TEST CANON POWERSHOT D30
Una compatta subacquea digitale economica e di buona qualità
Rino Giardiello, maggio 2016

La Canon Powershot D30 si trova sui 200-230 Euro ed è piccola, simpatica e dalle caratteristiche interessanti che la rendono adatta sia per le foto e riprese subacquee che in condizioni ambientali molto difficili. Qui il nostro confronto con altre compatte subacquee della stessa fascia di prezzo.

La Canon Powershot D30 si impugna bene nonostante le ridotte dimensioni grazie alla generosa "guanciotta" in gomma e pesa solo 195 grammi. Il sensore da 1/2.3" HS CMOS ha "soli" 12,1Mpx, oggi un valore reputato quasi basso ma in realtà buono e 12,1Mpx sono più che sufficienti per scattare ottime foto e girare video alla risoluzione massima di 1080p in Full HD dotato di Super Slow Motion.

Lo zoom della Canon Powershot D30 è ottico, un vero zoom 5x (è doveroso sottolinearlo in quanto molte compatte economiche hanno in realtà una focale fissa e lo zoom digitale come i cellulari) e va da 28mm a 140mm (equiv.), il che vuol dire che copre da un grandangolo considerato "normale" ad un buon teleobiettivo. Occorre però precisare che, se fuori dall'acqua la focale da 28mm è più che sufficiente, sott'acqua le cose cambiano e 28mm diventano meno grandangolari.

Altro limite di questo zoom è la sua luminosità: F/3.9 in posizione grandangolare e F/4.8 in posizione tele, valori senz'altro non eclatanti e la maggior parte delle dirette concorrenti offre almeno uno stop in più. In compenso è dotato di stabilizzazione ottica e di software Intelligent IS che promette di riconoscere e distinguere le situazioni di ripresa in acqua e fuori, adeguando il suo comportamento di stabilizzazione.

La Canon Powershot D30 resiste a cadute fino a 2 metri ed al freddo fino a -10°C ma la caratteristica più interessante è che, oltre ad essere antipolvere, può scendere sino a 25 metri di profondità, valore ottimo per la fascia di prezzo. E' dotata, come ormai è prassi per le fotocamere di questo tipo, di GPS e tiene traccia delle tappe del viaggio, ma non di Wi-Fi che pure sta diventando una dotazione standard vista la necessità improrogabile (sic!) di condividere subito le foto con amici e parenti sui Social.

Contenuto della confezione: fotocamera, cinturino da polso WS-DC8, batteria ricaricabile NB-6LH, caricabatteria CB-2LYE, cavo AC, kit manuale dell'utente.

In mano.
La Canon Powershot D30 ha un solo colore, un bel blu che richiama la sua vocazione marina e si distacca dal solito giallo tipico delle fotocamere subacquee, scelta già fatta da Canon nel 2000 con la sua AS1 Sub già provata su Nadir. I pulsanti sul tetto sono pochi (accensione/spegnimento, pulsante di scatto e registrazione video) mentre sul dorso ci sono i consueti comandi che siamo abituati a trovare sulle fotocamere digitali. Sul fondo e sul lato ci sono due sportellino a tenuta stagna che proteggono batteria, scheda di memoria e le prese USB e HDMI. Gli sportellini sono abbastanza duri e difficile da aprire, soprattutto non avendo le unghie abbastanza lunghe. La lente dell'obiettivo è a filo della scocca per evitare di danneggiarla in caso di urti. La fotocamera è fornita con un indispensabile laccio da polso come lo era a suo tempo la AS1 Sub. La qualità dei materiali è molto buona e Canon è riuscita a ottenere una fotocamera bella, resistente e funzionale.

Sul campo.
L'autofocus a 9 punti più uno centrale è abbastanza rapido e svolge bene il suo lavoro sia in modalità normale che in quella ad inseguimento senza incertezze. Grazie al piccolo sensore da 1/2.3" e la conseguente profondità di campo delle ottiche, è davvero difficile avere foto fuori fuoco. La durata della batteria è più che sufficiente per un cospicuo numero di scatti (circa 300) ed ore di registrazione video, ma l'uso del GPS la riduce drasticamente. L'utilizzo completamente automatizzato permette a chiunque di adoperare la Canon D30 senza problemi e di ottenere subito foto bene esposte ed a fuoco. Non dispone di mirino ottico, ma il display posteriore è di buona qualità e dispone della modalità "Luce Solare" che consente di scattare e rivedere le foto anche in pieno sole.

La resa dell'obiettivo.
Non è male, ma non è neanche esaltante. Fa il suo dovere in maniera adeguata al prezzo, ma lo zoom è troppo poco luminoso e troppo morbido senza lavorare un bel po' in postproduzione. I bordi, sempre abbastanza modesti, diventano inguardabili in posizione macro ad 1 solo centimetro dalla lente frontale con l'obiettivo in posizione grandangolare. Non è l'obiettivo che mi piacerebbe usare per scattare le mie foto di viaggio, ma per le foto al mare e sott'acqua è sufficiente. I colori un po' spenti, uniti al bilanciamento del bianco in automatico troppo pessimista in piena luce (ma ottimo in luce artificiale), contribuiscono ad una qualità delle foto che non mi piace senza postproduzione.

Il rumore in poca luce dà il colpo di grazia alla Canon D30: da 100 a 400 ISO la resa è buona ma, a causa della scarsa luminosità dell'obiettivo, è facile dover usare sensibilità più alte ed a 1600 e 3200 ISO le foto sono buone solo per il web e la condivisione sui Social. Da segnalare che la massima risoluzione del sensore è di 4000x3000 pixel per cui viene sfruttata appieno solo fotografando in formato 4:3. Volendo usare un formato più panoramico o addirittura usare il 16:9 per vendere le foto sui moderni televisori, la risoluzione diminuisce perché si sfrutta solo una parte del sensore.

Ma non è per scattare foto di ottima qualità in città e nei viaggi che si compra la Canon D30, per cui va esaminata la resa nelle foto sub ed è qui che arrivano le (buone) sorprese. Al mare, sott'acqua o in canoa, nelle foto d'azione, ci si sofferma di meno sui particolari, non si contano di certo le linee per millimetro né si controlla la qualità dei bordi, e le foto scattate con la Canon D30 fanno la loro bella figura e sembrano più nitide (credo che il software, riconoscendo la situazione di ripresa, aumenti la saturazione e la nitidezza). Il software della Canon D30, come dicevo, riconosce la differenza tra foto sott'acqua e fuori dall'acqua ed adegua il bilanciamento del bianco aggiungendo del rosso nelle foto in immersione. Purtroppo questo passaggio non è sempre perfetto ed è facile ottenere delle foto troppo rosse o troppo blu. Nulla che non sia facile da rimediare in postproduzione, ma la Canon D30 dovrebbe essere una compatta totalmente automatica per persone non esperte che quindi utilizzano le foto così come escono dalla fotocamera. Più convincente la resa video in Full-HD, ma la parte audio è davvero scadente, comparabile a quella degli smartphone della scorsa generazione.

Conclusioni.
La Canon D30 è senz'altro un'ottima compatta subacquea in rapporto al prezzo di vendita: graziosa, robusta e facilissima da adoperare. Mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista fotografico, soprattutto nelle foto di uso generico, ma la resa in automatico è altalenante e l'obiettivo e troppo morbido per i miei gusti. I tempi di risposta sono buoni anche se non eccellenti: non è un problema per le foto di famiglia al mare, ma lo dipende se si fotografa lo sport. Peccato per la mancanza del Wi-Fi, ormai uno standard, ma per circa 200-230 Euro è difficile poter ottenere di più anche se preferirei aggiungerci qualcosina ed acquistare un modello più performante (vedi tabella comparativa fotocamere digitali compatte subacquee).

Rino Giardiello © 05/2016
Riproduzione Riservata