TAMRON 70-300
Un tele economico, dotato di capacità macro. Test
Agostino Maiello, settembre 2007

Chi sia in cerca di un teleobiettivo per una Konica Minolta o per una Sony Alpha può prendere in considerazione, in alternativa al Sony 75-300 F/4.5-5.6 (recensito su Nadir alla fine del 2006), questo Tamron 70-300mm, altrettanto economico e con un po' di luminosità in più alle focali più corte; esiste anche, per la cronaca, un Tamron 70-210mm, con la stessa luminosità del 70-300mm.



Il Tamron oggetto di questa prova montato sulla Sony A100



In condizioni di luce non difficile, la resa generale è piuttosto buona



Un'immagine palesemente desaturata, a causa del sole posto lateralmente all'inquadratura

L'obiettivo è fornito con un paraluce di dimensioni generose che, come vedremo durante il test, risulta quanto mai opportuno. L'esemplare da noi provato ha una finitura bronzea che in verità non si sposa a meraviglia con il nero della Sony A100; l'ottica è comunque disponibile anche nel più consueto colore nero.

Le dimensioni non sono contenutissime ma considerata la gamma di focali coperte siamo nella media. Il peso è accettabile e, nell'insieme, l'accoppiata fotocamera+obiettivo non risulta sbilanciata, mantenendo una buona impugnabilità nell'uso quotidiano.

Al tatto, la qualità costruttiva dell'obiettivo si rivela discreta, visto che entrambe le ghiere (focale e messa a fuoco) scorrono con discreta fluidità e senza eccessive incertezze. Intendiamoci, abbiamo a che fare con un'ottica economica e senza troppe pretese: questo definisce il livello delle nostre aspettative e ne va tenuto conto nel valutare questo e gli altri giudizi che seguiranno.

Montato su una reflex con sensore APS-C, questo 70-300mm ha un angolo di campo che sul 24x36mm equivale a quello di un 105-450mm: focali piuttosto lunghe, dunque, con le quali ci si può divertire a cogliere soggetti un po' diversi (vicini o lontani che siano) da quelli solitamente alla portata dei classici zoom 28-100mm in dotazione alle reflex digitali.

Il test è stato condotto su una Sony A100, e durante le varie prove le immagini sono state confrontate, per la valutazione, con quelle ottenute con il Sony 75-300mm, e talvolta con quelle scattate con un Minolta 70-210mm F/4. Quest'ultimo è un buon obiettivo, di classe decisamente superiore rispetto al Tamron ed al Sony, e che si trova a prezzi piuttosto contenuti (ben sotto i 200 Euro, ovviamente usato): purtroppo, però, è scarsamente reperibile.

Nelle due foto in alto è possibile vedere i risultati alle due focali estreme. In secondo piano: uno scatto alla focale minima. In primo piano: dallo stesso punto di ripresa, uno scatto alla focale massima. A causa della ridotta PDC (siamo sempre a tutta apertura), il piccione è fuori fuoco.

Qualità dell'immagine
Come sono le foto prodotte da questo obiettivo? In situazioni di piena luce, e con il sole alle proprie spalle, la resa è piuttosto buona a tutte le focali ed a tutte le aperture. C'è un certo calo di definizione, specie ai bordi, quando si lavora a tutta apertura, ma non è drammatico; nell'insieme la foto "tiene" anche stampata su un 20x30. Superati i 200mm la risolvenza cala ma si mantiene in ogni caso su livelli più che accettablli. I colori sono discreti, non brillantissimi ma neanche scialbi, e com'è tipico di queste focali non ci sono problemi evidenti in termini di distorsione né di vignettatura.



Un esempio del vistoso purple fringing di cui quest'obiettivo soffre: risulta evidente lungo il bordo della fascia e della scritta.



Un altro scatto, in situazione di illuminazione diffusa. Anche qui il purple fringing risulta molto evidente... povera micia!

Quando però il sole è in posizione laterale rispetto al punto di ripresa, la situazione cambia decisamente, perché basta davvero poco a mandare in crisi l'obiettivo, causando una velatura molto evidente e desaturando in maniera assai visibile l'immagine. In caso di illuminazione laterale il paraluce è fondamentale perché davvero può fare la differenza tra il riuscire a fare una foto oppure no; ma, com'è ovvio, quando si tratta di controluce pieno, cioè col sole di fronte al fotografo, il paraluce non serve a niente, ed è un miracolo riuscire a portare a casa una foto che mantenga saturazione e contrasto.

Posizione del sole a parte, l'altro evidente neo di quest'ottica è il purple fringing, molto visibile su tutte le zone di stacco, anche quando la differenza di luminosità tra un dettaglio e l'altro non è molto marcata. Qui sopra ci sono un paio di esempi in merito.

Due parole, infine, sulla funzione macro: com'è prevedibile, non fa miracoli rispetto ad una vera ottica macro a focale fissa, ma per usi non spinti ha una resa accettabile, con una qualità dello sfocato più che discreta. Insomma, ci si può divertire.

Conclusioni
Questo 70-300mm è un obiettivo economico, dalle prestazioni più che discrete in condizioni di luce "facile", ma decisamente in difficoltà in ogni tipo di controluce, anche solo accennato: velature, desaturazioni e purple fringing sono sempre in agguato ed a nulla serve il paraluce; tanto vale rassegnarsi ed adeguare il punto di ripresa (e per il purple fringing… armarsi di pazienza e di Photoshop).

Per chi abbia un budget di 200 Euro o giù di lì, fatto salvo il consiglio di provare a cercare il Minolta 70-210 F/4, questo Tamron può essere comunque un acquisto interessante se l'uso di focali così spinte è poco più che saltuario e se di tanto in tanto desiderate fare qualche scatto in macro.
Se invece i teleobiettivi sono il vostro pane quotidiano, o comunque li utilizzate di frequente, vale sicuramente la pena rivolgersi altrove senza troppi rimpianti.

Agostino Maiello © 09/2007
Riproduzione Riservata

Scheda Tecnica
Tamron AF 70-300mm F/4-5.6 Di LD Macro 1:2
13 lenti in 9 gruppi
Minima distanza messa a fuoco: 1.5 metri (0.95 metri in macro)
Max rapporto d'ingrandimento: 1:3.9 (1:2 in macro)
Diametro filtri: 62mm
Lunghezza totale: 116.5mm
Peso: 435 grammi

A sinistra: un altro scatto, a tutta apertura ed a 75mm di focale (ISO 200). A destra: una focale così spinta e la modalità macro consentono di ricercare inquadrature particolari, valorizzando i dettagli.