PORTRAIT PRO: BELLI SI DIVENTA
Test dello storico PortraitProfessional della "Anthropics Technology Ltd"

Rino Giardiello, aprile 2015

"Anthropics Technology Ltd" è un’azienda inglese di ricerca e sviluppo software orientata ai settori della grafica e della fotografia.

La società, nata nel 2000 da un gruppo di ricercatori della "Createc", ha iniziato realizzando software per aziende nel settore delle telecomunicazioni mobili, tra cui Nokia e Vodafone, per poi arrivare alla creazione di "PortraitProfessional", uno dei primi, se non il primo, software intelligente per l'elaborazione, la correzione e la miglioria dei ritratti. Recentemente "PortraitProfessional" è diventato "PortraitPro" ed è stato notevolmente migliorato per facilità e velocità d'uso.

Il software in prova.
Dalla prima versione di "PortraitProfessional" siamo arrivati alla versione oggetto di questo articolo, "PortraitPro" versione 12, edizione "Studio", che ritengo la più interessante ed è quella dal prezzo intermedio, tra la Standard e la Studio Max. Le tre versioni del programma, comunque, possono essere confrontate accuratamente qui.
Gli sviluppatori hanno inserito centinaia di foto di persone nel software che così ha "imparato" a lavorare sui volti ed a raggiungere la "consapevolezza", se così possiamo definirla, di quello che è l'aspetto umano e, diciamo così, del concetto di bellezza. Riuscire ad inserire in un software il concetto di bellezza non mi pare cosa da poco e, infatti, non sempre posso dichiararmi d'accordo con le scelte fatte in automatico dal programma, ma, senza voler andare sul filosofico, è ovvio che il concetto di bellezza è anche oltremodo personale (oltre che dipendere dalle necessità del momento, per il tipo di foto e la sua destinazione), e proprio per questo il software offre un'enorme possibilità di regolazioni manuali.

Cliccando sulla piccola schermata in alto, è possibile vedere alcune palette al 100%. Le possibilità di regolazione manuale sono tantissime.

PortraitPro Studio è un programma standalone e si può adoperare direttamente senza dipendere da nessun'altra applicazione, ma funziona anche come comodo plug-in che è possibile lanciare dal proprio programma di fotoritocco come, per esempio, i classici Photoshop o Lightroom). La finestra che si apre è esattamente la stessa e l'unica comodità è quella di non dover uscire da un'applicazione per passare all'altra, fare delle modifiche e poi eventualmente tornare al programma di fotoritocco. Questo, però, partendo dal presupposto di voler o dover lavorare ancora sulla foto, perché, in caso contrario, PortraitPro Studio è in grado di aprire i file RAW e li sviluppa anche bene (senza, ovviamente, nessuna possibilità di controlli avanzati come, per esempio, quelli di Adobe Camera RAW), quindi - fatte le modifiche al viso - la foto si potrebbe salvare senza passare per altri programmi. Attenzione che la versione più economica non è in grado di aprire i file RAW e non gestisce i TIFF a 48 bit, ma solo a 24.

La maggior parte delle volte il riconoscimento del viso (o dei visi) è immediato ed il programma chiede solo di specificare il genere e l'età. In basso è possibile vedere la finestra di lavoro di PortraitPro coi comandi ed il "Prima e dopo la cura".

Attenzione al riconoscimento della bocca e dei denti. Può capitare, in automatico, che l'area da sbiancare non sia riconosciuta correttamente (vedi foto a sinistra con la parte bassa più scura), ma basta correggere la selezione trascinando i vari punti con il mouse (cliccare sulla foto per vederla al 100%).

Come va?
Il programma può funzionare sia in modalità del tutto automatica che in manuale, con un'infinità di regolazioni di fino che permettono di raggiungere il risultato desiderato. Quindi massima soddisfazione per le regolazioni manuali - davvero abbondanti - anche se non sempre i comandi sono del tutto chiari, ma basta muovere i cursori per vedere immediatamente l'effetto nella finestra di anteprima. Su questo, onore ai programmatori perché il software gira bene ed è reattivo anche sui computer più datati che non utilizzano l'ultima versione del sistema operativo (lo abbiamo provato su un iMac di fascia media del 2009 e su uno del 2011, tanto per darvi un’idea). Insomma, dieci e lode alle possibilità di regolazione manuale ed ai risultati che è possibile ottenere anche senza troppa esperienza. Come se non bastasse, alla fine degli interventi si può intervenire con un pennello correttivo per gli ultimi ritocchi.

E in automatico? Non è possibile rispondere in maniera sintetica a questa domanda perché le variabili in gioco sono troppe e tutto dipende moltissimo dalla foto di partenza, dal tipo di soggetto e dai gusti. Credo che questi ultimi, in particolare, siano determinanti per arrivare ad esprimere un giudizio positivo o negativo. Per intenderci: avete presente l'attuale tendenza delle foto di moda, delle copertine delle riviste e delle rock star ad assumere un "aspetto patinato" (i soggetti sembrano di plastica), che ad un occhio un minimo smaliziato risulta smaccatamente artificioso e pesantemente ritoccato? Ebbene, se vi piace quel tipo di risultato, il programma in automatico ha riportato mia madre (che ha più di 80 anni) ai fasti dei cinquant'anni, anche se a me pare irriconoscibile e la preferisco così com'è, rughe comprese: preferisco toglierle 10 anni, non 30, altrimenti il risultato sconfina nel grottesco, un po' come avviene per tante attrici o cantanti che hanno esagerato con gli interventi di chirurgia plastica.

Con le persone anziane, salvo voler ottenere di proposito ringiovanimenti miracolosi ed improbabili, è bene intervenire manualmente per modificare/ridurre le correzioni automatiche effettuate dal software.

Sono intervenuto sulla foto di mia moglie (44enne anche se, come spesso avviene con le donne dell’Estremo Oriente, ha un aspetto molto giovanile) appena alzata per colazione, e non solo il software le ha tolto una quindicina d'anni, ma le ha anche conferito un aspetto curato ed un leggero make up. Anche qui, risultato ottimo da una parte, ma che ha stravolto il senso della foto dall'altra. Ecco perché, come dicevo, il giudizio finale dipende dai gusti e da quello che si vuole ottenere: non ho apprezzato l'eccessivo ringiovanimento ed il make up di mia moglie e non l'ha gradito neanche lei. Un difetto del programma? Assolutamente no perché, dopo aver lasciato fare alla funzione automatica, è possibile abilitare o disabilitare ogni cambiamento o attenuarlo, quindi nulla da eccepire: PortraitPro è un ottimo e completo software anche da questo punto di vista. L'unico problema è che, in fase di lavorazione, è facile non accorgersi delle eccessive modifiche, se non dopo aver salvato la foto e riguardandola dopo un po': stando davanti alla finestra del programma, si tende ad apprezzare la nuova versione nonostante si abbiano le due foto "prima e dopo la cura" una affianco all'altra. Per esempio, a me capita sempre di accettare e gradire l'eccessivo sbiancamento della parte bianca dell'occhio mentre poi, riguardando la foto salvata, mi pare un effetto da film dell'orrore.

Gli occhiali da sole possono confondere (giustamente) il programma, ma nessun problema: basta seguire passo passo le dettagliate istruzioni a schermo!

Qualche problema, invece, si verifica con i ritratti non frontali o se il soggetto indossa gli occhiali da sole, ma possono esserci delle indesiderate deformazioni del viso e dei lineamenti anche se la testa è molto inclinata o troppo di tre quarti. Ho riscontrato anche qualche problema coi lineamenti asiatici, in particolare gli occhi: probabilmente le centinaia di foto usate per “addestrare” il programma erano tutte di… visi pallidi come il sottoscritto. Visto che all’avvio il programma chiede se la foto da elaborare è quella di un individuo di sesso maschile o femminile, bambino o adulto, potrebbe essere un notevole miglioramento se venisse aggiunta la possibilità di specificare la gradazione del colore della pelle.
Non vengono riconosciute affatto le foto di profilo, cosa prevedibile visto che il software cerca occhi, naso e bocca senza trovarli. Molto buona, invece, la possibilità d'intervento semi-manuale coi ritratti "occhiali da sole e testa inclinata": il software, non trovando i lineamenti che vorrebbe, ci chiede di indicare prima il genere del soggetto (donna, uomo, bambina, bambino), poi l'occhio destro e l'occhio sinistro (ammesso che sia possibile intravederli dietro gli occhiali da sole), il naso e le labbra. Il risultato, tra aiuto del software e correzioni manuali, può essere molto buono, ma occorre prenderci la mano.

Situazione non facile, ma il programma non ha fatto una piega ed ha correttamente riconosciuto i due volti. Cliccare qui per vedere la schermata completa. In basso, l'ottimo risultato finale.

Ho sempre parlato di ritratti femminili perché sono - a mio avviso - tra i più complessi da aggiustare e sono quelli per cui lo si fa di più, ma il software lavora altrettanto bene con gli uomini ed i bambini. L'ho provato su una mia recente foto e l'intervento in automatico è stato ineccepibile, senza esagerare nell'eliminazione dei difetti della pelle.

Interessante la nuova funzione “Face Re-lighting” introdotta con la versione 12 del programma, che riesce a migliorare l’illuminazione sul viso e sui capelli in maniera professionale, ma da è starci molto attenti ed i risultati dipendono molto dalla foto originale (il programma è ottimo, ma non può fare miracoli). Un errore molto facile da compiere col miglioramento dell’illuminazione sul viso è che questa poi risulti innaturale col resto del corpo, ma questo vale anche per i cambi di incarnato e di lucidità della pelle (difetto che si vede molto spesso anche dal vivo quando le donne esagerano col trucco del viso ed è evidente lo stacco col collo).

Conclusioni.
Ottima la possibilità del software di riconoscere più volti, anche inclinati. Nel corso del test, molto approfondito, ho cercato di confonderlo dandogli la foto di due persone, una con la testa inclinata e parzialmente coperta, l'altra di 3/4. Il riconoscimento è stato istantaneo e perfetto.

Credo, dalle prove fatte, che il programma non riesca a riconoscere i visi solo quando i soggetti portano gli occhiali da sole o sono troppo di profilo. Nel caso si debba lavorare su più persone nella stessa foto, basta farle riconoscere tutte al programma all'inizio e poi lavorare volta per volta su ognuna (finiti gli interventi su un viso, si clicca su "Passa al viso successivo"). Insomma, un software davvero valido che può fare miracoli intervenendo in manuale. In tutte le prove del test, lavorando sempre con file da 24 Mpx, il programma non ha fatto una piega e non si è mai chiuso inaspettatamente come a volte mi è capitato, per esempio, con alcuni plug-in della Nik Software (specialmente quello per la riduzione del rumore). Pochissimi i difetti: interfaccia e comandi non sempre chiari, interventi sugli occhi eccessivi in automatico.

Il prezzo di circa 100,00 Euro (attualmente in offerta col 50% di sconto, quindi a meno di 50 Euro) per la versione provata "PortraitPro Studio" lo rende estremamente interessante ed abbordabile non solo ai professionisti, ma a tutti coloro che amano dedicarsi ai ritratti ed alla successiva post-produzione. Esistono, tuttavia, altre due versioni, la "PortraitPro: Standard” dal prezzo di € 59.90 (ora in offerta a € 29.95) e la "PortraitPro Studio Max", la più professionale, dal prezzo di € 199.90 ora in offerta a € 99.95.

Rino Giardiello © 04/2015
Riproduzione Riservata

Le differenze principali tra le varie versioni del software, i requisiti minimi di sistema ed i prezzi sempre aggiornati, sono disponibili nel sito del produttore.

Il test della versione 15 di Portrait Pro, è qui.