TEST NIKON 18-35 F/3,5-4,5
Andrea Ranalli, giugno 2001

Con la primavera la Nikon ha annunciato una importante serie di novità per cercare di rafforzare la sua posizione di prestigio nel mondo fotografico sia tradizionale che digitale. Al fianco degli annunci più prestigiosi, la nuova serie di filmscanner e la fotocamera FM3A, ecco così comparire sugli scaffali dei negozi anche alcuni nuovi obiettivi. I più interessanti sembrano essere il 18-35/3,5-4,5 ed il 24-85/2,8-4.

Alcune foto scattate con il 18-35 in giro per Roma. La versatilità di uno zoom del genere è davvero incredibile.

Oggetto di questa prova su strada è il Nikon 18-35 F/3,5-4,5, uno zoom che per caratteristiche e prezzo ha le carte in regola per diventare un vero bestseller della sua categoria. Questo nuovo prodotto va infatti a colmare una lacuna del sistema Nikon, offrendo finalmente uno zoom che per la sua escursione promette di essere utile sia per il reportage sia per la fotografia di viaggio, ad un prezzo però accessibile anche ai fotoamatori che non possono, o non vogliono, spendere la cifra necessaria per portare a casa il 17-35/2.8 AFS.

Il nuovo Nikon costa infatti intorno ad 1.400.000 lire, quindi circa due milioni e mezzo meno del modello professionale. Questa differenza di prezzo fa presagire che le prestazioni non potranno essere le stesse del modello ad apertura fissa, lo scopo di questo articolo non sarà quindi confrontare questi due modelli quanto piuttosto verificare le reali prestazioni dell'ultimo nato di casa Nikon.

Come di consueto per Nadir non effettueremo una prova strumentale, ci dedicheremo invece ad una "prova su strada" per vedere la resa dello zoom nel normale utilizzo sul campo.

Partiamo quindi da una descrizione estetica e funzionale dell'obiettivo. Sicuramente la linea è caratterizzata dal grande diametro filtri da 77 e al primo approccio può risultare di costruzione un po' troppo plasticosa rispetto ai modelli prettamente professionali della Nikon.

Questa sensazione viene però smentita sul campo dove l'obiettivo risulta essere abbastanza solido da sopportare anche un uso intenso. A corredo viene dato anche un voluminoso paraluce, cosa inconsueta per la casa giapponese.

L'obiettivo non è particolarmente piccolo, ma si bilancia perfettamente con la fotocamera (in questo caso una F90X). Le ghiere per la messa a fuoco e lo zoom sono molto fluide e precise e l'autofocus è straordinariamente veloce, merito anche della tecnologia IF. Lo schema è composto da 11 lenti in 8 gruppi con una lente di tipo ED.

Ma passiamo adesso alle prestazioni vere e proprie; inserita in macchina una Kodachrome 64 siamo scesi per le strade di Roma nel tentativo di metterlo alla prova in uno dei campi nei quali verrà sicuramente più utilizzato, il reportage di viaggio. Usare questo obiettivo in strada è un vero piacere, si può passare molto velocemente attraverso tutte le focali che normalmente vengono usate, come detto la messa a fuoco è molto veloce anche con un corpo macchina, come la F90, certamente non più all'avanguardia.

La qualità è veramente molto buona al centro del fotogramma e buona ai margini.

Sopra: la foto intera da cui abbiamo tratto i due crop che seguono.

Resa al centro

Resa ai bordi

Contrasto, saturazione dei colori e nitidezza sono su livelli di assoluto riguardo, tanto che le diapositive scattate con questo obiettivo non sfigurano in proiezione con quelle scattate con l'80-200/2,8 AFD. Anche il confronto con un 24/2,8 AI, uno dei migliori grandangoli Nikon mai prodotti, vede uscire il nuovo zoom sconfitto solo ai punti. Il vero punto debole del 18-35 è la distorsione a barilotto alla minima focale (vedi foto a lato), che si attenua andando verso i 35mm. Per questa ragione l'obiettivo non è assolutamente indicato per le riprese di architettura. Discreta la resa in controluce, con una modesta tendenza, per uno zoom, a subire il flare ed una buona capacità di restituire correttamente scene caratterizzate da diverse luminosità.

La vistosa distorsione a barilotto alla focale minima.

Per concludere si tratta di un ottimo obiettivo per il reportage, caratterizzato da un buon rapporto fra qualità e prezzo, che anche se a fronte di alcune limitazioni riesce ad essere un ottimo strumento di lavoro. Probabilmente non avrà la stessa resa di un grandangolare fisso, ma la comodità di avere racchiusi in uno zoom tre focali fondamentali come 20-28-35 lo renderà sicuramente un obiettivo di grande successo.

Andrea Ranalli © 06/2001
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COME SONO FATTI I TEST DI NADIR