DIGICOM USB LINK
Una soluzione pratica e veloce per collegare computer di ogni tipo
Agostino Maiello, settembre 2001

Scambiare file di dimensioni generose è uno dei problemi che si presentano più spesso a diverse categorie di utenti di computer; in particolare i fotografi, sempre alle prese con corposi file TIFF, PSD e quant'altro (per non parlare delle immagini scaricate dalla digicamere), spesso desidererebbero poter trasferire senza troppi patemi d'animo file molto grossi da un computer all'altro senza ammattirsi tra problemi di compatibilità tra piattaforme, driver aggiornati e quant'altro.

Fino ad oggi, a parte l'ormai obsoleto floppy disk (la sua capienza è ridicola secondo gli standard attuali dell'immagine digitale; inoltre il lettore non è di serie su molti portatili, ed è ormai sparito dal mondo Macintosh), c'erano due modi per scambiare molti megabyte di dati: mettere i computer in rete, o usare un masterizzatore. Ogni soluzione ha vantaggi e svantaggi: una rete locale è veloce ed in fondo le schede di rete sono quasi ovunque, ma non sempre è possibile allestire una configurazione al volo: a parte un po' di difficoltà nel far dialogare Mac e PC, non è certo pensabile di presentarsi in un service o in una struttura similare e dire "inseritemi nella vostra LAN che vi passo le diapositive da stampare". In questo il masterizzatore è più flessibile, ma gli utenti di computer portatili non sempre lo possiedono; inoltre non sempre c'è il tempo di masterizzare i dati necessari, così come, infine, non sempre vale la pena farlo: perché buttare un CD per dieci o venti mega di file? D'accordo, un CD costa meno di duemila lire, e poi esistono i riscrivibili, ma se l'esigenza è sistematica, non occasionale, forse è il caso di cercare una soluzione diversa.

E questa soluzione c'è: si chiama USB Link, ed è prodotta da Digicom. L'idea è di una semplicità disarmante, di quelle che vi farebbero candidare l'ideatore al Nobel per la pace: un cavetto USB di un paio di metri in tutto, con al centro un piccolo scatolotto che incorpora quel minimo di circuiteria necessaria a fare ciò che ci aspettiamo, e cioè mettere in comunicazione due computer.

Diciamola in breve: con questo cavetto è possibile collegare in pochi minuti (ma davvero pochi) un computer ad un altro, ed usando la piccola utility fornita a corredo, abbastanza simile all'Esplora Risorse di Windows, si possono copiare dati da una macchina all'altra con il semplice "drag & drop".

Il prodotto si presenta in maniera spartana: una confezione di plastica trasparente che lascia intravedere il cavo, un CD-ROM ed il pieghevole con le istruzioni (presente anche in formato Adobe Acrobat sul CD stesso). L'installazione è banale: si collega il cavo ai due computer mediante la porta USB, si installa il driver, che automaticamente installa subito dopo anche l'utility PC-Linq, e si lancia il programma PC-Linq su entrambe (da notare che sul Mac si chiama "USB Databridge PPC"). Dopodiché ci si troverà dinanzi una schermata come quella indicata in figura, dall'uso decisamente intuituivo, e si potrà subito iniziare a lavorare.

La schermata sul Macintosh

La schermata sul PC/Windows

Quando abbiamo installato il prodotto, tra un un Mac ad un PC, per far "vedere" le due macchine è stato necessario riavviarne una. Noi abbiamo riavviato il Mac, ma non dovrebbe far differenza. Successivamente abbiamo aggiunto al test un portatile Windows, che si è collegato senza problemi (e senza riavvii) sia al PC che al Macintosh.

Il software a corredo comprende i driver per Windows (98, ME e 2000) e per Mac OS (8.6 o superiori), più alcune utility come WinZip, Acrobat Reader 4 ed il mitico BitWare che gli utenti PC più anzianotti ricorderanno, trattandosi di un programma di comunicazione molto diffuso a metà degli anni '90. La sua presenza si spiega col fatto che questo stesso CD contiene anche i driver di alcuni modem Digicom. Curiosamente, nel manualetto interno non c'è alcun riferimento al mondo Apple ed a differenza della confezione sembra dare l'impressione di un prodotto ristretto al mondo Windows; ma fortunatamente non è così, e diciamo fortunatamente non a caso, dal momento che questo prodotto ci sembra l'ideale proprio per gli utenti di ambienti misti Apple-Microsoft.

I pregi dell'USB Link sono evidenti: non è necessario configurare alcuna rete (o intervenire su una LAN già esistente), le porte USB le hanno praticamente tutti i computer, si può attaccare e staccare il tutto senza problemi anche a computer acceso, ci si può dimenticare del tipo di piattaforma adoperata (come detto, lo abbiamo provato su PC desktop, su PC portatili e su un iMac senza problemi di alcun tipo), e la velocità è più che buona: abbiamo copiato gli 82 MB dell'aggiornamento a Mac OS 9.2.1 in meno di due minuti (112 secondi, per i più curiosi), ed una cartella con una dozzina di file MP3 per un totale di 60 MB in meno di 80 secondi.

Abbiamo volutamente strapazzato l'USB Link per metterlo alla prova in una situazione volutamente critica. Dopo averlo installato e testato su un PC ed un Mac, abbiamo preso un portatile (Windows) e fatto un altro test. Prima abbiamo collegato il PC ed il portatile: all'accensione il portatile ha "visto" il Digicom, abbiamo installato il software, e dopo aver lanciato PC-Linq abbiamo potuto scambiare i primi dati. Bene. Subito dopo, a caldo, senza nemmeno chiudere PC-Linq sul portatile abbiamo staccato il cavo dal PC e lo abbiamo messo sul Mac. Abbiamo acceso il Mac, lanciato il programma, e dopo pochi secondi anche il Mac ed il portatile dialogavano tranquillamente. Insomma, l'USB Link è la soluzione ideale per i trasferimenti "al volo", anche perché il kit occupa poco spazio e si può facilmente sistemare, insieme a tutto il resto, nella classica borsa da computer portatile.

Ha dei pregi che molto spesso i produttori del mondo dell'informatica tendono a dimenticare: è un prodotto semplice che fa quello che deve fare, non richiede competenze particolari, e non è intrusivo nei confronti dei sistemi sui quali viene utilizzato.

Il prezzo è ragionevole: circa centomila lire. "Centomila lire per un cavo?", dirà qualcuno; no, rispondiamo noi, centomila lire per risolvere un problema, e chi lo ha (questo problema) sa bene che sono soldi ottimamente spesi.

Agostino Maiello © 9/2001
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