"Sono un viaggiatore e un osservatore intensamente curioso che cerca di scoprire molte cose che non ha avuto alla ricerca del tentativo di riconoscere quel poco che potrebbe appartenergli, ma che non avrà mai. Al primo impatto la curiosità si è trasformata in un vero interesse verso il popolo Khmer, con lo scopo finale di creare un progetto fotografico a sfondo sociale, cioè di documentare i Cambogiani, ritrarli e coglierne le essenziali gestualità, così da far comprendere meglio la loro quotidianità. Quello che mi ha immediatamente impressionato è stata la grande disponibilità e la gentilezza dei Cambogiani, a loro volontà di capire la nostra lingua e di assecondare le mie non facili richieste, frutto di altri interessi rispetto al comune turista. Italiano e di una certa età, abituato a gestirmi da solo e sempre in discussione, le mie richieste e la mia personalità hanno sempre incuriosito i Khmers, i quali, culturalmente abituati da sempre al gioco e alle scommesse sono disposti a coinvolgersi nel mio modo di comunicare."
"Una mia presenza ravvicinata, un diretto faccia a faccia. La scelta della fotografia a colori è legata al fatto che la mia ricerca non era basata sulla drammatizzazione dell'attuale stato sociale degli abitanti della Cambogia, ma volevo documentare il paesaggio con le genti, con tutti i loro colori. Dare una visione "reale" non astratta."
Ed è questa la visione che traspare dalle foto di Lorenzo Merlo, una documentazione che definirei "tranquilla" e senza alcuna enfasi: potrebbero essere le foto di una nostra visita ad un parente lontano, foto scattate solo per ricordare senza aggiungere nulla che non sia già presente nella foto, delle fotoricordo nell'accezione positiva del termine. Scrive, infatti, Marco Del Corona nella sua prefazione del libro:
"E poiché un Paese non è un museo ma è carne e vita (e dolore e speranza e disperazione e perenne rinascere) ecco che inseguirne lo spirito significa fidarsi delle persone, provare a impossessarsi della geografia di colori, forme, movimenti plasmati dai corpi dei Khmer. La grazia di una donna che, di spalle, marca la schiena e fa guizzare il collo sottile per cingersi il sarong dopo il bagno della sera vale la più preziosa delle iscrizioni in pali. La strafottente smorfia del poliziotto, corazzato nella sua divisa inamidata, ricapitola venti, trent'anni di storia. La docile resa incisa nella posa del minatore squassato dalla calura tropicale o un corpo di donna, splendido e violato, in attesa, dentro il cubicolo foderato di poster, non sono meno eloquenti dell'ennesimo, minuzioso rapporto sullo stato dei diritti umani."
Un occhio intelligente e una macchina fotografica umile, quelli di Lorenzo Merlo, per mostrarci ciò che avremmo visto come se fossimo stati insieme a lui senza filtri, interpretazioni e drammatizzazioni.
Rino Giardiello © 04/2008
Riproduzione Riservata
L'Autore:
Lorenzo Merlo nasce in Italia nel 1935. Diplomato in fotografia presso il "New York Institute of Photography", nel 1974 diviene direttore della fondazione Canon ad Amsterdam. Direttore artistico della biennale fotografica "Amsterdam Foto" e per la biennale fotografica "Torino fotografia" nel 1985 e nel 1987. Nel 1985 fonda la rivista "Camera International" pubblicata a Parigi. Nel 1898 e 1989 cura la parte fotografica per il museo "Galleria d'Arte Moderna" a Bologna. Vive e lavora ad Aosta.
Altri libri di Lorenzo Merlo:
- "Le donne hanno radici nella luna"
- "Luoghi e memorie"
- "Cubani"
- "Women of India"
SCHEDA LIBRO
Titolo: Khmers di Cambogia. Ediz. italiana e inglese
Autore: Merlo Lorenzo; Del Corona Marco
Prezzo: Euro 36,00
ISBN: 8890298804
Data di pubblicazione: 2007
120 pagine tutte a colori, formato
Casa Editrice: Edizioni Riva www.edizioniriva.com
E-mail: edizioni@edizioniriva.com