AKVIS COLORIAGE: UN PINTURICCHIO PRIMA MANIERA
Prova del plug-in per Adobe Photoshop
Agostino Maiello, gennaio 2008

Citiamo il mitico "La banda degli onesti" (con Totò e Peppino De Filippo) per aprire la recensione di questo simpatico plug-in per Photoshop, che consente di colorare (e non solo) le immagini con una certa facilità.

Realizzato dalla Akvis Software, della quale abbiamo già descritto altri due plug-in (Noise Buster e Retoucher), Coloriage serve a colorare le immagini. Questo vuol dire che può essere adoperato sia per far diventare a colori le immagini nate in bianconero, sia per modificare quelle che a colori lo siano già.
Come sempre nel caso dei plug-in della Akvis, l'installazione è molto rapida, ben guidata da un chiaro manuale in PDF. Il programma gira sia su Windows che su Macintosh ed opera come plug-in (dunque richiede la presenza di un software come Adobe Photoshop, Adobe Photoshop Elements, Corel Photo-Paint…). La sua interfaccia utente è molto semplice: lungo il bordo superiore ci sono due gruppi di comandi, uno all'estrema sinistra ed uno all'estrema destra; lungo il bordo destro ci sono il navigatore e le palette dei colori; il resto è occupato dall'immagine sulla quale si sta lavorando.


L'interfaccia del programma, molto pulita ed essenziale. Si notino i bordi già evidenziati dei vari soggetti della foto (manca l'angolo in basso a sinistra).

Il flusso di lavoro è molto lineare: si sceglie il colore che si vuole aggiungere all'immagine (prendendolo dalla palette dei colori, o dalla Color Library, o dall'immagine stessa mediante il Contagocce), e poi si danno delle pennellate (anche se lo strumento si chiama Pencil, matita) sull'immagine evidenziando il bordo degli oggetti che si vuole assumano quel colore. Si ripete l'operazione per tutti i colori desiderati e per ogni oggetto dell'immagine, e si può controllarne l'esito finché non si è soddisfatti. A quel punto si applica il filtro, e ci si ritroverà nel programma di editing grafico con l'immagine modificata. Se non si completa il ritocco in una sola sessione, è possibile salvare lo stato delle pennellate per poi riprenderlo in un secondo momento.


I comandi sui lati sinistro e destro.

Avendo esposto la modalità di lavoro, il funzionamento dei vari comandi risulta quasi autoesplicativo. Partendo da sinistra abbiamo: il pulsante che apre i file delle pennellate, quello che li salva, il pulsante che attiva la Matita, il pulsante che cancella le pennellate, quello che attiva la Matita Mantieni Colore (ricorda un po' l'Ordigno Fine di Mondo… serve a dire al plug-in di non colorare i soggetti evidenziati), il Secchiello (per cambiare il colore di una pennellata esistente), il Secchiello Magico (cambia il colore di tutte le pennellate di un determinato colore), il Contagocce, il pulsante che avvia il filtro per avere un'anteprima dei risultati, ed infine i classici Annulla e Ripeti. Il blocco di destra dei comandi contiene nell'ordine: il pulsante di effettivo avvio del filtro (nel senso che il filtro lavora, poi si chiude e ci si ritrova in Photoshop), uno che richiama informazioni sul plug-in, uno per la guida, uno per l'impostazione della lingua (c'è anche l'italiano), ed infine un pulsante che chiude il filtro senza intervenire sull'immagine.

Sul sito della Akvis ci sono diverse pagine di esempio di come lavora il programma, grazie alle quali ci si può fare un'idea, ma come sempre il modo migliore è tuffarcisi per sperimentare di persona. E, bisogna dirlo, anche per persone totalmente incapaci di disegnare (come il sottoscritto) Coloriage è davvero facile da usare. E' vero che, con la Matita, bisogna evidenziare i soggetti da colorare, ma il plug-in cerca di indovinare i cambi di soggetto sottostanti anche in presenza di pennellate rozze e non certo fatte al millimetro, come si vede dall'esempio. E' comunque possibile lavorare di fino, ingrandendo l'immagine grazie al Navigatore e potendo regolare lo spessore della Matita (basta tenere premuto il relativo pulsante per vedere apparire un cursore apposito).
I risultati sono abbastanza buoni fin da subito e basta un po' di pratica per capire come sfruttare al meglio il programma. Talvolta, va detto, le immagini finali assumono l'aspetto tipico dei film colorati (non i film a colori: i film colorati, ad esempio alcuni di Stanlio & Ollio), a seconda delle tinte scelte, ma a parte questo il plug-in lavora davvero bene e, in poco tempo e con poco sforzo, consente di ottenere dei begli effetti. Molto, comunque, dipende dalla natura delle fotografie: si lavora bene con immagini contenenti soggetti ben distinti, che non si sovrappongano gli uni con gli altri. Se invece l'immagine ripresa contiene soggetti complessi come, ad esempio, le trame di un tendaggio, con lo sfondo che continuamente traspare tra un lembo di tenda e l'altro, o persone con ciuffi di capelli che coprono ad intermittenza la fronte, le spalle, gli indumenti, e così via, selezionare con precisione il bordo di ogni singolo elemento della foto può diventare molto faticoso. Il programma fa quel che può per indovinare dove termina un soggetto e ne inizia un altro e ci riesce in media bene, ma è inutile aspettarsi miracoli: bisogna armarsi di pazienza e di un mouse preciso.
Compresa la logica d'insieme del plug-in, e superata una brevissima fase di apprendimento iniziale, Coloriage, se abbinato alle idee giuste, consente di ottenere risultati gradevolissimi con pochi clic. Chiunque abbia mai avvertito la necessità di effettuare ritocchi del genere dovrebbe seriamente prenderlo in considerazione.


Prima e dopo

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Agostino Maiello © 01/2008
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