SIGMA 16-28/2.8 DG DN CONTEMPORARY
Uno zoom supergrandangolare luminoso e di qualità
per fotocamere FF E-Mount e L-Mount
Rino Giardiello, giugno 2022

È "solo" un obiettivo della serie Contemporary, ma questo piccolo e leggero Sigma 16-28/2.8 può sorprendervi. Qui la videorecensione su YouTube.

Sigma 16-28/2.8 review

Sigma sta realizzando obiettivi sempre migliori ed a volte mi sembra di essere ripetitivo, ma il nuovo zoom Sigma 16-28mm di luminosità fissa F/2.8 è davvero sorprendente per il suo ottimo rapporto qualità/prezzo. È un obiettivo DG, cioè per fotocamere full frame, ma nulla vieta di adoperarlo su fotocamere APS-C pagando lo scotto del fattore di crop, vale a dire che il supergrandangolare da 16mm con ben 107° di angolo di campo, diventa un più modesto 24mm con 83.2° di angolo di campo. Non male comunque, in particolare se si pensa alle dimensioni, davvero compatte (77.2mm x 100.6mm nella versione L-Mount), ed al peso di soli 450 grammi.

Il Sigma 16-28/2.8 diventa quindi un niente affatto disprezzabile 24-42/2.8 sulle fotocamere APS-C, ma - ovviamente - il fascino della fotografia supergrandangolare è andato via. Non è uno zoom per tutti visto che, per ora, viene offerto solo con baionetta Sony E-Mount e Sigma, Panasonic e Leica L-Mount.

Sigma 16-28/2.8 review

Lo zoom Sigma 16-28/2.8 è piccolo e leggero anche sul minuscolo corpo della Sigma fp L adoperata per il test che, con i suoi 61Mpx, ha ben messo in evidenza ogni pregio e difetto.

In mano
Lo zoom Sigma 16-28/2.8 risulta immediatamente molto gradevole da usare: la qualità costruttiva è elevata, "Made in Japan", la stessa che contraddistingue tutte le ultime ottiche prodotte da Sigma, e se ne apprezzano subito le dimensioni compatte ed il peso, molto simili a quelle del Sigma 28-70/2.8 DG DN Contemporary del quale può essere il compagno ideale (insieme peserebbero solo 920 grammi). Il materiale è l'ormai consueto TSC di Sigma che offre un feeling simile a quello del metallo ed una elevatissima resistenza alle dilatazioni termiche.

Il TSC (Thermally Stable Composite), offre caratteristiche di espansione simili a quelle dell'alluminio. Le parti in TSC si deformano meno e permettono di costruire obiettivi della massima precisione. Confrontato con il policarbonato al 20% di vetro, il materiale di uso più comune, il TSC è di circa il 70% più elastico; confrontato con il policarbonato al 30% di vetro offre una elasticità maggiore del 25%.

Una prima sorpresa arriva quando si prova a mettere a fuoco ed a zoomare: le dimensioni non cambiano perché avviene tutto internamente, pregio non da poco per i videomaker perché non cambia il centro di gravità nell'uso con un gimbal.

La seconda sorpresa è la scoperta che il Sigma 16-28/2.8 ha una normale filettatura anteriore che permette l'uso dei filtri. Diversamente dalla maggior parte degli obiettivi similari e dal più costoso fratello Sigma 14-24/2.8 Serie Art, può montare filtri di diametro 72mm, un diametro che possiamo considerare ancora "umano" e molto comune anche se si devono per forza utilizzare filtri "slim" per evitare di vignettare alla focale più corta.

Nella confezione è incluso il paraluce.

Sigma 16-28/2.8 review

Sul campo
Il Sigma 16-28/2.8 DG DN Contemporary è composto da 16 lenti in 11 gruppi. Di queste lenti, ben 5 sono FLD (Low Dispersion Glass) e 4 asferiche. Con queste premesse era lecito aspettarsi una elevata qualità ed i test MTF forniti dalla stessa Sigma sono oltremodo incoraggianti.

Sigma 16-28/2.8 review

Confrontando i test MTF del Sigma 16-28/2.8 con quelli del Sigma 14-24/2.8 Art e del Sigma 20/2 Serie I, si può notare come il piccolo zoom della serie Contemporary non tema il confronto né con il costoso fratello della serie Art né con il 20mm F/2 che è un'ottica fissa.

Sigma 16-28/2.8 review

Sopra: il Sigma 16-28/2.8 a 16mm. Anche se l'escursione di focale da 16 a 28mm non è neanche 2X, sul campo la differenza di campo inquadrato è notevole.

Sigma 16-28/2.8 review

Dalla stessa posizione, il campo inquadrato a 28mm.

La distanza minima di messa a fuoco è di 25cm a tutte le lunghezze focali, cosa che ne facilita l'uso sul campo e non costringe ad arrivare con la lente frontale a pochi millimetri dal soggetto. Il massimo rapporto d'ingrandimento di 1:5.6 non è elevatissimo, ma più che buono per obiettivi di questa lunghezza focale che non vogliono far finta di essere macro.

Sigma 16-28/2.8 review

Da queste due immagini si può capire il rapporto d'ingrandimento alla minima distanza di messa a fuoco di 25cm alle due focali estreme, la quantità e la qualità dello sfocato.

Sigma 16-28/2.8 review

Il diaframma è circolare, ma non ci si può aspettare un grande sfocato da un obiettivo così grandangolare, tuttavia, soprattutto ad F/2.8 alle distanze ravvicinate, si riesce ad isolare a sufficienza il soggetto principale dallo sfondo. Lo sfocato non è certo quello cremoso al quale siamo ormai abituati con la "Serie I" di Sigma, ma nell'insieme è accettabile anche se risente molto della lunghezza focale adoperata, del valore del diaframma e della distanza tra il piano principale di messa a fuoco ed i piani successivi. In questo, il fratello 14-24/2.8 Art, vince per il comportamento più costante.

La nitidezza è molto elevata a tutte le lunghezze focali ed a tutti i valori di diaframma. I bordi estremi perdono qualcosa in risolvenza a tutta apertura, ma poco rispetto al Sigma 14-24/2.8 Art, ben più grande, pesante e costoso (se volete il massimo, la Serie Art è in ogni caso la scelta giusta) e sono praticamente identici a quelli del Sigma 20/2 Serie I il che, tenendo presente che si tratta di uno zoom contro un'ottica fissa, la dice lunga sulla qualità che il 16-28/2.8 è in grado di offrirvi. Diaframmando, i bordi estremi migliorano, ma non arrivano mai ai livelli del centro e dei 2/3 del campo inquadrato.

La messa a fuoco, sulla Sigma fp L, è rapida, silenziosa e precisa.

Sigma 16-28/2.8 review

La risolvenza ai bordi è il punto debole di questo zoom più sulla carta che nella vita reale. Si deve ingrandire la foto al 100% per notare che i bordi sono meno nitidi del centro (vedi foto in alto, scattata a 16mm F/5.6 100 ISO).

Distorsione, vignettatura e aberrazioni cromatiche
Anche se presenti, sono tutte eliminate grazie alle correzioni in-camera e, all'atto pratico, inesistenti. Con alcune fotocamere le correzioni in-camera vanno attivate nel menu, con le Sigma fp e fp L sono attivate di default e non è possibile disattivarle. Photoshop e la maggior parte dei programmi di fotoritocco le riconoscono e applicano automaticamente.

Sigma 16-28/2.8 review

Cliccate sulla foto per ingrandirla ed apprezzare la notevole pulizia dell'immagine.

Trattamento antiriflessi
Sigma ha superato se stessa con questo piccolo 16-28/2.8 che non fa una piega neanche con il sole nell'inquadratura e non si vela praticamente mai né perde di contrasto in situazioni di forti controluce. Il "Nano Porous Coating" è, oggi, uno dei migliori trattamenti antiriflessi in produzione e, inoltre, dovrebbe proteggere la lente frontale da polvere, ditate ed untuosità.

Sigma 16-28/2.8 review

Resa cromatica
Il Sigma 16-28/2.8 ha una bella resa cromatica, fedele e brillante nello stesso tempo con un contrasto molto naturale. È in grado di fornire foto sempre molto accattivanti in tutte le situazioni in cui l'ho messo alla prova.

Sigma 16-28/2.8 review

Conclusioni
Lo zoom Sigma 16-28/2.8 DG DN Contemporary mi ha sorpreso per le prestazioni molto elevate nonostante le dimensioni compatte, il peso ridotto e, non ultimi, un prezzo ragionevole (dovrebbe essere di circa 500 Euro più economico del 14-24/2.8) per la qualità offerta e l'elevato standard "Made in Japan" di Sigma. La luminosità fissa di F/2.8 lo rende molto versatile in tutte le situazioni di ripresa e, grazie alle correzioni in-camera, abbiamo un obiettivo praticamente perfetto che non ci costringerà a perdere tempo in postproduzione. Sul campo, non sfigura affatto se confrontato con il fratello Sigma 14-24/2.8 DG DN Art che continua ad essere il punto di riferimento per la minima lunghezza focale e la massima qualità. Consigliabile per tutti i generi fotografici, dal paesaggio alla fotografia di architettura e di Street, può essere il perfetto compagno del 28-70/2.8 DG DN Contemporary o del più costoso 24-70/2.8 DG DN Serie Art. È consigliabile per i videomaker grazie alle dimensioni che restano identiche durante la messa a fuoco o il cambio di lunghezza focale, ma anche per l'autofocus rapido e preciso.

Rino Giardiello © 06/2022
Riproduzione Riservata

Conclusions
Sigma 16-28/2.8 DG DN Contemporary surprised me with its very high performance despite its compact size, low weight and, last but not least, a reasonable price for the quality offered and the high "Made in Japan" standard of Sigma. It's very versatile in all shooting situations and, thanks to in-camera corrections, it's a practically perfect lens that won't force us to waste time in postproduction. In the field, it looks very similar to its brother Sigma 14-24/2.8 DG DN Art which continues to be the benchmark for minimum focal length and maximum quality. Recommended for all photographic genres, from landscape to architecture and street photography, it can be the perfect companion to the 28-70/2.8 DG DN Contemporary or the more expensive 24-70/2.8 DG DN Serie Art. It is recommended for videomakers thanks to the dimensions that remain identical when focusing or changing focal lengths, but also due to the fast and precise autofocus.

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