AKVIS NOISE BUSTER
Plug-in per Photoshop per la riduzione del rumore
Rino Giardiello, gennaio 2007

Dalla Akvis, una giovane e dinamica azienda specializzata in software di elaborazione grafica e ricerca scientifica, un interessante plug-in per Photoshop per la riduzione del rumore.

Una volta c'era la grana. Non piaceva a tutti (anche se qualcuno la cercava di proposito e la faceva diventare elemento grafico della foto), ma era una caratteristica della pellicola e ce la tenevamo. Col passare degli anni le pellicole sono migliorate riuscendo ad arrivare a sensibilità via via maggiori con grana sempre minore (basta pensare alle ultime pellicole negative a colori da ISO 800, che vantano una grana quasi invisibile sulle stampe 20x30), ma un bel giorno sono arrivati i sensori, la grana in senso letterale è scomparsa ed è stata sostituita dal “rumore”, praticamente assente alle basse sensibilità ma ben visibile negli altri casi. Si tende a mettere in relazione grana e rumore, cosa senz'altro pratica, ma il confronto vale solo in maniera superficiale: al di là della differenza tra i due concetti, in termini di immagine finale la grana aumenta di dimensioni coll'aumentare della sensibilità (pellicole diverse per sensibilità diverse), mentre il rumore non aumenta le dimensioni dei pixel, bensì li rende variopinti e fa perdere nitidezza all'immagine. Inoltre, come dicevo, le pellicole sono disponibili in diverse sensibilità e quindi hanno grana di dimensione diversa, mentre il sensore è sempre lo stesso e la sua sensibilità viene aumentata con un artificio.

Ma non è di di questo che c'interessa discutere ora, bensì del nuovo problema legato alla fotografia digitale: il rumore, che al contrario della grana non riesce mai ad essere gradevole, e per questo motivo sono nati diversi software per la sua riduzione in fase di postproduzione (ad essere pignoli una prima fase di riduzione del rumore viene già effettuata in maniera più o meno efficiente dal software della fotocamera).

Anni fa provammo l'ottimo software Noise Ninja, ancora oggi uno dei più validi applicativi di questo tipo, ma gli altri non stanno a guardare e la Akvis ha proposto il suo "Noise Buster". L'azienda è giovane - è nata solo nel 2004 - ma si è subito fatta conoscere grazie ad una serie di validi programmi di elaborazione grafica per Macintosh e Windows.

Noise Buster è venduto come plug-in per Adobe Photoshop e la sua installazione è facile ed immediata: dopo il download dal sito e la decompressione del file, in pochi secondi la voce "Noise Buster" apparirà nel menu "Filtri" di Photoshop e si sarà pronti a provare il programma in versione demo. In pratica basta aprire la foto con Photoshop come di consueto, selezionare la voce "Noise Buster" e ci si ritroverà nella schermata dell’applicazione. Se il risultato in totale automatismo appare convincente, basta cliccare su "Salva" e ci si ritroverà di nuovo in Photoshop per continuare a lavorare.

L'interfaccia è semplice e le varie opzioni si riescono ad intuire anche senza leggere il manuale: del resto basta fare qualche prova e vedere cosa accade direttamente in anteprima. Come Noise Ninja, anche questo software ha una modalità di funzionamento automatica: con un click il programma identifica quelle che, secondo lui, sono le zone di disturbo, ed interviene.
Sarà anche una modalità per principianti, ma - a mio avviso - è una modalità il cui buon funzionamento nella maggior parte dei casi deve essere molto efficace perché non sempre si ha tempo e voglia di stare a fare prove: in fondo è quello che chiediamo alla fotocamera in fase di ripresa (ed i moderni esposimetri a matrice veramente non sbagliano quasi mai) e non vedo perché le cose dovrebbero cambiare in fase di postproduzione.

Nadir Magazine ©

La semplice ed intuitiva interfaccia di Noise Buster una volta che si seleziona la relativa voce nel menu "Filtri" di Photoshop. Si possono vedere i risultati anche su un particolare ingrandito al 100%.

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Particolare al 100% della foto che si vede nella schermata del programma. Una foto particolarmente "cattiva" scattata con la Sony N1 a 400 ISO quasi al buio. La carta da parati sulle pareti e il tessuto della coperta non hanno ingannato Noise Buster, che ha effettuato in automatico una correzione molto equilibrata e naturale senza arrivare ad eliminare del tutto la texture della carta da parati (notare anche l'ottima resa sulla coperta).

Nadir Magazine ©Esempio 2

Altra foto "cattiva" scattata nella stessa situazione sempre con la Sony N1 a 400 ISO. In questo caso, essendo diversi gli elementi presenti nella foto, Noise Buster si è comportato in maniera diversa ma pur sempre valida ed aggiungerei solo della maschera di contrasto in manuale per compensare l'apparente perdita di nitidezza.

A sinistra la foto intera, sotto i particolari al 100% di ingrandimento.

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Nadir Magazine © Esempio 3

Nikon D50 a ISO 1600. La luce, nonostante le apparenze, era poca e si era molto vicini alla soglia del mosso anche fotografando a ISO 1600.

In questi casi e coi file provenienti dalla Nikon D50, Noise Buster non eccelle e, una volta effettuata la correzione, si ha uno strano effetto a chiazze (si nota soprattutto sulla giacca dello sposo) che non sono riuscito ad eliminare neanche in manuale.

La tendenza alle chiazze (fate caso alla giacca) si nota anche nel particolare dell'intervento fatto con Photoshop che, tra i tre, è di sicuro il peggiore (notare lo spappolamento del colletto della camicia).

In alto a sinistra, giusto per dare un'idea, la foto intera.

Nadir Magazine ©

Come va Noise Buster?
Difficile rispondere con precisione. Dopo le prime prove avrei scritto che va benissimo, ma aumentando il numero di prove ho appurato che non è sempre così. I risultati di Noise Buster variano enormemente a seconda della fotocamera adoperata (quindi del tipo di rumore causato dal sensore), della sensibilità impostata e del tipo di immagine (per esempio se ricca di toni scuri, toni chiari o texture).

Ecco, le texture sono il vero problema dei programmi di questo tipo: un tappeto, un manto erboso, una barba, non vengono riconosciuti come tali, ma visti come rumore ed eliminati. Questo porta ad un intervento eccessivo e sgradevole: tutta la foto sembra finta, di plastica... alla Toy Story.

Proprio riguardo le texture devo dire che, in numerose prove, Noise Buster se l'è cavata meglio di Noise Ninja riconoscendo la trama dei tessuti o della carta da parati, quindi senza effettuare sovracorrezioni in automatico che avrebbero portato all'effetto Toy Story, però è risultato estremamente discontinuo coi file provenienti dalle Sony 828 e N1, Nikon D70 e D50. I peggiori risultati li ho avuti proprio coi file provenienti dalla Nikon D50 adoperata a ISO 1600 durante un matrimonio: con questi file Noise Buster ha effettuato una strana filtratura a chiazze che non sono riuscito ad eliminare neanche operando in manuale, mentre Noise Ninja ha fatto un lavoro ineccepibile. Risultati opposti coi file della Sony N1 a ISO 400.
Oggi, però, c'è un terzo incomodo da prendere seriamente in considerazione ed è lo stesso Photoshop che, nella versione CS2, incorpora un proprio filtro antirumore. Al momento attuale non è senz'altro il migliore (vedi schermate), ma, avendolo già pagato con l'acquisto di Photoshop CS2, può valere la pena sfruttarlo.

Conclusioni
Noise Buster è senz'altro un valido programma, semplice da adoperare e multipiattaforma (cosa da non sottovalutare). Il prezzo è allineato a quello della concorrenza, ma il vero problema è nella sua efficacia col rumore generato dalla fotocamera in vostro possesso nelle vostre abituali condizioni d'uso, visto che non si comporta ugualmente bene in tutti i casi. Per fortuna è possibile scaricare una demo che dura 10 giorni con tutte le funzioni abilitate, quindi facendo un po' di prove potrete capire se fa al caso vostro.

Rino Giardiello © 01/2007
Riproduzione Riservata

Nadir Magazine ©Sito: http://akvis.com/it/noise-buster/index.php

Contatti: team@akvis.com

Prezzo di Noise Buster con licenza Home: 49 dollari