AGFA AGFAPAN APX-100
Sirio Ruchini, novembre 2001

UNA PELLICOLA "PONTE" TRA IL PASSATO, GRANULAZIONI DEI SALI D'ARGENTO, E IL PRESENTE, CRISTALLI D'ARGENTO GRANULARI

APX-100 in Ilfotec DD-X 1+4

APX-100 in Ilfotec DD-X 1+4

Entrambe le immagini sono dei particolari di 4x4,5 cm tratti da stampe di 40x50. Come si può notare la prima immagine sembra leggermente più nitida ma, di contro, anche la presenza della grana è più evidente. Buono in entrambi i casi il dettaglio delle ombre.

APX-100 in Rodinal 1+50

APX-100 in Rodinal 1+50

La casa di Leverkusen si è sempre contraddistinta per la bontà dei suoi prodotti per il BN: chi non ha mai usato il Rodinal, il prodotto per il BN più vecchio del mercato? Chi non ha mai sentito parlare delle vecchie carte Portriga e Brovira, ormai entrambi sacrificate, purtroppo, sull'altare delle carte a contrasto variabile?

Ebbene, alcuni anni fa l'Agfa è uscita sul mercato con la serie APX, una pellicola di transizione tra le tradizionali pellicole BN e le nuove, quelle dei cristalli granulari tipici delle T-Max e delle Delta. La serie era composta da 3 pellicole: la prima era la APX-25, una pellicola di bassa sensibilità ma dalla grana inesistente che purtroppo la casa tedesca ha deciso di non produrre più, giustificandosi con una non più sufficiente richiesta sul mercato. Le seconda pellicola delle serie è la APX-100, cioè l'oggetto di questa prova. La terza è la APX-400, una pellicola più tradizionale delle sue consorelle, più simile alla Tri-X o alla HP-5 Plus come struttura chimica che non alla Delta o alla T-Max di pari sensibilità.

IL TEST
Per questa prova ho deciso di adoperare due rivelatori: il buon vecchio Rodinal e l'Ilfotec DD-X, l'ultimo nato in casa Ilford. Il Rodinal è lo sviluppo di casa Agfa che è più facile da trovare ed è stato scelto per una prova "in famiglia"; per questa prova si è scelto di usarlo in diluizione 1+50 per sfruttare al meglio le sue capacità compensative.

Il secondo rivelatore è stato scelto dopo che su un noto newsgroup statunitense molti utenti avevano indicato la bontà dell'accoppiata. Ricordiamo comunque che si tratta di uno sviluppo nato per le pellicole Delta ma che molti hanno paragonato per i risultati al Microphen usato in diluizione stock: quindi grana fine, ottimo sfruttamento della sensibilità, buona compensazione.

Per lo sviluppo con il Rodinal il tempo è stato di 17 minuti a 22 gradi, con una agitazione continua il primo minuto, poi di 30 secondi ogni 2 minuti. Per i DD-X invece il tempo è stato di 7 minuti a 21 gradi con una agitazione standard Ilford: 10 secondi per ogni minuto di trattamento.

LA PELLICOLA UNA VOLTA SVILUPPATA
Entrambi gli sviluppi offrono un'ottima latitudine di posa e una buona lettura delle zone in ombra, come si può notare sia dalla foto del leone, dove sono ancora visibili dei dettagli nella zona sotto la pancia (sulla foto originale si distinguono benissimo i cavi elettrici che arrivano da destra), che dalla foto delle piante vestite (ebbene sì, non si tratta di una modella immersa nel verde ma di una composizione floreale "vestita" a mo' di modella) dove, nonostante una differenza di luce di 7 stop tra luce ed ombra, si vedono benissimo sia la trama delle stoffa del vestito in pieno sole che il muretto dietro, in piena ombra.

La nitidezza è eccellente con entrambi i rivelatori. Anche in questo caso il Rodinal sembra prevalere leggermente, grazie all'ottima acutanza di cui gode. Di contro la grana, sempre molto piccola, con il Rodinal si nota di più, ma sempre a partire da ingrandimenti maggiori di 30x40. L'estensione tonale è ottima in entrambi i casi ed i negativi ottenuti si stampano con facilità su carta di gradazione media. L'unico difetto che ho notato è che il supporto tende ad incurvarsi un po', ma niente di irreparabile. Anche con il porta-pellicola di un ingranditore privo di vetrini, quale l'Ilford 35 Multigrade, la pellicola si spiana con facilità.

CONCLUSIONI
La APX-100 è un'eccellente pellicola: ottima latitudine di posa, grana molto fine e non sfaldata, eccellente contrasto e facilità nel trattamento. Ed è questo il suo maggior punto di forza: rispetto alle pellicole "moderne" è molto facile ottenere ottimi risultati, senza ricorrere a trattamenti specifici.

Alla fine di questa prova si può dire che i risultati ottenuti con i due rivelatori sono molto simili e che il DD-X si fa sicuramente apprezzare di più solo nel caso si abbia bisogno di ingrandimenti di dimensioni maggiori di 30X40. Nel caso contrario il costo dello sviluppo con il Rodinal è talmente basso e garantisce dei risultati talmente buoni che sarebbe inutile non approfittarne per risparmiare un po'.

Sirio Ruchini © 11/2001
Riproduzione Riservata