Sono rimasto un po' perplesso nell'avere tra le mani i primi due numeri della rivista "Asferico". Innanzitutto il formato: come grafico adoro i formati "strani" e le soluzioni più ardite ed originali, ma, come lettore, preferisco le riviste che si tengono bene in mano e che, all'occorrenza, si possano leggere a letto. Beh, nonostante le apparenze, "Asferico" risponde a questi requisiti.Perché il nome "Asferico" per una rivista di fotografia naturalistica?
Risponde Luciano Vinco, direttore e "papà" di "Asferico": "Le ottiche con elementi asferici sono generalmente di qualità superiore. Scegliendo questo nome non abbiamo la pretesa che il nostro lavoro raggiunga la perfezione (anche se facciamo il possibile per ottenere un buon livello qualitativo). Preferiamo considerare questa denominazione relativamente ad un altro aspetto: ci impegniamo affinché i nostri servizi, i nostri racconti riproducano il più fedelmente possibile la realtà".Perché questo strano formato?
"Il formato 24x36 è senz'altro il più utilizzato nel campo della fotografia naturalistica. Le prestazioni dei corpi macchina, la luminosità delle ottiche (nonché l'introduzione di accorgimenti per stabilizzarle), la varietà delle pellicole e l'autofocus fanno di questo formato il più versatile ed idoneo. In base a queste considerazioni, tenedo presente che la maggior parte delle foto 24x36 vengono impressionate orizzontalmente, "Asferico" si propone con un formato ad "album", dove le foto, una volta ingrandite, trovano il loro naturale spazio senza dover subire dei tagli eccessivi".Asferico: semestrale di fotografia naturalistica e birdwatching
Ed. Luciano Vinco
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