PresenzAssenza
Progetto e mostra di Carlo Riggi e Marcello Volpi
Pierlamberto Ripesi, luglio 2003

Marcello Volpi e Carlo Riggi hanno condiviso un progetto di ricerca fotografica intorno al tema del vuoto. Il risultato, un interessante rimando di suggestioni tra le immagini dei due autori, sarà presentato a settembre a Treviso

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PresenzAssenza, la personale di Carlo Riggi e Marcello Volpi (Treviso, Galleria web Art, dal 6 al 19 settembre) è una rigorosa indagine di criminologia esistenziale.
Entrambi, con mezzi formali solo apparentemente diversi, svolgono un'affascinante esplorazione sui luoghi (fisici e mentali) del quotidiano, con risultati di assoluta felicità esecutiva.

Riggi, attingendo alla vocazione (ed all'amore) per il reportage, propone immagini di spazi deserti, con l'apparente freddezza di chi fotografa il luogo ove è avvenuto un delitto.
I saloni, i sottopassi, gli interni borghesi, i vagoni ferroviari, tutti luoghi a vocazione di folla, vengono privati della presenza umana. Impongono, così, a chi li guarda, una meditazione sull'indifferenza e l'assoluta vanità con cui officiamo il rito della convivenza quotidiana.

Volpi, fedele al suo tradizionale bianco e nero, affonda invece la propria indagine nell'universo mentale di ciascuno.
Con cura da anatomopatologo, seziona, scompone e poi ricompone le immagini in una continua rilettura che è nel contempo reale ed onirica. Molti canoni formali vengono apertamente violati, ne escono immagini mai di maniera, quasi graffiate, sempre estremamente rigorose.
L'autore intona una nenia che ci accompagna nel sogno. La lezione di Giacomelli appare maturata, assorbita e divenuta l'occasione per l'elaborazione di un'estetica sicuramente originale.
Per entrambi una prova di maturità artistica.

Pierlamberto Ripesi © 07/2003
Riproduzione Riservata

Galleria web Art - Barchessa Villa Quaglia, Viale XXIV Maggio 11 Treviso
dal 6 al 19 settembre 2003 - info: www.arteit.it

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Sussurri...

"Se ci fermiamo ad ascoltarle, in certe immagini possiamo percepire dei
suoni, sussurri, il flebile brusìo dell'assenza".
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Nel mistero della Soglia
 
"Allora mi sveglio dal sogno
e mi rallegro della luce,
seppur di malinconico giorno;
perché la soglia è paurosa
e ogni passo è una croce"
(F. Pessoa)