CARTE BERGGER PER IL B/N "FINE ART"
Da molti anni ormai assistiamo alla costante scomparsa di prodotti rivolti ad un mercato di nicchia che non è più interessante per la grande produzione. Molti operatori di camera oscura o appassionati trovano difficoltà ad ottenere risultati almeno paragonabili a quelli a cui erano abituati qualche anno fa. Nel 1993 è scomparsa la GUILLEMINOT e quindi una serie prestigiosa di carte da stampa apprezzate in tutto il mondo. Nel 1996 l'ex responsabile tecnico della Guilleminot decide con grande coraggio di riproporre la qualità delle vecchie emulsioni con il nome BERGGER. Il tentativo di offrire prodotti di qualità e di far ritrovare il piacere del lavoro in camera oscura ha dato buoni risultati ed una prestigiosa azienda come ORNANO ha deciso di partecipare al progetto producendo una gamma di chimici su specifiche esclusive ACSAF, offrendo tutta la sua esperienza nella produzione.
Delle carte BERGGER per il B/N "Fine Art" abbiamo già accennato nel precedente articolo ma è utile ricordare che si tratta di una serie di carte baritate di altissima qualità che derivano dalla prestigiosa storia della Guilleminot con cui é possibile ottenere un'ampia gamma di tonalità e contrasti, con finitura lucida o semimatt.

In Italia ne vengono importati solo tre tipi più che sufficienti per qualsiasi esigenza di stampa anche se personalmente avrei gradito poter scegliere anche la NB CLASSICA con la superficie semimatt. Amo poco le carte lucide e preferisco in generale le semimatt (ma questa è, ovviamente, una opinione personale). La Bergger NB CLASSICA, dichiarata a finitura lucida, fortunatamente non lo è più di tanto se lasciata asciugare semplicemente all'aria (se è un pregio o un difetto sta a voi stabilirlo: a me è piaciuta così, quasi una semimatt).

Riepilogando, le carte della Bergger importate in Italia sono:

NB CLASSICA - La classica carta baritata, erede diretta della Guilleminot. Tono nero neutro, finitura lucida, supporto 300 grammi. Ricca emulsione al clorobromuro disponibile in varie gradazioni fisse. Ampia latitudine di esposizione e sviluppo. Particolarmente indicata per lavori di viraggio.

CM MULTIGRADE - Tono caldo, supporto 300 grammi, finitura semimatt. Multigrade. Particolarmente indicata per ritratto. Sensibile a variazioni di sviluppo, ottima per viraggi.

SPECIALE FINE ART - Una nuova e prestigiosa carta da stampa con supporto cotone 100% finitura semimatt. Un nuovo punto di riferimento per la stampa B/N fine art. Un prodotto unico al mondo. Supporto: cotone 100%- 320gr. Finitura semimatt . Gradazione. Tono nero neutro.

Ho avuto modo di provare proprio la prima, la NB CLASSICA, una bella carta baritata a gradazione fissa, e l'ho messa a confronto con alcune carte baritate e politenate in mio possesso, a gradazione fissa e multigrade. Purtroppo non ho potuto mettere a confronto la Bergger con le vecchie carte baritate che usavo una volta, carte la cui qualità era indiscutibile (parlo della Argenta e della Seagull che ho adoperato per anni) ma solo con alcuni prodotti di maggiore diffusione e facile reperibilità (a parte tutto molte delle carte che usavo non sono più in commercio).

Non mi sono accontentato di stampare un qualsiasi negativo in mio possesso ma ho fatto varie prove con pellicole di marca e sensibilità diverse compresa una pellicola particolare, la XP2, spesso deludente nella stampa con il vero BN (ricordo ai lettori che si tratta di una "finta" pellicola BN nata per essere sviluppata dai laboratori industriali nei bagni C41, quelli del colore, e stampata su carta a colori con le adeguate filtrature).

Per finire ho usato alcuni rivelatori diversi compreso il MEDIOTON distribuito dalla stessa ECCO e prodotto dalla Chimifoto Ornano (giusto per restare in casa...).

Per correttezza di informazione specifico che sulla confezione della carta in mio possesso c'era scritto "BERGGER PRESTIGE NB ART" al clorobromuro, supporto 300 grammi, superficie lucida, tonalità neutra, gradazione 2: suppongo che si tratti della NB CLASSICA ma la parola "classica" non c'è ed il resto del nome può generare confusione con la più costosa e pesante carta PRESTIGE SPECIALE FINE ART. Anche lo sviluppo MEDIOTON aveva una sigla che non risulta nel listino della ECCO: "LN" anziche' "PW".

INFORMAZIONI TECNICHE FORNITE DAL FABBRICANTE

La NB può essere trattata con i più comuni sviluppi presenti sul mercato. Tempo di sviluppo: 2-2,5 min. a 20° C.
Sviluppi consigliati: LN Medioton (sviluppo liquido) o ECCO96 (sviluppo in polvere).

Arresto-fissaggio-lavaggio: trattamento tradizionale

Asciugatura-finitura: si consiglia di lasciar asciugare la carta a temperatura ambiente. Ottimi i telai sovrapponibili. Per spianare la stampa, una volta asciutta, si consiglia l'utilizzo di una smaltatrice a caldo tipo Hermes o dell'apposito torchietto.

Viraggi: la NB è particolarmente sensibile al viraggio e cambia facilmente e rapidamente tonalità. La ECCO offre gli specifici viraggi realizzati in Finlandia da Arkistovedos Oy.

LA MIA PROVA

La confezione è robusta e protegge bene la carta da qualsiasi incuria durante il trasporto: all'interno della busta c'è un pesante cartoncino che irrigidisce ancora di più il tutto. Una volta aperta la solita busta di plastica nera in camera oscura, due sorprese: la prima, piacevole, all'interno della busta ci sono dei quadratini di carta già tagliati per fare i provini senza dover sacrificare un prezioso foglio 24x30 (però visto che la Bergger era arrivata a questo gradito pensiero poteva anche metterne qualcuno di più); la seconda, meno piacevole, è che la carta è decisamente curva già nel pacco ed occorre litigarci un po' per spianarla. OK, si tratta di una carta baritata ma di così curve in partenza non ne avevo mai viste. Non è una tragedia e con qualche abile mossa la carta è perfettamente piana: al tatto i 300 grammi del supporto danno una piacevole sensazione, non c'è che dire!

Faccio il provino ed arrivo facilmente a stabilire la corretta esposizione. Un'avvertenza: la NB ha un'emulsione molto ricca di argento ed impiega molto tempo per rivelare completamente l'immagine. Dopo i primi secondi si vedono i neri come di consueto ma per arrivare a vedere i grigi bisogna aspettare oltre 2 minuti: occorre avere molta pazienza e non credere subito di aver sbagliato l'esposizione. Dopo qualche prova ho stabilito che per andare sul sicuro conveniva aspettare anche 2,5-3 minuti.

Stampo gli stessi negativi su altre carte in mio possesso, baritate e politenate, a gradazione fissa e multigraduate, cercando di arrivare a risultati il più possibile simili come impatto visivo generale. Le stampe andranno valutate una volta asciutte, quindi andiamo avanti...

I NEGATIVI DEL TEST

Il primo negativo è un ritratto scattato con la Ilford XP2: non è facile stampare questa pellicola con la carta Multigrade e di solito si deve ricorrere al filtro 4 per non annegare nel grigiume generale. La Bergger NB mi fornisce subito una stampa eccellente ricca di sfumature ma con dei bianchi puliti e dei bei neri corposi. La foto è quella che accompagna l'articolo (vedi sotto). Volevo aggiungere le altre stampe ma, una volta ridotte a "dimensioni web" e compresse in jpeg, onestamente sembravano tutte uguali ed avrei appesantito inutilmente la pagina. La sfumatura intorno al viso è stata ottenuta con una semplice mascheratura in fase di stampa.

Il secondo negativo è un paesaggio scattato con una Ilford PanF: è un negativo "facile" ma con una notevole gamma tonale e dettagli minuti.

Il terzo è un disgraziatissimo negativo Kodak Tri-X esposto a 1600 ISO scattato in teatro: neri profondi ed alte luci quasi bruciate. Non sono molto ottimista su ciò che otterrò con la Bergger avendo a disposizione solo la carta numero 2 ma i risultati saranno confortanti.

I RISULTATI

Una volta asciutte, le foto stampate su carta Bergger spiccano per "arricciamento". Le altre baritate si sono mantenute decisamente più piane, comunque un paio di giorni sotto una bella pila di libri hanno risolto il problema.

Osservando con attenzione le stampe ottenute devo dire che, scartando subito le baritate e le politenate più economiche con le quali le differenze erano abbastanza evidenti, è stato ben più difficile trovare delle differenze con le altre carte di "qualità superiore" seppure di maggiore diffusione. Un'altra considerazione va fatta sulle carte multigraduate: una volta erano un ripiego finalizzato soprattutto alla massima praticità d'uso (di qualità neanche si provava a parlare), oggi le cose sono cambiate ed i risultati ottenibili con una carta multigraduata di "fascia alta" sono incredibili. Sarebbe stato interessante fare un confronto "in casa" ed inserire nella prova anche la Bergger CM MULTIGRADE ma non l'avevamo a disposizione.

La Bergger si nota per la colorazione del supporto più calda (la carta e' meno bianca, più "giallina") cosa che può essere gradita coi ritratti (in ogni caso è questione di gusti) mentre i toni del nero sono neutri (leggermente più freddi della media).

Incredibili i risultati della Bergger con la XP2: sembrava di aver utilizzato una VERA pellicola in BN di sensibilità medio-bassa ed è un vero peccato non potervi fare vedere le foto originali. La foto a sinistra, comunque, è proprio quella stampata sulla NB CLASSICA da negativo XP2 esposto alla sensibilità nominale e sviluppato presso un normale fotolaboratorio industriale.

La foto scattata in teatro è stata una sorpresa: c'erano delle alte luci che non pensavo potessero "uscire" con la carta numero 2 ed invece sono state riprodotte senza bisogno di ricorrere a bruciature parziali.

Non ho notato grosse differenze di resa a seconda dei rivelatori usati: il Medioton LN ha fornito ottimi risultati anche con le altre carte.

Per chi è la carta BERGGER NB CLASSICA? Sicuramente per tutti gli appassionati di camera oscura che ancora oggi hanno la pazienza di dedicarsi alle carte baritate ed alle lungaggini operative che sono legate a questo tipo di carta. Ma la carta da sola non basta, non illudiamoci: il BN Fine Art inizia da quando scegliamo gli obiettivi per la nostra fotocamera ed acquistiamo il rullino che impressionerà le nostre foto. La carta è solo il momento finale del processo Fine Art e la carta Bergger, in questa fase, si rivela più che adatta.

Rino Giardiello © 01/2000