HO 4000 EURO: LEICA Q Typ 116, SONY RX1 R o A7R II?
Qualche considerazione in attesa delle prove sul campo

Rino Giardiello, giugno 2015

Il settore delle fotocamere compatte full frame di qualità è destinato a crescere e questo si capisce, oltre che dal successo della felice intuizione di Sony, assoluto precursore per quanto riguarda le full frame mirrorless, anche dall'ingresso nel mercato delle "economiche di qualità", da parte di Leica.
La parola "economiche" è scritta tra virgolette come è giusto che sia visto che né la Leica Q Typ 116, né la Sony A7r II, possono definirsi tali coi loro prezzi che sfiorano i 4000 Euro (la Sony in realtà costa sensibilmente di meno ma, ovviamente, bisogna mettere in conto un obiettivo). Le due fotocamere di cui sto parlando non sono esattamente in competizione per le caratteristiche, ma per il prezzo. La Leica andrebbe più confrontata con la Sony RX1 R, ugualmente compatta e dotata di ottica fissa Carl Zeiss Sonnar 35/2, ma questa costa "solo" intorno ai 2500 Euro (la vecchia RX1 si trova ormai a meno di 2000; si noti però che la Sony non ha un mirino incorporato), ma, appunto, questo articolo (che è più che altro una sintesi delle riflessioni che sono scaturite durante una conversazione tra addetti ai lavori) non a caso lo abbiamo intitolato “cosa possiamo comprare con 4000 Euro”?

Leica Q Typ 116
Dopo la serie T, arriva la serie Q caratterizzata dal non avere il display touchscreen come elemento centrale d'uso della fotocamera. La Leica Q Typ 116 è una compatta bellissima, molto "stile Leica" e ben realizzata. Tra design, rifiniture, bollino rosso e la scritta "Leica Camera Wetzlar Germany", non manca di farsi guardare ed ammirare. Le prestazioni sulla carta sono eccellenti: sensore full frame, ottima gamma dinamica, alte sensibilità (si spera con una resa migliore di quella a cui Leica ci ha abituati), mirino elettronico di alta qualità (no, non c'è il classico mirino Leica a telemetro, ma questo è ottimo), autofocus e messa a fuoco manuale molto precise, e - dulcis in fundo - l'obiettivo Leica Summilux Asferico da 28mm F/1.7 dotato di una bella ghiera di messa a fuoco manuale.

Questa Leica, in fondo, ricorda le Leica M a pellicola più della serie M digitale: piccola e semplice nelle linee, gusto retrò come le Fuji serie X100 (ops, forse dovremmo dire "come le Leica" a cui anche Fuji si è ispirata e deve buona parte del suo successo, nonostante i prezzi spesso troppo elevati in rapporto alle, pur buone, prestazioni). Lo stile delle vecchie fotocamere a telemetro che hanno fatto la storia della fotografia 35mm è inconfondibile, che piaccia o meno, e la piccola Leica Q Typ 116 di fascino ne ha da vendere. Il corpo, in magnesio e alluminio, è ben bilanciato e si impugna bene. I pochi comandi sono tradizionali e dove, almeno i vecchi fotografi, si aspettano di trovarli, ma la sorpresa è nel menu, estremamente semplice ed intuitivo che non costringe ad ore di navigazione per trovare la funzione desiderata.

Molto particolare la scelta di Leica di dotare la fotocamera di un’ottica fissa da 28mm contro i classici 35mm. La focale di 28mm è ormai decisamente grandangolare con tutto ciò di buono e di cattivo che può comportare: da una parte privilegia le foto di interni, paesaggi e street photography, dall'altra rende impossibile fare ritratti che non siano ambientati. Leica però compensa questo limite grazie alla ridotta apertura di F/1.7 che, alle brevi distanze, consente di ottenere uno sfocato notevole anche se la resa di un viso a distanza ravvicinata con una focale da 28mm non è il massimo. La resa di questo 28mm è ottima, distorsioni molto ridotte, resa nitida e brillante, forse troppo contrastata per i vecchi appassionati del marchio, ma senza dubbio di assoluta eccellenza per quelli che sono gli standard moderni. Dimenticatevi la resa delle vecchie ottiche Leica M dei colori molto equilibrati e degli sfocati pastosi e graduali: questo 28mm è decisamente "aggressivo", ma resta comunque di "resa tedesca" grazie al notevole senso di tridimensionalità delle immagini e, comparato ad obiettivi simili di "scuola giapponese", è considerabile pur sempre pastoso. Ben 3 elementi asferici ottimizzano la resa a tutti i diaframmi e riducono al minimo le aberrazioni.

La sensibilità va da 100 ISO a 150mila (sì, avete letto bene: 150mila! Ma ormai tutti i sensori stanno decollando verso tali sensibilità anche se la resa è ancora - a mio avviso - solo per emergenze) con una qualità dichiarata buona sino a 32mila. Purtroppo non ci è stato possibile verificare la reale qualità a 32mila ISO, ma ci proponiamo di farlo in futuro con una approfondita prova sul campo. C'è da dire, comunque, che - grazie all'obiettivo molto luminoso - non è necessario salire troppo con le sensibilità se non per scelte personali o scopi creativi perché, con 6400 ISO, si scatta praticamente dappertutto già con un obiettivo F/2.8. L'otturatore è tradizionale sino al tempo di 1/1000 ed elettronico per i tempi più veloci.

Il sensore da 24Mpx è moderno e lo è anche il software che gestisce il tutto. Il processore è lo stesso che la Leica utilizza sulla sua medio formato digitale, un velocissimo "Maestro II" dotato di tutte le più moderne funzioni come il focus peaking ed il Wi-Fi. Lo stesso processore dà le ultime aggiustatine alle aberrazioni del pur ben corretto obiettivo 28mm F/1.7 ed i risultati sono egregi, cosa del resto abbastanza facile quando il sistema è chiuso ed ottimizzato per un solo obiettivo.
Anche se oggi si tende ad adoperare sensori con maggiore risoluzione, 24Mpx (come per le Sony A7, A7 II e A99) sono più che sufficienti per avere una elevatissima qualità ed effettuare abbondanti crop nella stragrande maggioranza dei casi.
Come nelle Sony serie A7, manca un comodo flash incorporato, cosa che, invece troviamo nelle RX1.
Peso e dimensioni superiori a quello che ci si aspetta da una compatta - 130x80x90mm con un peso di ben 640 g - un po' eccessivi se comparati alla Sony RX1 che però, lo ricordiamo, non è dotata di mirino elettronico.

Sony RX1 R
Ha il grosso difetto di chiamarsi Sony e di costare "solo" 2500 Euro (anche qualcosa in meno, a cercare online), il che le impedisce di diventare uno status symbol o un oggetto del desiderio (aggiungete anche la mancanza di un mirino tradizionale o almeno elettronico e vedrete molti fotografi fare smorfie di disappunto), ma è una fotocamera eccezionale sin dalla precedente versione, la RX1 già provata su Nadir, che ora ne costa meno di 2000. Con tutto il rispetto per Sony e Leica e le loro eccellenti fotocamere con altrettanto eccellenti ottiche, quelle cifre sono eccessive per una compatta dotata di ottica fissa, ma - ovviamente - questa è un'opinione personale. Spenderei ben volentieri 1000 Euro per avere, come tanti anni fa, una Contax T - piccola, tascabile, pieno formato, e dotata di una eccellente ottica fissa Zeiss Sonnar 38/2.8 - ma 2000 o addirittura 4000 proprio no. Arrivato alla soglia dei 2000 Euro e passa, inizio a prendere in considerazione la possibilità delle ottiche intercambiabili e di avere un corredo piccolo, leggero e compatto come potevano essere, ai tempi della pellicola, le Leica M o le Contax G.
La RX1 R, rispetto alla RX1 "normale", offre le stesse funzioni e la stessa risoluzione, ma il sensore è privo del filtro anti-aliasing il che consente di ottenere una maggiore nitidezza. Stabilizzatore ottico, obiettivo Carl Zeiss 35mm F/2, video HD, le due RX1 offrono risultati eccellenti in un corpo piccolo, leggero e molto ben realizzato. Alla luce dei prezzi attuali, direi quasi che i 2000 Euro della RX1 possano essere molto convenienti per chi vuole una compatta di elevatissima qualità investendo il resto del capitale sul proprio corredo reflex. Davvero compatta e leggera: 113,3x65,4x69,6mm in 482 g di peso con batteria.

Sony A7R II
Forse il sogno di tutti gli utilizzatori di piccole mirrorless full frame: il solito corpo piccolo e ben realizzato della serie A7 con il leggero restyling della A7 II, ma con un nuovo sensore che la colloca ai vertici della categoria: un CMOS retroilluminato, il primo al mondo, da 42,4 Mpx e la stabilizzazione a 5 assi già vista sulla A7 II. I miglioramenti rispetto alla vecchia A7R sono dappertutto, dall'autofocus con "phase detection", molto più veloce e preciso del precedente, in grado di funzionare anche con ottiche di terze parti, ai video 4K ed un otturatore elettronico (finalmente!) silenzioso.

Il prezzo previsto per il solo corpo, sui 3000 Euro, rende molto interessante e competitiva la A7R II che, una volta dotata di un'ottica originale di pregio, arriva a costare circa 4000 Euro come la Leica Q, ma con il grosso vantaggio delle ottiche intercambiabili, sia originali che non, oltre al poter recuperare tutte le vecchie ottiche nel cassetto o di comprarne altre nei mercatini. Con lo Zeiss 35/2.8 la A7R II è compattissima: non ai livelli della RX1, ma se la batte con la Leica Q: 127x96x60mm per 625 g. Purtroppo, come per la Leica, manca un flash incorporato che può fare comodo come flash di schiarita o per migliorare alcune immagini (non certo perché ci si trovi in difficoltà con la sensibilità).

Il display ed il mirino elettronico sono ai massimi livelli, come pure la gamma dinamica e le funzioni. La A7R II dovrebbe essere commercializzata nel mese di agosto ed appena il nostro corrispondente da Taiwan ne avrà una a disposizione avremo modo di pubblicare un’approfondita prova su strada.

Conclusioni
Avere 4000 Euro sull'unghia non è da tutti, ma devo dire che sia la Leica Q Typ 116 che la Sony A7R II sono due fotocamere eccezionali in grado di sbalordire per la qualità delle immagini. Scegliere l'una o l'altra, a parte eventuali preferenze per un marchio, dipende soprattutto dal volere la possibilità delle ottiche intercambiabili o no. Inoltre il confronto con la RX1 vale fino ad un certo punto, data la diversa focale in dotazione ed il fatto che la Sony abbia già qualche annetto sulle spalle. Personalmente, puntando ad una compatta full frame ad ottica fissa, sceglierei qualcosa di ben più economico e comprerei la Sony RX1 che, oltretutto, può fregiarsi davvero del titolo di "compatta" ed ha anche il piccolo flash incorporato che può fare comodo nelle tante situazioni in cui, appunto, si porta una compatta (anche la birra in un pub molto buio con gli amici).

Rino Giardiello © 06/2015
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