FUJI NEOPAN SS
Le pellicole Fuji a colori, negative e dia, stanno sempre di più conquistando il mercato: fotoamatori, turisti e professionisti più o meno affermati trovano pane per le loro fotocamere tra le varie Superia, NPS e NPH, Astia, Sensia, Velvia e Provia.
Ma per chi ama il Bianco e Nero la Fuji cosa fa?


La foto intera della quale abbiamo pubblicato, in basso, i particolari racchiusi nel cerchio. Nonostante la visione sul monitor e le ridotte dimensioni dei file, le differenze sono visibili anche se le abbiamo accentuate leggermente per cercare di arrivare anche sul monitor all'effetto visibile "dal vivo".


Ornano Gradual ST-20


Agfa Rodinal

Come si nota, nonostante la bassa qualità del monitor e delle scansioni, la prima foto è più nitida della seconda. Anche le dimensioni della grana, qui poco visibile, è minore nel primo caso.

La casa verde attualmente produce varie pellicole:
  • la Neopan 50, non importata in Italia, che da informazioni raccolte sulla stampa estere e sul web si dice essere molto simile alla Ilford PAN F Plus;
  • la serie PRESTO (neanche questa importata in Italia) composta da una 100, una 400 e una 1600 ISO, con cui Fuji ha esordito nel mondo dei grani tabulari (la categoria delle Kodak T-Max e delle Delta Ilford, per intenderci);
  • le tre Neopan: la SS (una 100 ISO che non viene venduta in molti mercati tra cui quello USA), la 400 e la 1600.

In questo mio test ho preso in esame proprio la Neopan SS: si tratta di una pellicola in diretta concorrenza con la Kodak Plus-X e la Ilford FP-4 Plus (ovvero le pellicole tradizionali, non a grani tabulari), e di prezzo leggermente inferiore alle concorrenti, per cui anche particolarmente appetibile. La stessa Fuji (fonte Fujifilm Data Guide '98) la definisce come una pellicola di sensibilità media, di grana fine, adatta sia alle riprese in esterni sia a quelle in interni, di ampia latitudine di posa, con una ricca gradazione tonale e soprattutto di una "unsurpassed sharpness", cioè di una acutanza non sorpassata. Fantastico, ma sono caratteristiche che leggiamo di continuo in tutti i depliant. Ma allora, dichiarazioni di fabbrica a parte, cosa c'è di buono in questa pellicola, cosa ci può offrire?

Molto, possiamo dire: la grana è fine, al pari della Ilford FP-4 Plus; la gradazione tonale è estesissima, come la Plus-X; l'acutanza... molto dipende dagli sviluppi ma lei la sua parte la fa. E i demeriti? La grana: è fine come la FP-4 ma non ordinata come questa. Inoltre, la gamma tonale è estesissima ma il contrasto è davvero basso. Difatti una delle lamentele più comuni che si muovono a questa pellicola è di essere un po' fiacca, cioè di essere dotata di tanti "grigi e grigini" ma di avere il contrasto basso tipico di pellicole più sensibili, caratteristica questa che, invece, fa della Plus-X una delle pellicole più longeve del mercato nonostante una grana più vicina a quella di una 200/400 ISO che a quella delle pari sensibilità.

Per ovviare ai limiti della Neopan SS, ho deciso di provarla con due rivelatori che dovrebbero esaltare le sue caratteristiche, ma anche migliorarne la grana ed esaltare il suo contrasto: l'Agfa Rodinal e l'Ornano Gradual ST-20. Del primo l'Agfa afferma che si tratta di un rivelatore "universale ad alta concentrazione É dotato di un'ottima nitidezza dei contorni... e il quale, variando la diluizione, può essere adattato ad ogni contrasto del motivo". Per avere un contrasto brillante ho deciso di utilizzarlo in diluizione 1+25. Del secondo la Ornano dichiara che si tratta di un rivelatore di uso universale, di altissima acutanza, grana molto fine e buona energia. Addirittura viene consigliato per le pellicole di alta sensibilità, proprio per aumentare il basso contrasto tipico di queste sensibilità. Anche per questo rivelatore decido di utilizzare la più comune diluizione 1+9. Entrambi i rivelatori, in ogni modo, diventano molto compensatori ad elevata diluizione.

Decido di partire dalle modalità d'uso consigliate dalle case: Agfa Rodinal 1+25, tempo di 7 minuti a 20¡ con agitazione continua il primo minuto, poi 30 secondi per ogni minuto di trattamento; Ornano Gradual 1+9, tempo di 9 minuti a 20¡, agitazione iniziale di 20 secondi, poi 10 secondi per ogni minuto di trattamento. I negativi cos" ottenuti ad un primo esame visivo sono molto buoni, entrambi con un Indice di Contrasto intorno a 0,60 (il gamma di 0,65 dell'Agfa è pari all'I.C. 0,60 ottenuto seguendo le indicazioni dell'Ornano).

IL TEST

Le foto sono state scattate con reflex Canon EOS 5 e 50, e l'esposizione (sempre la stessa) è stata misurata in spot con la EOS 5. Per le stampe (uso un ingranditore Ilford System Multigrade 35 con obiettivo Rodenstock Rogonar 50mm f/2.8) ho seguito due strade: alcuni dei negativi li ho stampati (13x18) su Ilford Multigrade RC IV con superficie perla, sviluppata in Ornano Normaton ST-18 in diluizione 1+7, altri li ho ingranditi per ottenere delle stampe 40x50, prendendo poi dei particolari di 12x8 su carta Kodak Polymax RC II satinata (Lustre), sviluppata sempre in Normaton St-18 diluito 1+7. Uso il Normaton in queste mie prove perché lo ritengo un ottimo sviluppo in quanto lavora tantissimo e dà ottimi neri neutri e profondi.

Dalle stampe sono emersi questi risultati: negli ingrandimenti 13x18 non emergono grandi differenze. Entrambi gli sviluppi mantengono le loro promesse: l'acutanza è elevatissima (molto maggiore di quella che lo sviluppo standard per eccellenza, e cioè il D-76, può offrire), la grana è invisibile, la resa tonale è eccellente e anche la latitudine di posa è notevole (in questo parametro il Gradual è leggermente in vantaggio). Buona per entrambi la capacità di lettura per le ombre.

Negli ingrandimenti maggiori, invece, emergono alcune differenze ed il Gradual, qui, si fa apprezzare di più. Infatti il Rodinal è famoso per la sua "nettezza" e non per la sua grana, ma viene battuto dal Gradual anche sul suo terreno di elezione: la grana è ovviamente più piccola, molto composta (e già la Fuji Neopan SS viene corretta in questo suo difetto), ma anche la nitidezza è maggiore di quella ottenuta dal pur ottimo Rodinal. In ogni caso con entrambi gli sviluppi la Neopan SS ha acquistato forza: quella fiacchezza di cui si è parlato all'inizio scompare e si ottengono ottime stampe anche usando filtrature normali, 2 o 2,5 gradi, mantenendo così quell'estensione tonale che rimane una delle sue caratteristiche migliori. In altre occasioni avevo usato la Neopan SS, sviluppandola in D-76 stock o diluito 1+1, e solo con la seconda modalità avevo ottenuto buone stampe, ma sempre ricorrendo a filtrature energiche (minimo 3,5) che avevano purtroppo limitato la sua grande gradazione tonale.

In conclusione posso affermare che la Neopan SS è un'ottima pellicola, facile da esporre ma non altrettanto da trattare: merita sicuramente qualche prova in più in fatto di abbinamenti con gli sviluppi per esaltare le sue caratteristiche e limitare i suoi difetti. Per quanto riguarda questo test sia il Rodinal, sia il Gradual hanno fatto un ottimo lavoro, con il prodotto della Ornano che si fa preferire per una grana più contenuta.

Per ultimo segnalo però un difetto tipico di tutta la produzione Fuji: la fragilità del supporto. Infatti, bisogna prestare molta attenzione nel maneggiare in C.O. la pellicola che mostra, purtroppo una certa tendenza a graffiarsi.

Sirio Ruchini © 04/2001