Approfondimento: fotografia e trasformazione
Come Berengo Gardin nel suo libro 'Italian' ci da una visione dettagliata di un'Italia che cambia e che è cambiata negli anni, Cesare Colombo in questo suo libro ricostruisce con parsimonia quarant'anni di vita e storia milanese. Racconta una città nel suo correre, nei suoi particolari, nella sua vita più nascosta.
Cesare Colombo sembra muoversi con circospezione attraverso panorami urbani lontani e spesso sconosciuti, a volte distanti da alcune realtà con le quali siamo abituati a convivere. Il suo libro nasce dall'interno, dalla visione introspettiva e attenta di una Milano che lavora, che corre, che si evolve nei volti e nei costumi, nelle abitudini. Il fotografo si immerge nella ricerca di quelle vedute interne che sono spesso nascoste e sconosciute; si avvia sui terreni di analisi che, forzatamente, vogliono affondare le loro radici in una ricerca sociale e di costume. Sotto una grana spesso visibile e sempre piacevole, sotto colori slavati e talvolta cupi, Colombo ripercorre le strade di una periferia degradata, entra nelle stanze di povere abitazioni, si addentra tra le catene di montaggio di fabbriche giganti, tra le folle dei supermercati e tra quelle dei concerti.
Un bello spessore sociale si riscopre nella visione complessiva di questo volume, un percorso formativo che svicola tra ambienti logori e panorami, tra le corsie di ospedali tristi ed i cortili di vecchie case di ringhiera, tra gli immensi parcheggi delle industrie dell'hinterland ed i volti della gente di periferia, tra le nebbie mattutine nelle strade deserte ed il traffico caotico delle ore di punta.
Non si risparmia i richiami politici Colombo, non se li risparmia nel momento in cui ci fa vedere bellissime immagini di manifestazioni, avvenimenti socio politici che sono, anch'essi, alla base della storia di questa città, di questo grande agglomerato urbano affogato tra grattacieli e fabbriche, tra i fumi e i rumori. Vengono poi gli anni sessanta e gli anni settanta raccontati da un occhio partecipe ecco gli scenari universitari, i funerali per i morti negli scontri in Via Larga, ecco il Politecnico occupato, ecco un '68 che brucia e piange sotto il fumo dei lacrimogeni della polizia. Le sue foto spaziano da piazza Affari ai mercatini di periferia, dall'abbandono che sembra regnare nei pressi di vie e quartieri lontani dal centro ai treni affollati nei controluci e riflessi di stazioni trafficate.
Una vita che corre e che si evolve, una Milano di un tempo si contrappone al caotico correre quotidiano dei nostri giorni. Il fotografo sembra raccontarci vite diverse e forse città diverse; sembra voler marcare le differenze di carattere e di vita, l'evoluzione borghese del proletariato urbano. Ci narra le abitudini di una volta e ci mostra al tempo stesso una trasformazione tecnologica e informatica che porta con se una metamorfosi quasi scontata negli usi e nei costumi di una città sempre più spinta verso l'Europa.
Cesare Colombo, nato nel 1935 pubblica le sue prime immagini tra il 1956 e 57 per le riviste Fotografare e Ferrania. Da allora si occupa di una fotografia d'impostazione sociale lavorando tra l'altro con colleghi come Gianni Berengo Gardin e Toni Nicolini. Collaborerà con gli editori Fabbri, Motta, Longanesi. Nel 1984 avverrà il decisivo incontro con Gli Alinari. Ha di recente collaborato alla cura dell'importante mostra "Un paese unico, Italia 1900-2000", in esposizione a Roma fino alla fine di gennaio dopo l'importante tappa Newyorchese.
Andrea Casiraghi © 01/2000
Riproduzione Riservata
Milano, Veduta Interna. Fotografie 1953-1990
Dettagli del libro
Titolo: Cesare Colombo-Milano. Veduta interna. Fotografie (1953-1990)
Autori: Stajano C., Valtorta Roberta
Editore: Alinari IDEA
Pagine: 160
Prezzo: Euro 36.15
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