NIKON AF-S NIKKOR 35mm F/1.8 G DX
Prova sul campo
Rino Giardiello, marzo 2015

Gli obiettivi fotografici sono sempre pieni di sigle: alcune sono puro marketing, altre invece sono essenziali. In casa Nikon, la sigla DX indica che l’ottica è progettata per il formato APS-C. Questo 35mm, luminoso e relativamente economico, risale al 2009 ed è appunto un’ottica con copertura APS-C, quindi in sostanza equivale, come angolo di campo, al classico “normale” sul formato 24x36.
Detto ciò, il 35mm F/1.8 G DX è il più piccolo, leggero ed economico obiettivo standard fisso (52mm equiv.) presente nel catalogo Nikon, perfetto per tutte le DSLR di formato APS-C. L’apertura massima di F/1.8 è oltre 4 volte più luminosa di quella dello zoom standard 18-55mm, e la qualità è visibilmente maggiore.

In mano
Come dicevo, l’obiettivo è davvero piccolo e leggero, ma nonostante la costruzione in plastica non fa una brutta impressione. La baionetta per fortuna è in metallo, e questo contribuisce alla buona sensazione generale. Una volta innestato sulla reflex, la cosa impressionante è la silenziosità e la velocità dell’autofocus, grazie al 'Silent Wave Motor'. Facilissimo passare dalla modalità AF a quella MF grazie all’apposito selettore sul barilotto.

Il disegno ottico consiste in 8 elementi in 6 gruppi, uno schema molto tradizionale, ma il salto di qualità avviene grazie alla lente asferica che riesce ad eliminare la maggior parte delle aberrazioni solitamente presenti in un’ottica di quel prezzo. E’ bene però non illudersi troppo sulla qualità extra ottenuta grazie alla lente asferica visto che, in realtà, serve solo a pareggiare i conti. Un “vero” 50mm (non un 35mm equivalente a 50mm sull’APS-C) ha infatti una distanza tra la lente posteriore ed il sensore pari o superiore al tiraggio (la “profondità”) del corpo della fotocamera, e quindi non necessita di correzioni speciali.

Il tiraggio dei corpi Nikon è sempre stato di 46,5mm e questo significa che gli obiettivi più corti di tale valore sarebbero dovuti “entrare” nel corpo macchina (pensiamo a tutti i grandangolari, la cui lente posteriore dovrebbe arrivare quasi a ridosso del sensore); si riesce ad evitare questo usando uno schema ottico chiamato “retrofocus” che aumenta il tiraggio. Questa alterazione dello schema ottico, se risolve un problema da una parte, porta ad un peggioramento della resa ottica ed all’introduzione di numerose aberrazioni dall’altra. Ecco spiegate in poche parole sia la necessità della lente asferica (che in questo caso non porta ad un innalzamento reale della qualità, ma solo - come dicevo - ad un “pareggio dei conti” con un “vero” 50mm sul FF), sia perché da sempre le lenti progettate per le fotocamere a telemetro riescono ad offrire una maggiore qualità senza dover fare i salti mortali e/o aumentare prezzo e dimensioni.

Una semplice sequenza dimostrativa di come si colloca il 35mm all'interno dell'escursione focale del classico zoom standard 18-55 (da sinistra a destra: 18mm, 35mm, 55mm).

Sul campo
Ho confrontato il Nikon 35mm F1.8G DX con il vecchio 50mm AF-D F/1.8 ed ho notato che le due ottiche hanno una resa molto similare, compresa la morbidezza delle foto scattate a tutta apertura, ma entrambe migliorano rapidamente a partire da F/2.8. Però il 50mm non presenta nessuna aberrazione cromatica laterale che, invece, continuo a vedere nel 35mm nonostante l’elemento asferico. Per il resto la resa è davvero molto simile, a parte le ovvie differenze legate alle differenze lunghezze focali e, con entrambi gli obiettivi, è facile vedere subito, senza cercare il pelo nell’uovo, una maggiore nitidezza rispetto allo zoom standard.

La nitidezza al centro è davvero buona, ma i bordi a tutta apertura sono modesti anche se possiamo dire che l’obiettivo è globalmente molto equilibrato già ad F2.8. Una caratteristica in comune col vecchio 50mm AF è il basso contrasto a TA, oggi facilmente recuperabile in postproduzione ma che, quando stampavo il BN, mi costringeva ad adoperare carta più contrastata rispetto alle foto scattate con gli altri obiettivi.

Intorno ad F/4 l’obiettivo dà il meglio di sè, sale ancora fino a 5.6 ed F/8 e poi inizia a decadere bruscamente. Al contrario del solito, il 35/1.8 inizia con pochissima aberrazione cromatica a tutta apertura, ma aumenta man mano che si chiude il diaframma. Poco evidente la vignettatura, di circa uno stop ad F/2; tende a scomparire diaframmando.
La distorsione è poca, ma comunque più evidente che nel 50mm, anche se è facilmente eliminabile in post produzione. Ovviamente, meglio non fare confronti con gli zoom, per quanto costosi: stiamo parlando di ottiche fisse, non dimentichiamolo.

Il trattamento antiriflessi del 35mm è allineato con gli standard Nikon e, pur non essendo il primo della classe, fa il suo dovere e si comporta meglio del 50mm F/1.8 e, ancora di più, del più costoso 50mm F/1.4. Fastidiosa l’aberrazione cromatica visibile in situazioni di alto contrasto e, talvolta, nelle aree fuori fuoco.
Lo sfocato, o per chi preferisce il “bokeh”, non è molto gradevole a TA. Le aree fuori fuoco sono troppo dure e contrastate nonostante la ridotta profondità di campo dovuta al diaframma aperto. Paradossalmente è più gradevole e morbido ad F/2.8 anche se la PDC è leggermente maggiore.

Tutte le foto che accompagnano il test sono state effettuate durante una grigia giornata di pioggia che ha permesso di apprezzare la maggiore luminosità rispetto allo zoom standard senza dover salire di sensibilità per poter fotografare. Le foto, salvo dove specificato, non sono state post prodotte, cosa che ne avrebbe senz'altro migliorata la brillantezza e la luminosità.

Conclusioni
E’ senz’altro un obiettivo di buona qualità in rapporto al prezzo ed è un acquisto consigliabile a tutti i possessori di una reflex Nikon formato APS-C. Non mi è piaciuta molto la resa ad F/1.8 (nitida al centro ma troppo morbida e poco contrastata) anche se è migliorabile in post produzione, ma è da considerarsi molto buona da F/2.8 in poi. L’autofocus è veloce e silenzioso, sembra non avere incertezze, ma molte foto del test, ingrandite al 100%, sono poi risultate leggermente sfocate quando la luminosità ed il contrasto della scena non erano ottimali, quindi è bene non fidarsi ciecamente dell’AF.
Il Nikon AF-S 35/1.8 G DX si può trovare su internet a prezzi che variano tra i 160 ed i 190 Euro.

Rino Giardiello © 03/2015
Riproduzione Riservata
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Senza un po' di post produzione, l'ottica è davvero poco brillante a tutta apertura e si nota una leggera vignettatura. La resa migliora sensibilmente da F/2.8 in poi. Qui il crop dell'immagine.

In condizioni di luce più ottimali e con un minimo di post produzione, la qualità delle foto migliora sensibilmente ed il piccolo 35mm Nikon mostra le sue doti di valida ottica luminosa e tuttofare anche se ho sempre preferito ottiche più corte, proprio il 35mm ma sul pieno formato.

La risolvenza è buona sia al centro che ai bordi a partire da F/2.8 ma ad F/4 (come in foto) inizia ad essere davvero notevole anche rispetto ad ottiche ben più costose.

Caratteristiche tecniche
Lunghezza focale: 35 mm
Apertura massima: F/1.8
Apertura minima: F/22
Schema ottico: 8 elementi in 6 gruppi (con una lente asferica)
Angolo di campo: 44°
Distanza minima di messa a fuoco: 0,3 m
Massimo rapporto di riproduzione: 0,16x
Numero di lamelle del diaframma: 7 (circolari)
Attacco filtri: 52 mm
Diametro x lunghezza: circa 70 x 52,5 mm
Peso: circa 200 g