Abbiamo visto in anteprima “Rarefaction”, il nuovo libro di Carlo Riggi, curato da GT Art Photo Agency e prodotto da EtaBeta Edizioni.
Il volume, in un formato rettangolare agile ed elegante, ospita 69 fotografie in bianco e nero, molto ben stampate. Sono tutte immagini forti, dense, pietre miliari di un percorso visuale che si sostiene senza l’ausilio di testi, ridotti all’essenziale.
L’idea di rarefazione permea in modo coerente tutto il libro, la cui fruizione è un’esperienza intensa, a suo modo catartica. Le fotografie sembrano procedere implacabilmente verso l’estinzione del tratto, accompagnando il fruitore in un sofferto percorso introspettivo. Alla fine, resta una inaspettata sensazione di pienezza. Come se questa esperienza di progressiva rarefazione ottenesse di fare emergere contenuti emozionali pulsanti, ben presenti e vivi, più di quanto una certa anestesia dello sguardo, frutto anche della sovraesposizione mediatica, ci lasci ormai intravedere.
Ne abbiamo parlato con l’autore.
Rino Giardiello: Dopo gli apprezzatissimi “L’esuberanza dell’ombra” e “Di lemmi fotografici”, un libro di fotografie.
Carlo Riggi: Il mio rapporto con la fotografia si è sempre diviso tra il versante speculativo e quello fotografico in senso stretto. Dopo aver scritto i saggi che hai citato, avevo voglia stavolta di dare spazio alle immagini. Il libro è frutto di una ricerca durata circa 5 anni. Non è un libro a tema – come sai, detesto il concetto di “tema” -, è un luogo nel quale hanno trovato spazio ed espressione le istanze creative che mi hanno attraversato negli ultimi anni.
Rino Giardiello: Perché “Rarefaction”?
Carlo Riggi: Come sempre, per me la fotografia si muove in parallelo con i miei moti dell’anima, di cui rappresenta ad un tempo il sintomo e la cura. Questo libro racconta di un bisogno profondo di ritrovare una sorta di perifericità, dopo un periodo in cui, per motivi personali e professionali, mi sono sentito esposto più del dovuto. Esprime la mia esigenza di trovare spazi e tempi ampi, nei quali perdermi e ritrovarmi, ripristinare la mia vocazione all’insaturità, la ricerca di una nuova limpidezza dello sguardo. Un desiderio di rarefazione, spinto fino quasi alla scomparsa. Desiderio pericoloso, per certi versi, ma che la fotografia mi ha aiutato a contenere entro accettabili limiti di sanità.
Rino Giardiello: Il libro ospita pochissimo testo.
Carlo Riggi: Ho scritto e detto molto sulla fotografia, in questi anni, anche attraverso gli articoli di Nadir Magazine. Adesso ho voluto lasciare spazio alle immagini. A parte una poesia di Giusy Tigano, a cui tengo moltissimo, che con sopraffino dono della sintesi sembra racchiudere, custodire e ritradurre il senso dell’intero volume, come intere paginate di testi introduttivi non avrebbero saputo fare.
Rino Giardiello: Mi ha colpito la tua idea di lotta contro la bellezza.
Carlo Riggi: Stiamo assistendo ad una impressionante deriva estetizzante. I social sono pieni di foto bellissime, straordinarie, stupefacenti, una corsa al sensazionalismo che rischia di trasformarsi in una insignificanza dei percorsi, annegati come siamo nello stupore annichilente di un momento, o di un like. C’è uno strapotere della bellezza stereotipata che, secondo me, va contrastata con un approfondimento dei percorsi e della loro sofferenza, e una attenuazione dell’effetto performance. La bellezza è una tentazione costante per ogni fotografo. Parlo ovviamente di quella tendenza a riprodurre un estetismo di facciata, spesso stereotipato. La mia battaglia contro la bellezza è in realtà battaglia contro la volgarità, e la ricerca di un’altra bellezza: rarefatta, ma anche più piena e duratura.
Rino Giardiello © 05/2018
Riproduzione Riservata
RAREFACTION
Libro fotografico di Carlo Riggi
Formato 21x29cm, Copertina rigida
158 pagine, 69 fotografie in bianco e nero
Carta Fedrigoni Symbol FreeLife satin 150gr
Edizione EBS Print
Editing e veste grafica a cura di GT Art Photo Agency
Prezzo Euro 28,00
ISBN 978-88-93493-92-5
Acquistabile sul sito GT Art