Lo Zeiss 24-70 F/2.8 per le fotocamere Sony con innesto A (quello Minolta) è un signor obiettivo, ma il peso e l’ingombro si fanno sentire sulla schiena quasi quanto il prezzo si fa sentire sul conto in banca. Esistono alternative di buon livello a prezzi più accessibili? Certo: il corredo Minolta è pieno di zoom tuttofare, con qualità che va dal decente al molto buono, e che ovviamente oggi sono reperibili solo sul mercato dell’usato: 28-70 e 28-75 F/2.8, 35-105 e 28-105 F/3.5-4.5, e poi ancora i vari 35-70, 24-85 o 28-85, 24-105, 28-80… ce n’è per tutti i gusti, in base alla gamma di focali ed alla luminosità, ed a quotazioni che vanno da poche decine di Euro per le ottiche più economiche a qualche centinaio per quelle più blasonate.
...
... 
La definizione del Tamron a centro e bordi alle varie lunghezze focali (cliccare sulle miniature per vederle). Scatti a tutta apertura su corpo Sony A99, foto intere e particolari al 100%.
Vignettatura
Abbastanza visibile a tutta apertura, specie a 28mm. Già ad f/4 la situazione migliora sensibilmente. Ovviamente nella gran parte dei casi è un difetto rimediabile via software in post-produzione.

Trattamento Antiriflesso
E’ abbastanza facile ritrovarsi con le sagome delle lamelle del diaframma, viceversa il contrasto e la saturazione dell’immagine rimangono quasi sempre su buoni livelli. Nel complesso un risultato più che buono per un’ottica di questa categoria (molte ottiche ben più blasonate non fanno di meglio, basta provare…).

Aberrazioni cromatiche
Molto ben controllate, sia quella laterale che quella longitudinale.
Sfocato
Discreto. Non da sdilinquirsi, ma abbastanza gradevole e più che accettabile per un obiettivo di questo prezzo.
A sinistra
L’apertura massima di f/2.8 consente di divertirsi a comporre immagini giocando sulla sfocatura dello sfondo.
Distorsione
Moderata, oltre che facilmente correggibile in post-produzione in quanto uniforme. Insomma, è ampiamente gestibile a meno di non dover fare tutti i giorni foto di architettura (esigenza per la quale nessuno si sognerebbe mai di comprare un 28-75, peraltro).
Parlando più in generale, questo Tamron ci ha molto favorevolmente impressionato (sempre in rapporto al prezzo, beninteso), guadagnandosi senza dubbio il posto di “miglior obiettivo economico tuttofare” per il mondo Sony-A, prevalendo così sul suo gemello Sony, che otticamente si colloca sugli stessi livelli ma costa quasi il doppio.
Sufficientemente compatto e leggero, non è un pancake ma certamente risulta più trasportabile rispetto ai concorrenti più blasonati (il 24-70 Tamron, che costa il doppio; ed il 24-70 Zeiss, che costa il quadruplo), al prezzo di qualche compromesso sulla qualità ottica che comunque rimane sempre su buoni livelli, e rinunciando al veloce autofocus SSM dello Zeiss ed a qualche mm sulla focale più corta.
In altre parole, per tutte le occasioni in cui non serve la massima qualità possibile, il Tamron è il candidato ideale, non trascurando anche il fatto che, in termini di cautela (e conseguente rilassatezza mentale), un conto è andare in giro con un’ottica da 1500 Euro, un altro è farlo con una da 350. Avere a disposizione una buona alternativa è sempre un’ottima cosa.
Agostino Maiello © 02/2014
Riproduzione Riservata
Un altro nostro test del Tamron 28-75 F/2.8 - approfondita esperienza sul campo in Giappone - è qui.