettuato lo scatto, siatene insoddisfatti e pensate a come potrebbe essere migliorato: essere esigenti e curiosi è una strada obbligata per produrre buone immagini.
6) Usate composizioni profonde, nel caso di paesaggi; staccate il soggetto dallo sfondo, nei ritratti. Sfruttate gli elementi codificati della composizione: piani prospettici, messa a fuoco selettiva, reiterazioni, simmetrie, linee di fuga, cornici o quinte naturali. Disponete i punti di forza dell’immagine seguendo la regola dei terzi e non dividete mai un’inquadratura in due parti uguali (a meno che non lo facciate apposta per raggiungere un particolare effetto di simmetria).
7) Cercate situazioni di luce suggestive. Scattate possibilmente all’inizio e alla fine della giornata; sfruttate anche situazioni meteorologiche particolari: le condizioni estreme sono spesso le più espressive.
8) Eliminate del tutto i difetti tecnici più banali: evitate il mosso, esponete in modo accurato e tenete l’orizzonte dritto. Gli errori plateali tolgono fascino anche all’immagine più preziosa (e voi non ci fate una gran figura). Imparate a scartare impietosamente tutte le foto che non rispondono a questo criterio, a prescindere da cosa raffigurino.
9) Siate originali, adottate uno sguardo fresco e personale. Ogni volta che avrete scelto un soggetto e un’inquadratura chiedetevi se non esista un modo meno convenzionale per ritrarlo. Considerate però che l’originalità deve essere fondata, ragionata: essere anticonformisti ad ogni costo, senza reali motivazioni espressive, è uno sforzo sterile e pretenzioso.
10) Usate il treppiede ogni volta che potete. Anche se a prima vista sembra un sacrificio improbo, vi ripagherà con gli interessi.

Ed ecco il punto supplementare, forse il più importante: non rispettate le regole precedenti… o almeno, non rispettatele sempre, e mai in maniera meccanica. La trasgressione, nella fotografia come nella vita, libera energie e semina idee nuove. Male che vada avrete quantomeno dimostrato personalità, e questo sarebbe di per sé un gran risultato, oggi come oggi.

Vitantonio Dell'Orto © 05/2009
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Saper attendere permette di cogliere il momento più significativo